Premiati i vincitori del concorso “Megal(M)iti e Megal(M)itiche” organizzato dall’assessorato al turismo della provincia di Frosinone

Un successo, la cerimonia di premiazione del concorso Megal(m)iti e Megal(m)itiche, svoltasi lunedì 28 maggio, presso il Salone di Rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale a Frosinone.

Massimo Ruspandini

Un concorso fortemente voluto dall’assessore provinciale al turismo Massimo Ruspandini per valorizzare e far conoscere le Mura ciclopiche presenti in diverse città e paesi della Ciociaria.

Una terra troppo spesso denigrata, vilipesa, trasformata in oggetto di gratuite barzellette. Tradita molto spesso dai suoi stessi figli o da coloro che hanno ottenuto molto o tutto da questa stessa Terra…..
Queste mura non le hanno erette gli extraterrestri… bensì probabilmente una civiltà di cui sappiamo poco o nulla… ma una civiltà di questa Terra, della Ciociaria, e da questi monumenti che hanno sfidato il Tempo dobbiamo trarre la forza per guardare al Futuro con coraggio ed orgoglio delle proprie origini”.
(Massimo Ruspandini)
La partecipazione al concorso, di cui il nostro sito è stato partner, è andata aldilà di ogni più rosea aspettativa, visto che oltre ad alcune Scuole Medie della Provincia, hanno concorso oltre una trentina di partecipanti che, relativamente alle quattro categorie previste, hanno presentato testi scritti, fotografie, video e persino dipinti.

Giancarlo Pavat presenta il concorso
La giuria

La Giuria presieduta dal ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat che, oltre al ruolo di consulente per il concorso ha pure svolto egregiamente quello di presentatore dell’evento, era composta da esperti a livello nazionale della tematica delle Mura Megalitiche: Adriano Forgione direttore della rivista FENIX, Isabella Dalla Vecchia del sito www.luoghimisteriosi.it, Alessandro Middei di Roma, fotografo, astrofilo e coordinatore del “Mistery team”, Tommaso Pellegrini di Ortona, ricercatore storico ed esploratore, Alessandro Moriccioni di Roma, regista documentarista, Michele Rossi di S. Sepolcro, storico dell’arte e consulente dl programma televisivo “Voyager”, Andrea Somma di Roma, giornalista.

Pavat, in apertura dell’evento, ha ringraziato l’assessore Ruspandini per l’opportunità concessa, con questo concorso, di far conoscere le Mura Ciclopiche della Ciociaria;
la GM GROUP di Greta Mariani per aver superbamente curato la comunicazione e tutti gli aspetti logistici ed organizzativi sia del concorso che della cerimonia di premiazione;
le “Edizioni Belvedere” di Luigi Corsetti di Latina, per aver messo in palio i volumi sul Gregorovius consegnati ai vari vincitor;
la troupe di “Fiuggiwebtv” che ha realizzato la ripresa integrale della manifestazione;
ed ovviamente i componenti della Giuria, che hanno accettato con entusiasmo ed a titolo assolutamente gratuito di partecipare.

Adriano Forgione

Una menzione particolare per Adriano Forgione e la sua rivista FENIX, che ha messo in palio oltre al mensile anche la collana completa dei libri stampati dalla sua casa editrice “X-Publishing”.
Tra il numeroso pubblico presente, oltre al nostro staff, c’era il consigliere delegato alla cultura di Alatri Carlo Fantini e l’ex assessore Giulio Rossi, il sindaco di Acuto Augusto Agostini, i rappresentanti dell’Archeoclub di Alatri, il segretario della Pro Loco di Villa S. Stefano Vincenzo Bonomo, il dottor Filippo Belli del Circolo Filatelico alatrense, organi di informazione e diversi ricercatori come Domenico Pelino ed esponenti del mondo della cultura ciociara.

Premiati Valeria Botta e Davide Fiorani di Voyager

Graditi ospiti sono stati gli autori del programma “Voyager” Davide Fiorani e Valeria Botta.
Prima di procedere alla premiazione vera e propria dei vincitori delle diverse categorie, l’assessore Massimo Ruspandini, di concerto con la Giuria, ha voluto consegnare dei “riconoscimenti speciali” a coloro che nel corso dei decenni si sono occupati con i loro studi e ricerche delle Mura Megalitiche.

Temistocle Capone, fratello di don Giuseppe Capone

Un riconoscimento “alla memoria” è stato assegnati all’indimenticabile don Giuseppe Capone, che ha dedicato una vita intera a cercare di scoprire la Verità sull’Acropoli di Alatri. A ritirare la pergamena c’era il fratello prof. Temistocle Capone.

Un altro doveroso riconoscimento “alla memoria” è andato al giornalista e studioso delle mura ciclopiche, prematuramente scomparso, Gianluigi Proia. A ritirarlo è venuto il padre dott. Mario Capone.

Giorgio Copiz e Mario Proia

Un premio alla carriera è stato consegnato alo studioso di Frosinone Giorgio Copiz,

Nello Rinaldi di Alatri premiato per le sue ricerche sui dolmen ciociari

mentre al ricercatore alatrense Nello Rinaldi è stato tributato un riconoscimento speciale per le sue ricerche sui dolmen di Collepardo ed Alatri.

Italo Biddittu

Un riconoscimento è stato consegnato dall’assessore Ruspandini anche all’archeologo prof. Italo Biddittu per il suo studio sull’Arco a sesto acuto di Arpino ed l’artista

Otello Perazzi

Otello Perazzi per i suoi quadri sulle città ciclopiche.

Un meritato riconoscimento è stato assegnato anche agli autori del programma di Rai2 “Voyager” di Roberto Giacobbo, Davide Fiorani e Valeria Botta, per le puntate dedicate alle Mura Megalitiche dell’Acropoli di Alatri andate in onda nel gennaio e nell’ottobre 2011.
Anche allo stesso Roberto Giacobbo è stato tributato un sacrosanto riconoscimento ma non è potuto essere presente a Frosinone per ritiralo a causa di impegni professionali che l’hanno trattenuto a Roma.

Agnes Preszler

Premiata pure l’artista Agnes Preszler che ha realizzato dipinti di ricercatori delle mura ciclopiche come il Gregorovius, Marianna Candidi Dionigi, Giorgio Copiz, Mario Pincherle, Roberto Giacobbo e tanti altri.

Ma la premiazione è stata pure una occasione ghiotta per alcune anticipazioni e vere e proprie chicche e curiosità.

Come la foto di un graffito scoperto dal ricercatore romano Osvaldo Carigi nella cripta del Duomo di Siena identico alle immagini satellitari dei celebri cerchi di pietra di Monte Sambucaro a San Vittore del Lazio.

Oppure una foto, scovata non si sa come da Adriano Forgione, che ritrae il ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat, impegnato in ricerche sull’Acropoli di Alatri. Che cosa c’è di strano? E’ che la foto risale a ben 21 anni fa!!!
Infine, lo stesso Adriano Forgione ha affascinato il pubblico parlando dei misteri delle Mura Ciclopiche e piramidi dimenticate in diversi continenti, dall’Europa, all’Australia, all’America meridionale.

L’assessore Ruspandini e la giuria

La suspence e l’attesa è salita alle stelle quando è venuto il momento di aprire le buste sigillate e firmate dai giurati con i nomi dei vincitori del concorso.
I giurati, a turno, hanno letto i nomi di chi si è aggiudicato la prima piazza delle diverse categorie.

Ilenia Lungo ed Albino Malanchini

Nella prima categoria, “articolo di giornalismo culturale” si sono imposti a pari merito l’alatrense Albino Malanchini con lo studio “Archeoastronomia in Alatri” e la giovanissima ricercatrice di Latina Ilenia Lungo con l’elaborato dal titolo “Un posto nella storia”.

Gli Hunterbrothers

Nella seconda categoria “Fotografa il mistero” ha vinto il gruppo di ricercatori esoterici e del mistero “Hunterbrothers” con immagini delle Mura megalitiche di Veroli.

I vincitori a pari merito della 3 categoria

La terza categoria, “Scegli in sito preferito”, è stata vinta ex equo da Ornello Tofani con il video “Alatri” dedicato alle sue nuove scoperte, da Antonio Grella e Loredana Stirpe di Veroli che hanno realizzato un video “Le Mura del Mito” sulle Mura Megalitiche della loro città e da Marco Di Donato (di Avellino ma residente a Frosinone) che ha presentato un video “Viaggio attraverso le Città Saturnie alla scoperta delle Mura Megalitiche della Ciociaria”.

Infine la piazza d’onore nella quarta ed ultima categoria, “Segnala il mistero”, è stata conquistata da Paolo Ruggeri di Frosinone con uno studio sulla storia dimenticata della sua città dal titolo “Frosinone era…….”, che è arrivato per un solo punto davanti agli “Hunterborthers” che invece avevano presentato una ricerca sulla casa maledetta di Ferentino dal titolo “La casa infinestrabile”.

Gli alunni della Scuola Elementare L. Ceci di Alatri

Premiati anche gli alunni Arquati Giulia, Dell’Uomo Ludovica, Pietrobono Alessio, Terenzi Alessandro, Pelloni Matteo, Pezone Silvia, Rosatella Simone, Galuppi Laura delle le classi IV C e IV D della Scuola “L. Ceci” di Alatri, accompagnati da alcuni genitori e dal maestro Giancarlo Rossi che hanno scattato foto delle Mura della loro città.

Gli studenti della III A della scuola media Luigi Pietrobono di Frosinone

Nella categoria riservata alle scuole medie hanno vinto i ragazzi della classe III A, Li Wen Qiang, Ye Jie, Sun Xiao Yang e quelli della classe III B, Dialla Djibril e Diallo Adama, tutti coordinati dal prof. Augusto Carè della Scuola “L. Pietrobono” di Frosinone, che hanno presentato un elaborato e fotografie del sito con Mura megalitiche recentemente scoperto su Monte Castellone a Falvaterra.

Qualcuno ha detto che sapere da chi, come e quando sono state costruite le Mura Megalitiche non cambierebbe in meglio la nostra vita. Forse. Dico io. E se non fosse così?
(Giancarlo Pavat)

Una giornata indimenticabile, quindi, ed un concorso coronato dal successo che certamente verrà replicato il prossimo anno.
Appuntamento, quindi, al 2013 a tutti i ricercatori ed appassionati.

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6 commenti:

  1. Congratulazioni per la bravura e la passione e l’impegno di Giancarlo Pavat, è davvero in gamba e merita tutti i riconoscimenti possibili!!!
    Lara

  2. Veramente bello l’articolo sulla premiazione del concorso “Megal(m)iti e Megal(m)itiche”. Grande. Domenico

  3. Gentile redazione,
    ho seguito sul vostro sito la premiazione del concorso Megal(m)iti e Megal(m)itiche , complimenti e congratulazioni per l’interessante manifestazione.
    Devo dirvi che purtroppo sono venuto a conoscenza troppo tardi, del concorso e quindi non ho potuto prepararmi bene.
    Spero che l’anno prossimo l’assessore Ruspandini bandisca nuovamente il concorso così potrò parteciparvi. Ho avuto modo di vedere che , purtroppo, nessuno ha parlato della città megalitica di Norba in provincia di Latina.
    Io, infatti, sono di Latina. Norba è qualcosa di incredibile ed ancora non spiegato adeguatamente da l’archeologia che continua ad etichettarla come città romana. Un solo particolare basta a far capire che gli archeologi non hanno sanno nulla ed non hanno mai compreso nulla. La gigantesca “Porta maggiore” di Norba ha un torrione tronco-conico. Questo gigantesco manufatto realizzato con blocchi enormi sarebbe in grado di resistere alla forza dell’onda d’urto dell’esplosione di una bomba nucleare tattica. I Romani avevano interesse a costruire qualcosa in grado di resistere a qualcosa di cui non conoscevano nemmeno l’esisstenza? Oppure è stata costruita da qualcun altro, molto ma molto tempo prima, quando invece le bombe atomiche esistevano e venivano usate?
    Secondo me , Norba è la prova definitiva, la pistola fumante che decine di migliaia di anni fa, forse 10.000 anni fa, è esistita una civiltà evolutissima, forse al nostro livello tecnologico ed anche oltre, che è stata distrutta da un cataclisma forse naturale ma probabilmente provocato da essa stessa. Se il prossimo anno verrà ribandito il concorso credo che parteciperò con un lavoro su Norba e sulle prove dell’esistenza di questa Civiltà antidiluviana.
    Atlantide? Forse. Oppure Tirrenai come la chiamava il grande Cattoi.
    Dimenticato perchè considerato scienziato eretico e fascista.
    Spero che anche voi vorrete occuparvi di Norba, che pochi in Italia conoscono.
    Ma che merita ben altra attenzione di quella data dalle Amministrazini ed
    Autorità uffciali.
    Cordialmente
    Paolo – Latina.

  4. Sergio Ghezzi

    Grande Giancarlo, complimenti per la presentazione, direi proprio professionale. Sergio.

  5. Ukmar Federica

    Veramente una bella iniziativa. Complimenti all’assessore Ruspandini, allo scittore pavat ed agli organizzatori. Spero che venga replicata. Così magari ci parteciperò anch’io.
    Federica.

  6. Complimenti agli organizzatori. Finalmente qualcosa di davvero culturale a Frosinone non inquinato dalla Politica. Salvatore.

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