LAMPO MISTERIOSO ILLUMINA SINISTRAMENTE LA NOTTE SUI MONTI URALI IN RUSSIA!

Lampo di luce Urali 15-11-14 - Copia

Che cosa ha provocato il misterioso lampo di luce che ha illuminato la notte del 15 novembre scorso sui Monti Urali in Russia? Il video ed alcune immagini dell’inquietante fenomeno sono state caricate sul web e hanno letteralmente fatto il giro del Mondo. Ma nessuno, al momento, è stato in grado di trovare una spiegazione plausibile. Rimane, pertanto, il mistero su quel gigantesco flash di luce giallo-arancione che per una decina di secondi ha illuminato a giorno il cielo sopra la città di Rezh, nella regione di Sverdlovsk, sui Monti Urali. A quasi una settimana dal misterioso evento luminoso ricercatori, scienziati e autorità brancolano ancora nel buio (scusate il gioco di parole). Ovviamente le ipotesi si stanno rincorrendo senza però uno straccio di elemento probatorio. Si va da esercitazioni militari ultrasegrete dell’Esercito Russo, alla solita astronave aliena, alla caduta di un meteorite. Al momento, la maggioranza degli scienziati propende timidamente per quest’ultima possibilità anche se ci sono diversi aspetti controversi. Ad esempio il colore della luce. Generalmente il lampo prodotto dal disgregarsi di un bolide nell’atmosfera terrestre è di colore biancastro e non giallo-arancione come quello che si vede nitidamente nei video.

Bagliore

Comunque il pensiero va al meteorite esploso (o fatto esplodere?) nel cielo di Chelyabinsk, sempre sugli Urali, nel febbraio del 2013 (di cui il nostro sito diede notizia quasi in diretta il mattino del 15 febbraio 2013, vedere nell’archivio delle “NEWS”) che causo’ circa mille feriti e ingenti danni materiali. Ma non solo. L’immenso territorio della Federazione Russa, che va dal Golfo di Finlandia allo Stretto di Bering, non è nuovo a simili fenomeni. Molti dei quali sono rimasti un Mistero. Ad esempio il 25 Settembre 2002 una serie di sinistri bagliori e assordanti deflagrazioni terrorizzarono gli abitanti di una vasta area sull’Altopiano di Stanovoj nel sud della Siberia Orientale. In particolare della zona a circa 60 chilometri dalla grande città di Bodajbo a nord-est dell’immenso Lago Bajkal. Che cosa li abbia provocati non si è mai saputo. Per non parlare poi del “Mistero Siberiano” per eccellenza. Ovvero l’apocalittica esplosione di Tunguska in Siberia, il 30 giugno 1908.

Per gentile concessione degli autori riportiamo uno stralcio del capitolo dedicato all’Esplosione di Tunguska tratto dal libro “Il Raggio della Morte” di Gerardo Severino e Giancarlo Pavat (X-Publishing 2013)

Alle 07.00 (ora locale) del mattino del 30 giugno 1908, “qualcosa “ esplose nel cielo sopra il bacino del fiume Tunguska, in Siberia. L’immenso e selvaggio territorio russo che si estende dalla catena dei Monti Urali all’Oceano Pacifico. L’intensità della deflagrazione fu di mille volte superiore a quella della bomba atomica lanciata sopra Hiroshima il 6 agosto del 1945. Dopo l’esplosione, un sinistro “fungo” di fumo, polveri e detriti, si innalzò nel cielo. Oltre millecinquecento chilometri quadrati di Taiga siberiana furono spazzati via, mentre l’onda d’urto arrivò così lontano dall’epicentro da far quasi deragliare il treno della Transiberiana, la cui linea, da poco costruita, correva a 600 chilometri di distanza. Lo schianto di quel “qualcosa” fu udito a 800 chilometri di distanza, nella città siberiana di Irkutsk, dove i sismografi registrarono un evento simile ad un terremoto.

I giornali dell’epoca raccontarono che per diverso tempo le notti di Londra, Stoccolma, San Pietroburgo e di altre capitali nordeuropee vennero rischiarate da straordinari e misteriosi fenomeni luminosi simili alla aurore boreali. Nella capitale sul Tamigi, quel 30 giugno, fu possibile leggere in piena notte i caratteri più minuscoli degli articoli del “Times”. A Stoccolma, la pur breve notte estiva fu troppo chiara anche per quelle latitudini, tanto da consentire a diversi cittadini di scattare fotografie che sembravano prese in pieno giorno. Ad Heidelberg, in Germania nubi luminose rischiararono la notte sino al mattino. Tutti fenomeni che solo successivamente, almeno un decina d’anni dopo, furono posti in relazione con quanto accaduto a Tunguska.

Ancora negli anni ’30, gli effetti della catastrofe erano perfettamente visibili nella foresta siberiana.

Oggi, ad oltre un secolo dall’evento (che non causò vittime umane solo grazie al fatto che la Siberia allora, come oggi, era un regione scarsamente abitata), nonostante numerose spedizioni di ricerca, sia russe che internazionali, la scienza non è stata in grado di dare una spiegazione certa su che cosa sia realmente successo in quella sfolgorante mattina dell’estate siberiana.

Sono state avanzate diverse ipotesi su quella che possiamo considerare la più grande e misteriosa esplosione che ha avuto luogo sul nostro pianeta e di cui l’Uomo abbia serbato memoria. Alcune spiegazioni sono decisamente plausibili; come quella del meteorite o dell’asteroide (ma il cratere d’impatto non è mai stato individuato), ad altre decisamente più fantasiose; come quella di una esplosione nucleare in anticipo di qualche decennio, o dello scoppio in volo di un velivolo extraterrestre! Allo stato attuale delle ricerche, la maggior parte degli scienziati è convinta che si sia trattato di una piccola cometa entrata nell’atmosfera terrestre ed esplosa in aria prima di impattare al suolo.

In un simile affascinante enigma pone l’Uomo di fronte a numerosi interrogativi sulla sua stessa precaria presenza su questo pianeta: che cosa sarebbe successo se quel “qualcosa” fosse esploso sopra un grande città o un territorio fortemente antropizzato?

Una delle famose foto scattate negli anni 30 del disastro di Tunguska

(Una delle famose foto scattate dei Russi negli anni ’30 del XX seoclo che ritraggono la Taiga siberiana spianata dall’esplosione di Tunguska).

Tunguska è tutt’ora un enigma inesplicabile nonostante oltre un secolo di ricerche e studi. Sarà così anche per il lampo di luce sulla città di Rezh?

 

(By Staff Mistery Team).

 

(Per le immagini del lampo di Rezh, fonte: Siberian Time).

 

 


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Un commento:

  1. Buongiorno, vivo il provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia, non lontano dal lago di Barcis e da Montereale Valcellina. Leggendo del misterioso lampo nel cielo della Russia mi sono ricordato che qualcosa di simile si era verificato molti anni fa vicino al paese di Maniago, sempre in provincia di PN e sempre non lontano da dove abito io. Se non ricordo male era la fine etate del 1990, io avevo osolo 8 anni e i ricordo che i miei genitori non si perdevano un tg che parlavano tutti della invasione del Kuwait. Mio padre era un militare; un sottufficiale dell’Esercito di stanza a Pordenone e sentivo che diceva sempre a mia madre che questa volta l’Italia sarebbe stata costretta ad entrare in guerra. Io ascoltavo di nascosto preoccupato. Poi un giorno, fine agosto credo, sentii mio padre raccontare a mia madre che la sera prima non lontano dal Ponte del Diavolo,.vicino a Maniago, alcuni militari e civili avevano visto un lampo acccecante illuminare l’oscurita’. Si era temuto una esplosione, un attentato. Ma in realta’ non si era trovata alcuna traccia di una deflagrazione o di eventuali danni o distruzioni. La notizia del lampi circoli’ tra la gente per diverse settimane ma “stranamente” nessun giornale nemmeno locale, riprese la notizia. Vista la vicinanza di molte caserme e basi militari (la base Nato di Aviano non e’ poi cosi’ lontana, anzi)probabilmente si penso’ che aveva a che fare con qualche attivita’ militare e che quindi era meglio lasciar perdere.
    Ora la vicenda russa mi ha riportato alla mente quel fatto. Ho chiesto a mio padreormai in pensione se ricordasse quell’episodio ma mi ha detto di non ramnentarlo. Mia madre, invece, mi ha detto che si ricordava qualcosa. Una signora che lei conosceva , che faceva l’ infermiera e che si muoveva spesso in macchina tra Maniago, Pordenone e Montereale Valcelluna, le racconto’ di essere stata testimone oculare del “lampo” mentre rientrava a casa a Maniago alla guida della proria auto. E che si era molto spaventata.

    Non sono riuscito a sapere altro ma forse voi potreste fare meglio.
    Se volete vi posso fornire in forma riservata i dati per contattare l’infermiere. E’ in pensione ma vive ancora a Maniago.
    Vi auguro una buona giornata.
    Paolo Michele da Barcis.

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