Immagine di apertura; Coral Castle. Leedskalnin tra alcune delle sue opere – tutte ‘funzionanti’ – realizzate con la Coral stone, una pietra pesantissima ma molto bella.
Coral Castle. Il “segreto” dell’Antigravità
Ed Leedskalnin, uno strano personaggio, la Pietra di Corallo, una vicenda ai “confini della realtà”…
di Roberto Volterri
Riga, Lettonia. 10 agosto 1887.
Qui nasce uno strano, romantico e geniale individuo, Ed Leedskalnin.
Ventisei anni più tardi una strana storia d’amore finita male lo induce a creare – forse per far colpo sull’ingrato, amato bene – una curiosa, ‘impossibile’ costruzione quasi… ‘ai confini della realtà’.
La ‘lei’ del nostro ‘eretico’ e scontroso ricercatore si chiamava Agnes Skuvst e aveva dieci anni meno di lui. Forse la differenza d’età, forse lo strano carattere del ‘nostro’ la indussero ad abbandonarlo il giorno prima delle nozze. E da quel giorno l’unico obiettivo, l’unica idea fissa del disperato Ed fu quella di costruire per Agnes un intero ‘castello’. Ma con le sue sole mani…
Con questa idea in testa Ed era partito dalla Lettonia alla ricerca del posto giusto, del luogo ideale per il suo sogno d’amore. Vagò in lungo e in largo per l’intera Europa, esplorò il Canada e buona parte degli Stati Uniti, ma fu soltanto quando, nel 1918, arrivò in Florida che capì di essere giunto a destinazione.
Perché proprio la Florida? Ma è ovvio, per il bel clima!
E invece no, Ed si fermò in questo Stato USA perché lì, proprio lì aveva trovato la pietra che faceva per lui. Una pietra molto bella ma estremamente pesante chiamata Coral Stone, la Pietra di Corallo.
Ciò che affascina di Coral Castle, come poi fu denominata la strana, irreale struttura, non deriva solo dal fatto che le pietre sono pesantissime, abbastanza elaborate e perfettamente incastrate tra di loro, ma soprattutto dal fatto che questo immane lavoro è stato compiuto da un solo uomo, il ‘nostro’ Ed, che pesava solo 52 chili ed era estremamente mingherlino!
“Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”
Così sembra aver affermato, ben sicuro di sé, Ed Leedskalnin a chi gli chiedeva come aveva fatto a spostare da solo enormi blocchi della Coral stone.
Sarà così?
2. Immagine sopra; Ed Leedskalnin, lo strano individuo che da solo, senza l’apparente aiuto di estranei ha costruito tutte le curiose strutture di Coral Castle.
Avevamo lasciato Leedskalnin nelle vicinanze di Florida City, intento a realizzare il suo sogno in una località dove aveva acquistato dieci acri di terreno.
Ma, si sa, i verdi prati tendono a diventare dopo un po’ una giungla di cemento – anche nel lontano 1918! – e così l’espansione edilizia spinse, nel 1936 il ‘nostro’ eretico individuo fare armi e bagagli e partire con tutti i suoi strani ‘aggeggi’, con tutte le sue strane pietre verso la località dove ora sorge Coral Castle, a Homestead.
Per spostarsi di soli 16 chilometri gli ci vollero ben 10 anni!
La leggenda vorrebbe che tali massi siano stati spostati per mezzo della ‘levitazione’ o tramite curiose apparecchiature i cui resti furono rinvenuti dopo la dipartita di Leedskalnin da questa nostra ‘valle di lacrime’.
Ma il ‘rasoio di Occam’ ha suggerito ai soliti scettici che egli si servì molto più semplicemente di argani e di un trattore messogli a disposizione da un contadino che abitava nei pressi…
Nel dicembre del 1951 Ed si ammalò e, strano com’era, incise su una roccia la frase ‘Going to the Hospital’, ovvero ‘Vado in ospedale’ e presa una corriera – non aveva mai avuta un’automobile e preferiva la bicicletta – si fece ricoverare e gli fu diagnosticato un tumore maligno allo stomaco.
Dopo pochi giorni, il 7 dicembre, Ed Leedskalnin si recò per sempre in un lontano ‘Altrove’…
Due anni più tardi Coral Castle, ereditato da un nipote, fu donato ad una famiglia dell’Illinois.
E il ‘segreto dell’antigravità” – se di segreto si trattò, volendo prestare fede alle ‘leggende’ su questo strano individuo – rimase con lui.
Per sempre.
Entriamo a Coral Castle…
In Florida, a poco meno di 50 chilometri da Miami, proseguendo verso sud per l’Autostrada 1, si può giungere a Homestead, una piccola cittadina nel cuore dello Stato.
Qui troveremo uno dei più bizzarri ed incredibili edifici costruiti dall’uomo: il Coral Castle.
La prima impressione che si ha è quella di trovarsi in un qualsiasi sito archeologico – non collocabile con esattezza da un punto di vista cronologico – in cui abbondano strane strutture in pietra, lasciate lì da chissà quali popolazioni e per chissà quali culti.
Altri, più razionali, potrebbero vedervi sculture ‘postmoderne’ parto della fantasia ‘malata’ di qualche bizzarro artista.
No, non ci siamo.
La componente ‘artistica’ è senza dubbio presente in questa curiose costruzioni, ma esse – come abbiamo già visto – sono molto recenti e forse mai sapremo, con esattezza, come oltre 1.100 tonnellate di roccia corallina siano state lavorate, spostate, innalzate da un solo gracilissimo individuo.
Esaminiamone qualcuna…
Il portale d’ingresso, ad esempio, è denominato ‘Nine ton Gate’ poiché da solo pesa ben 9 tonnellate!
Ė costituito da un unico blocco di pietra largo 2 metri, alto 2 metri e 30 cm, profondo circa 50 centimetri e pesa, appunto, 9.000 chilogrammi.
3. Immagine sopra, La cosiddetta ‘Nine ton Gate’ un incredibile monolito, “una volta” perfettamente bilanciato e ruotante su due perni.
4. Immagine sopra; L’ingresso a Coral Castle.
La pesantissima pietra – una volta perfettamente in equilibrio su due perni, e apribile con un solo dito – dista soli sei millimetri dalle pareti laterali dell’ingresso ed appare abbastanza difficile da capire come un solo uomo sia riuscito non solo a realizzare il monolito, ma a posizionarlo con estrema accuratezza sui suoi perni in modo che possa girare con un minimo attrito.
Pensiamo solo alle difficoltà che di solito incontriamo, a casa nostra, quando volendo diventare – per un solo istante – provetti ‘bricoleur’ cerchiamo di inserire un piccolo anello d’ottone nei cardini di una qualsiasi porta di legno. Che pesa solo una decina di chilogrammi…
Prima ho scritto ‘una volta’ poiché, come intuì saggiamente il poeta Giuseppe Giusti…
“Il buon senso che già fu caposcuola,
ora in parecchie scuole è morto affatto;
la Scienza, sua figliuola
l’uccise per veder com’era fatto.”
Infatti, nel 1986, un gruppo di ingegneri, espertissimi nella complicata ‘Scienza delle Costruzioni’, rimossero la pesante porta per compiere degli studi su di essa.
Naturalmente non fu facile e non bastò… un solo, robustissimo individuo, ma ci vollero ben sei uomini e una gru da 50 tonnellate.
Una volta rimosso il portale si scoprì che Ed aveva perforato perfettamente gli oltre due metri i roccia, facendo poi passare nel foro un’asta di ferro appoggiata su un malandato cuscinetto a sfere recuperato da qualche vecchio camion.
Dire ‘aveva perforato perfettamente’ è facile, ma non doveva affatto esserlo all’epoca.
Oggi sarebbe abbastanza agevole con tecnologie ricorrenti a Laser di potenza e adeguati controlli. Ma allora…
Gli ingegneri sostituirono il perno di ferro con uno nuovo, cambiarono gli arrugginiti cuscinetti con modelli più ‘up-to-date’, più moderni, e lubrificarono a dovere il tutto.
Sicuri del fatto loro, il 23 luglio dello stesso anno rimisero a posto il portale e… furono profondamente delusi poiché esso non rimase affatto perfettamente equilibrato e ancora adesso si muove con difficoltà.
Mentre il buon Leedskalnin lo faceva ruotare per ore solo spingendolo con un dito!
Ma anche le altre costruzioni in pietra lasciano allibiti.
Ad esempio, ‘The Rocker’ è una specie di sedia a dondolo, su cui Ed amava ‘rilassarsi’, che pesa ben una tonnellata, mentre la ‘Fontana della Luna’ mostra ogni ‘fase’ del nostro satellite mediante pietre che pesano in media 18 tonnellate.
La sola ‘Luna Piena’ ne pesa 23…
Senza dimenticare il ‘Grande Obelisco’, alto 8 metri e pesante 28 tonnellate!
5. Immagine sopra; ‘The Great Obelisk’, pesante 28 tonnellate a Coral castle
6. Immagine sopra; la poltrona in pietra su cui Ed… si rilassava a Coral castle. Pesa una tonnellata!
7. Immagine sopra; La ‘Fontana della Luna’, con alcuni pianeti, Anch’essa pesa decine di tonnellate.
Tra le stranezze delle vicende che accaddero a Coral Castle c’è anche il fatto che nessuno vide mai lavorare alle sue pietre il mingherlino Ed.
Operava da solo, da mezzanotte all’alba poiché non voleva che nessuno lo vedesse.
Come fece?
A tale domanda i soliti ‘Comitati ecc.’ avrebbero una pronta e definitiva risposta .
”Ma è ovvio! Usò dei normalissimi argani, qualche vecchia carrucola, un bel po’ di tempo…”.
Forse andò così, ma non credo che bastino i semplicissimi apparecchi rinvenuti dopo la morte di Ed, per lavorare, spostare, porre in equilibrio pietre da decine di tonnellate.
Da solo e… senza mai farsi male.
Foto dell’epoca ci mostrano Leedskalnin accanto a curiosi meccanismi simili a ruote dentate, a motori elettrici, ad una torre sulla sommità della quale troneggia una strana scatola. ‘Normali’ argani o qualcosa di diverso, basato su strane teorie elaborate dal ‘nostro’ ed esposte in un suo volumetto?
8. Immagine sopra; “L’Antro dello Stregone”, ovvero ciò che ai nostri giorni ancora si può vedere riguardo alle possibili apprecchiature realizzate da Leedskalnin…
9-10. Immagine sopra; Ed Leedskalnin accanto a curiosi meccanismi non bene identificabili. Eppure a qualcosa dovevano servire questi strani ingranaggi collegati a carrucole e a robuste catene!
11. Immagine sopra; Ed Leedskalnin accanto allo strano ‘tripode’ sormontato da un parallelepipedo. Cosa conteneva?
Ed, ormai lo abbiamo ben capito, era un curioso autodidatta i cui interessi spaziavano dall’astronomia alla meccanica, all’elettrotecnica e aveva una sua personalissima concezione riguardo ai campi magnetici e all’elettricità…
” Tutta la materia consiste di magneti individuali, ed è il movimento di questi magneti nella materia attraverso lo spazio che produce fenomeni quantificabili come il magnetismo e l’elettricità”.
12-13. Immagine sopra e sotto; In alto, un libretto pubblicato da Ed Leedskalnin in cui spiega alcuni suoi concetti di elettromagnetismo che lo avrebbero condotto alla realizzazione dei suoi strani congegni. Pare che la ‘chiave’ per comprenderli risieda nel simbolo evidenziato…
In basso; ciò che oggi rimane delle parti elettriche utilizzate da Leedskalnin nei suoi apparecchi.
A dire il vero, tale affermazione non ci dice molto, ma è ben noto come la prima delle due fondamentali regole della comunicazione – scientifica, ‘esoterica’ o meno – sia ‘Non dire mai tutto quello che sai’. Per la seconda regola… c’è sempre tempo.
Ricorse alla cosiddetta Levitazione Sonica’ di cui tanto si favoleggia a proposito di misteriosissimi ‘monaci tibetani’, che si tratterà anche su “Il Punto sul Mistero”?
Ma non c’è traccia di strani suoni, di inquietanti rumori riguardo all’operato del nottambulo Ed Leedskaniln…
Levitazione ‘sonica’, magnetica’, un possibile ‘Codice’ di lettura, un triste epilogo
Mi sono occupato abbastanza a fondo dell’incredibile fenomeno della ‘levitazione’ in un libro uscito tempo fa e intitolato ‘Miracoli?’ (2008) e sulla possibile “Levitazione Sonica” potreste trovare articoli proprio nel sito “Il Punto sul Mistero”, ma adesso dobbiamo tornare ad Homestead, alle strane sculture in pietra…
14. Immagine sopra; John Worrel Keely accanto ad uno dei suoi misteriosi macchinari per ‘vincere la gravità’.
Un possibile ‘Codice’ di lettura e un triste epilogo
La nostra sembra proprio l’Era dei ‘codici segreti’ e di improbabili ‘chiavi di lettura’. Non bastava l’onnipresente ‘Codice da Vinci’, oggi c’è anche il ‘Coral Castle Code’.
Basta andare sul sito
https://coralcastle.com/
e si può entrare di soppiatto nel mondo di chi sta cercando un’interpretazione in chiave simbolica dei segreti di Leedskalnin.
Non è questa la sede per avventurarci in questa particolare ricerca – ma il lettore potrà farlo con estrema calma – perché dobbiamo arrivare all’epilogo della curiosa ma triste avventura del solitario Ed.
Quando Ed era ancora in vita, alcuni turisti provenienti dalla Lettonia, sua terra d’origine, venuti a conoscenza della romantica avventura che Leedskalnin avrebbe voluto vivere con Agnes, la contattarono per confermarle che egli sperava ancora di conquistarla con il ‘Castello’ che aveva edificato per lei.
Ma la risposta li raggelò:
”Non ho voluto sposarlo quando ero sedicenne e non voglio sposarlo ora!”
15-16; immagini sopra e sotto; In alto; una delle interpretazioni degli scritti e delle apparecchiature di Leedskalnin effettuata in base ad un ‘Coral Code’ di matrice simbolica. In basso, un altro dettaglio di uno degli strani congegni realizzati dall’eretico inventore.
In tempi a noi molto più vicini, alcuni studiosi, incuriositi dai lavori di Leedskalnin, riuscirono a rintracciare l’ottantatreenne Agnes, ormai trasferitasi in Olanda, e la invitarono a visitare – almeno quello! – Coral Castle.
Ma la poco romantica ‘ragazza’ fu ancora irremovibile e li congedò con un lapidario rifiuto
“No, grazie, non mi interessa!”.
Forse non meritava che il compositore Bill Idol le avesse dedicata la canzone ‘Sweet sixteen’ – “Dolce sedicenne” – il cui ‘video’ fu girato proprio a Coral Castle!
17. Immagine sopra, “ No, grazie, non mi interessa!”, sembra abbia risposto anche a ottantatre anni Agnes Skuvst, la graziosa ma poco gentile fanciulla che qui vedete a sinistra: l’impossibile amore di Ed Leedskalnin…(a destra)
18-19. Immagini sopra e sotto; Nelle poche immagini dello stranissimo inventore egli appare sempre “imbronciato”, forse per la dolorosa conclusione di una sua intima, personale, vicenda in realtà… mai iniziata,
Una cosa è certa: ‘eretico’ ricercatore o meno, le sculture in pietra di Ed Leedskalnin sono ancora lì e quelle ‘dinamiche’ funzionerebbero ancora se qualche non eretico scienziato in vena di accuratissime, ultratecnologiche verifiche e indagini non avesse letteralmente… rotto le classiche ‘uova nel paniere’!
Forse Ed si aiutò con curiosi paranchi da lui stesso costruiti, forse mise a punto qualche nuovo tipo di motore elettrico, forse la spiegazione potrebbe essere molto più banale di quanto non ci si aspetti.
Ma non ce l’abbiamo!
Forse in un prossimo futuro comparirà un altro articolo sul misterioso Ed e su possibili sue risorse di carattere tecnico…
20. Immagine sopra; Come al solito “imbronciato” Ed Leedskalnin accoglie i visitatori interessati a “scoprire” il suo segreto. Ma non ci riusciranno…
Quindi il ‘mistero’ permane e varrebbe veramente la pena di ‘fare un salto’ fino in Florida – magari unendo l’utile al dilettevole – per ammirare de visu ciò che un solo uomo, per amore di un’ingrata fanciulla, riuscì a fare…
(Roberto Volterri)
Tutte le immagini sono state fornite dall’autore.
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