LA STELLA DEI MAGI E LA STELE DI BOVILLE ERNICA.…nuove ricerche per un antico mistero. di Teodoro Brescia.

 

 

 (Immagine di apertura; la Natività del Sarcofago paleocristiano conservato nella chiesa di S. Pietro Ispano a Boville Ernica. Immagine sotto; la facciata della chiesa di S. Pietro Ispano  – foto G. Pavat 2000)

 

LA STELLA DEI MAGI E LA STELE DI BOVILLE ERNICA (FR)

…nuove ricerche per un antico mistero

di Teodoro Brescia

 

 «Dov’è il re dei giudei che è nato?

Abbiamo visto sorgere la sua stella»

(Matteo 2,2).

 

Confrontando le narrazioni dei Vangeli con i dati storici e astronomici dell’epoca, la maggior parte degli studiosi moderni, a caccia di comete e congiunzioni planetarie, aveva concluso che l’anno di nascita di Gesù fosse incerto (semmai da retrodatare al 6-7 a.C.) e il 25 dicembre una pura convenzione, la sovrapposizione all’antica festa romana del Sole Invitto.

Questa nuova ricerca, iniziata nel 2012 [1], sembra invece confermare le date della tradizione cristiana [2]. Il segno visto dai Magi era noto e atteso e si è manifestato nell’anno 1 a.C. astronomico (2 a.C. civile) a mezzanotte dell’Annunciazione [3], cioè al concepimento di Gesù (equinozio di primavera).

La sua nascita sarebbe quindi avvenuta nove mesi dopo, intorno al 21-25 dicembre (solstizio d’inverno). Erode il Grande, a sua volta, sarebbe morto circa tre mesi dopo [4].

Questa nuova ricerca dimostra inoltre che i Magi erano figure presenti anche tra i giudei (l’aristocrazia del tempio di Gerusalemme) già nella Bibbia ed erano davvero di stirpe reale [5].

L’unica indicazione data dai Vangeli è che Magi videro la Stella del re dei giudei (Matteo 2,2), comunemente nota come Stella di Davide o Stella Ebraica. I re dei giudei erano tutti discendenti della stirpe di Davide, come lo stesso Gesù. Dire re dei giudei significava dire Messia.

Cosa attendevano e cosa hanno visto dunque i Magi al concepimento di Gesù? Ovvero cosa significava la Stella Ebraica nella tradizione astrologica dei Magi?

 

Esattamente ciò che è: due triangoli (trigoni) perfettamente speculari in un cerchio, quello dello zodiaco (Immagine in basso).

Un trigono è un triangolo che due pianeti formano quando sono a 120° di distanza tra loro nel cerchio dello zodiaco.

In quella mezzanotte, i pianeti che disegnarono i due trigoni si trovavano in quattro costellazioni:

Toro (Bue), Vergine, Pesci e Cancro.

In quest’ultima costellazione sono presenti, già noti con quel nome almeno dal IV secolo a.C., la “nebulosa” del Presepe (ovvero mangiatoia) e l’asinello (boreale e australe).

Bue, asinello, vergine, mangiatoia, ecc., tutti nomi presenti nelle profezie della Bibbia e che poi daranno vita all’allegoria della Natività (Immagine in basso).

 

Alla tesi allegorica si potrebbe affiancare quella rituale (ciò che accadde in cielo fu riprodotto in terra) oppure quella miracolistica (avvenne come in cielo così in terra).

Un punto della Stella di Davide, però, quello nella costellazione del Cancro, in quella mezzanotte non fu disegnato da un pianeta, come tutti gli altri punti e come atteso dalle antiche profezie. A completare “miracolosamente” il segno fu una immensa meteora, che poi la tradizione cristiana ha ricordato come la stella cometa (ossia come la “cometa” che completò la Stella).

Infatti, nei Vangeli non si parla di una cometa bensì di un «astér» (astro), che in greco vuol dire stella oppure meteora.

Nel prosieguo di queste ricerche continuano ad emergere moltissime conferme, una delle quali proprio sulla più antica scena completa della Natività (fig. 3).

È scolpita sul sarcofago paleocristiano di Boville Ernica (FR), (immagine sopra)  rinvenuto nel 1941 e conservato nel duomo della cittadina.

Esaminando quella scena sono emerse circa trenta anomalie (Immagine in basso), di quattro specie: sagome deformi, parti mancanti, diversità fra oggetti e personaggi (mani e piedi sproporzionati, un pastorello senza gambe, un moncherino invece che un braccio, uno dei re magi ha un vestito, una teca e una posa diversi dagli altri due, ecc.) e inoltre molti fori anomali (cioè non giustificabili tecnicamente sia per le dimensioni che per i punti dove si trovano, in base alla tecnica del trapano utilizzata all’epoca).

Attraverso un raffronto con le costellazioni, è emersa una precisa corrispondenza di tutte e trenta le anomalie: le deformità e le parti mancanti corrispondono alle forme di alcune specifiche costellazioni; i fori anomali corrispondono, per posizione e dimensione, alle stelle principali di quelle costellazioni ed ai pianeti così come erano disposti esattamente nella mezzanotte d’entrata dell’equinozio di primavera dell’anno -1, al concepimento di Gesù (immagine sotto).

Ma c’è di più, i riferimenti astronomici della scena non appartengono all’astronomia di Tolomeo (II sec. d.C.) ma a quella più antica di Eudosso e Arato (IV-III sec. a.C.) che fu tradotta proprio nelle zone di Frosinone e dintorni da grandi personaggi come Cicerone, Varrone, Germanico, ecc.

Alcune di quelle anomalie, infine, sono indicazioni dirette e precise per risalire anche al nome dei pianeti (immagine in basso) [6].

(Teodoro Brescia)

(Foto sopra: il professor Teodoro Brescia con Giancarlo Pavat all’edizione 2017 del PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO)

[1] Cfr. T. Brescia (2012), Il Segno del Messia: l’enigma svelato e (2014), La Stella dei Magi e il sarcofago decifrato, Nexus, Padova.

[2] Ippolito da Roma, 204 d.C. e Dionigi Il Piccolo, 525 d.C.

[3] Verifiche astronomiche confermate dal prof. E. Pace, astrofisico – Università di Firenze e dall’ing. A. di Noi, Phd – Università di Lecce.

[4] T. Brescia (2017), 2 a.C. Anno Domini. Datare la nascita di Gesù e la morte di Erode, in «Puntozero», anno II,  n. 5, pp. 58-72.

[5] Cfr. T. Brescia (2017), I tre re magi ebrei nella fornace e la “Stele di Boville”, in «Puntozero», anno II, n. 4, pp. 82-94 e (2017), I re Magi di Gesù erano ebrei. Dalla Stele di Boville al sarcofago di Saint-Gilles, in «Nexus New Times», anno XXIV, n. 127, pp. 70-73.

[6] Cfr. T. Brescia (2013), La Stella dei Magi e il sarcofago decifrato: individuata l’identità dei pianeti, in «Nexus New Times», anno XXI n. 109, pp. 77-82.

CHI E’ IL PROFESSOR TEODORO BRESCIA CHE HA ONORATO IL NOSTRO SITO CON QUESTO ARTICOLO.

Teodoro Brescia: dottore di ricerca e docente in filosofia, formatore e conferenziere sui temi dell’olismo e della simbologia, laureato in fisioterapia, operatore in medicina cinese, istruttore di karate e di JKD.

Premio della Cultura – Presidenza del Consiglio dei Ministri (2001), Socio onorario UNSA (2003), Premio Cucurachi-Achille (2010), Premio Mysterica (2017), Premio Nazionale Cronache nel Mistero (2017), è autore di numerosi articoli e libri tra cui Il Tao dello spirito (2000), Il Tao della medicina (2001), Il Kung Fu di Bruce Lee (2003), Le eterne leggi dell’anima (2004), I misteri del cristianesimo (2006)Olos o logos: il tempo della scelta (2011), Il Segno del Messia: l’enigma svelato (2012), La Stella dei Magi e il sarcofago decifrato (2014), Il codice nel Cenacolo (2016).

Lo scorso 9 dicembre 2017, al Castello dei Conti di Ceccano, ha ricevuto il PREMIO NAZIONALE CRONACHE DEL MISTERO per la sua ricerca sul sarcofago paleocristiano di Boville Ernica ed il libro “La Stella dei Magi e il Segreto del Sarcofago decifrato” – (Nexus Edizioni 2013).

LA REDAZIONE.

Tutte le immagini, se non altrimenti, specificato, sono  di  Teodoro Brescia.

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Un commento:

  1. Nazzareno Marchetti

    Mi sembra poco credibile. Anche se il sarcofago ricostruisse il cielo del tempo della nascita di Cristo ponendola nell’anno 1, comunque non sarebbe una verità storica, visto che è un manufatto di oltre tre secoli successivo. Inoltre che il punto della costellazione del Cancro sia rappresentato dalla meteora non è sostenibile: primo, è solo una supposizione che serve a all’uopo, inoltre le meteore non sono assolutamente ferme in un punto, ma attraversano velocemente il cielo nell’atmosfera fino a disintegrarsi. La loro non è una posizione fissa, ma dipende dal punto di osservazione.
    Rimango molto più sensibile alla teoria della congiunzione planetaria del 6 a.C. che permette tra l’altro di evitare di spostare la morte di Erode dal 4 a.C. all’anno primo.
    Inoltre l’eventuale presenza di pastori in altura farebbe propendere per una nascita primaverile od estiva.
    La cosa affascinante del sarcofago in esame è il mettere insieme i due episodi dei tre giovani amici di Daniele della parte sx con i re magi della parte dx, il tutto in prospettiva anti-imperiale: i tre rifiutano di adorare la statua di Baal che prende forma di un imperatore romano, e vanno ad adorare il nuovo re. Si può vedere a proposito lo studio di T.F. Mathews “scontro di Dei”.
    Comunque ben vengano proposte di interpretazione astronomica.

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