NON ASCOLTATE QUELLE MELODIE! MUSICA DALL’OLTRETOMBA di Roberto Volterri

 

Immagine di apertura; La sinistra  “Casa Rossa” di Cortenova, in provincia di Lecco. Secondo racconti popolari e leggende metropolitane, in alcune notti, soprattutto quelle solstiziali, si sentirebbe provenire dall’edificio un lamento femminile, attribuito all’amante dello storico proprietario. Inoltre, si tramanda della lugubre musica scaturente da un pianoforte… ovviamente completamente distrutto.
 

NON ASCOLTATE QUELLE MELODIE!

Musica dall’Oltretomba? 

di Roberto Volterri

 

 

“Morti li morti e i vivi parean vivi”

(Dante, Purgatorio, XII, v. 67)

 

Ernesto Bozzano fu un grande studioso dei fenomeni riguardanti la possibilità che anche le sorti degli esseri umani siano governate da una eventuale, particolare, Legge di conservazione della massa che così potremmo sintetizzare nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” come ebbe a sostenere il grande chimico e biologo Antoine-Laurent de Lavoisier.

2. Immagine sopra; Antoine-Laurent de Lavoisier. Morì ghigliottinato durante la Rivoluzione francese
3. Immagine sopra; Ernesto Bozzano celebre studioso di molti fenomeni “di confine”.

Tutto si trasformerebbe, forse non solo il corpo che subisce tutte le modificazioni dettate dalle rigide leggi della Tanatologia, ma anche con rare, stranissime, manifestazioni (energie?) a testimonanza che non tutto finisce con il termine irreversibile della vita.

4. Immagine sopra; il libro di Ernesto Bozzano.

Ernesto Bozzano, nel suo libro Musica Trascendentale ricorda infatti che una certa Miss Lamont – più esattamente Eleanor Jourdain – quando torna a Parigi nell’inverno del 1902, nel passeggiare, assieme ad una amica, per i viali di un parco nella splendida reggia di Versailles – percepisce una deliziosa musica proveniente da un’orchestra che però non riesce ad individuare.

L’unica cosa che le appare certa è che la melodia provenga dalla zona del Petit Trianon

Da donna colta e raffinata quale ella è, preparata anche in ambito musicale, la Jourdain memorizza un numero limitato di battute che, successivamente, rinviene in opere musicali in voga nel XVIII secolo.

Ma, al momento ella verifica se nei paraggi stia suonando qualche banda musicale, in un pomeriggio di un inverno quasi “siberiano”.

A quell’ora hanno ben altro da fare i parigini di inzio secolo. E anche oggi…

Nessuno suona nei pressi del Petit Trianon. E neanche più lontano…

Qualche anno più tardi, nel 1907, riportate sul pentagramma le battute musicali che Miss Lamont ha memorizzate, il brano viene sottoposto all’analisi di un bravissimo perito musicale senza dirgli quale ne fosse l’origine.

No, egli sentenzia, ciò che sta ascoltando, ciò che sta leggendo sullo spartito è un curioso coacervo di brani musicali antichi. Quanto meno risalenti al XVIII secolo…

Tra l’altro, l’esperto fa notare come nello spartito emerga un errore nell’armonia tipico delle bande musicali che si esibivano nel Settecento e ipotizza che le melodie possano essere attribuite ad Antonio Maria Gaspare Sacchini – guarda caso! – vissuto proprio dal 1730 al 1786, nelle grazie della regina Maria Antonietta la quale si prodigò per facilitargli la collaborazione con l’Opéra e poi con l’Accadémie Royale de Musique.

                       

5.  Immagine sopra; Il compositore Antonio Maria Gaspare Sacchini autore con molta probabilità delle musiche ascoltate da una delle due turiste inglesi nei pressi del Petiit Trianon.
Ma non suonate da nessuno in quei momenti…

6. Immagine sopra; Spartito musicale originale di Antonio Maria Gaspare Sacchini con annotazioni autografe del 1785.

Non contenti, i protagonisti di quest’avventura “ai confini della realtà” appurano anche che le melodie  ascoltate nel 1901 e provenienti da fonte ignota non venivano suonate prima del 1815, mentre erano caratteristiche delle opere sia del Sacchini che di Pierre Alexandre Monsigny (1729- 1817), di Andrè Grétry (1741 – 1813), compositore belga che visse sempre a Parigi e di Giovanni Battista Draghi, più noto come Pergolesi (1710 – 1736).

7. Immagine sopra; Pierre Alexandre Monsigny.

8. Immagine sopra; Andrè Grétry.

9. Immagine sopra; il musicista Giovanni Battista Pergolesei

10Immagine sopra; Un’opera di Andrè Grétry, compositore belga vissuto quasi sempre a Parigi. Nella Parigi del Petit Trianon e della strana avventura…

Dulcis in fundo, il perito musicale accerta che “errori” nelle armonie ascoltate e trascritte dalle due turiste inglesi sono tipici della produzione musicale proprio del Monsigny e del Grétry.

Dai primi anni del Novecento passano alcuni anni e nel 1928 altre due gentili dame, Miss Clare M. Burrow e una sua ex allieva, Miss Anne Lambert, passano per caso in una parte del percorso effettuato dalle altre due turiste di inizio secolo, provano un’indefinibile angoscia quando incontrano una sorta di guardiano con casacca verde e regolamentare cappello a tricorno, sostanzialmente identico ad un giardiniere incontrato nel parco da Miss Jourdain nel 1901 quando ascoltò la strana musica!

I lettori de Il Punto sul Mistero rimarrano sorpresi apprendendo inoltre che anche in questo caso lo scorbutico personaggio, interpellato sul percorso da seguire per arrivare al Petit Trianon, bofonchia qualcosa in un dialetto francese e poi… scompare!

C’è abbondante materiale per un horror movie alla Dario Argento!

In realtà, ancor oggi il “Caso del Petit Trianon rimane insoluto, oscillando tra deliberata frode, suggestione dei luoghi, autosuggestione da parte di alcune donne particolarmente sensibili e “psicoscopia d’ambiente” cavallo di battaglia dei vari parapsicologi che si sono interessati a questo strano evento appartenente ad una “abisso” di momentanea “follia”, alla “suggestione”, alla possibile“frode”, oppure alla… Morte.

 

Musica dall’Aldilà dei nostri giorni?

 

Parigi è un po’ lontana, il Petit Trianon ha cambiato aspetto, i turisti affaccendati a fare foto e i bambini che schiamazzano allegramente disturbano di certo – lo sanno tutti! – l’apparire di fantasmi e altre inquietanti presenze d’Oltretomba.

E allora, cosa fare nel caso volessimo indagare un po’ tra i misteri delle armonie provenienti dal Paese dell’Ombra?

Basterebbe recarsi a Scogna Sottana (o dintorni, dice qualcuno bene informato…) in provincia di La Spezia e passare qualche ora – di notte, mi raccomando. Altrimenti l’esperimento sarebbe troppo facile! – nella cosiddetta Casa del Violino dove visse e, presumibilmente morì, uno stranissimo giovane violinista, misantropo e quasi patologicamente attaccato al suo strumento, alle deliziose armonie che da esso riusciva  a trarre.

Poi il giovane violinista fu rapito dalla Nera Signora e non se ne seppe più nulla

La casa rimase abbandonata e divenne momentaneo ricovero per chi non sapesse dove passare la notte in miglior modo.

Nulla di strano dunque. Di case abbandonate è pieno il nostro Bel Paese e di clochard alla ricerca di un temporaneo tetto ce ne sono a centinaia.

Quel che invece appare strano – stando ai “si dice che…” – è la struggente melodia che qualcuno giura di aver sentito suonare di notte scaturente da un violino… fantasma.

Se poi, alla musica d’Oltretomba aggiungiamo le strazianti urla che sembrano provenire dalle fatiscenti pareti, non c’è nulla di più indicato per la location di un bel cortometraggio sullo stile di Blair witch project”…

Datevi da fare!

11. Immagine sopra; La “Casa del violino” di Scogna Sottana (La Spezia), in cui a volte si ode suonare un violino… che non c’è, accompagnato da urla strazianti

 

Non amate il suono del violino? Preferite quello di un pianoforte “fantasma”?

Molto bene! Allora recatevi a Bindo di Cortenova, in Valsassina, nei pressi della bella cittadina di Lecco e cercate la Casa Rossa una villa ottocentesca che ha visto tempi ben migliori.

La Casa Rossa fu lussuosa dimora costruita a metà dell’Ottocento dall’architetto Alessandro Sigoli e fu proprietà del conte Felice De Vecchi il quale la utilizzò per pochi anni, tra il 1854 e il 1857, come casa di campagna dove trascorrere l’estate.

Al terzo piano delle splendida abitazione il ricco Conte voleva realizzare un osservatorio astronomico dove poter soddisfare la sua passione per lo studio del firmamento.

Ma la solita Nera Signora non gliene diede il tempo poiché egli abbandonò tutto dopo aver trovata orrendamente assassinata la moglie. Della figlia non si seppe più nulla…

Affranto, il conte De Vecchi raggiunse subito la sua cara consorte in un lontano Altrove.

Omicidio o suicidio in una famiglia annoiata e troppo ricca?

Sarebbe troppo facile ipotizzare una così banale spiegazione, ma la documentazione dell’epoca smentirebbe l’ipotesi qui fatta.

Poi la villa fu ereditata dal fratello del Conte ma lasciata andare in rovina…

Nel Novecento crollò un pavimento del secondo piano e – udite, udite! – si mormora anche che Aleister Crowley, la Grande Bestia, il “mago” più celebre del XX secolo vi soggiornò. Forse per trarre ispirazione per i suoi “sulfurei” rituali?

12. Immagine sopra; Il “sulfureo” Aleister Crowley forse creava così una figura “diabolica”…

 

Agli inizi del Duemila la Casa Rossa corse il rischio di venire distrutta da una frana fermatasi, però, a pochi metri. Certamente, direte voi, per la ovvia protezione di qualche Belzebù di passaggio da quelle parti!

E il pianoforte che suonerebbe musica d’Oltretomba?

Vi basterà appostarvi – rigorosamente dopo il tramonto! – fuori dai cancelli della villa e potreste udire struggenti melodie che nascono da un pianoforte che… nella casa non c’è.

O meglio c’è quel che ne resta…

13. Immagine sopra; La desolazione regna sovrana nelle stanze della “Casa Rossa” di Cortenova. Oltre ai soliti simboli più o meno “satanici” fa pessima mostra di sé un antico pianoforte dalle cui corde è ben difficile provengano le lugubri melodie che qualcuno sostiene di avere ascoltate di notte…

 

Già che si è in tema, qualche anno fa, venne riferito all’amico Giancarlo Pavat di una casa, ormai rudere, in Ciociaria e più precisamente nel comune di Torrice, in cui si sentirebbe, in determinate notti dell’anno, una strana melodia. Ovviamente senza che ci sia alcuno a suonare qualche strumento….

Semplice diceria di paese oppure c’è qualcosa di vero e/o esiste una spiegazione cara al buon Guglielmo di Occam e al suo famoso “Rasoio”?

 14. Immagine sopra; la strana Casa abbandonata di Torrice (FR). Si racconta che, passandovi accanto, si sentirebbero provenire dall’interno sinistre melodie….,
 

Era una notte buia e tempestosa…” scrive Edward Bulwer Lytton nel suo racconto Paul Clifford”, e a lui si ispira sempre Snoopy, il più simpatico personaggio dei Peanuts disegnati da Charles Schulz.

Quindi, forti di cotal riferimento letterario, l’autore di questo articolo consiglia ai lettori di esplorare – nelle stesse condizioni ambientali, s’intende! – qualcuna delle innumerevoli case dei fantasmi di cui è pieno zeppo anche il nostro ameno Bel Paese!

(Roberto Volterri)

 

se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dall’autore.

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