LE ‘FATE DEL BOSCO’ E IL ‘PADRE’ DI SHERLOCK HOLMES di Roberto Volterri

dopo l'immagineImmagine di apertura; Una fotografia delle ‘fate’ realizzata nel 1917 dalle intraprendenti adolescenti inglesi.

LE ‘FATE DEL BOSCO’ E IL ‘PADRE’ DI SHERLOCK HOLMES

di Roberto Volterri

I lettori di questo articolo che hanno penato, sui banchi del Liceo e anche oltre, con le cinque ‘declinazioni latine’, con la ‘forma perifrastica passiva’ e con i famigerati ‘verbi deponenti’ sanno perfettamente – o, simpaticamente, fanno finta di saperlo – che in realtà il termine latino monstrum significa soprattutto una sorta di ‘segno divino’, una specie di prodigio, un’apparizione meravigliosa e non necessariamente qualcosa di… mostruoso, di orrido, di sgradevole alla vista.

Infatti esso deriva dal verbo monere, con il significato di avvisare, di porre all’attenzione qualcosa di straordinario, qualcosa che viola le leggi naturali e che è, quindi, un vero e proprio ‘ammonimento’ per gli esseri umani poiché genera in essi un senso di meraviglia, di spavento o di rassicurazione.

Bene, la premessa mi è apparsa doverosa poiché in questo articolo appaiono leggiadre, bellissime, quasi evanescenti creature dei boschi. Non di certo ‘mostruose’ nell’accezione che comunemente si dà a tale termine senza tener conto della sua etimologia.

Incontrerete infatti alcune elegantissime ‘Fate’ e anche di uno ‘Gnomo’ saltellante tra i fili d’erba di un prato e fra le mani di una delle ineffabili fanciulle che oltre un secolo fa dettero da pensare anche al ‘padre’ di Sherlock Holmes, il celeberrimo scrittore Sir Conan Doyle.

dopo l'immagine2. Immagine sopra; L’interessante libro apparso in occasione delle “apparizioni” delle Fate nella tranquilla campagna inglese.

 

Cottingley, Yorkshire, estate del 1917.

Due vivaci adolescenti, Frances Griffiths, di dieci anni, e la cugina Elsie Wright, di sedici anni vengono sorprese da un improvviso acquazzone e, tornate a casa, per giustificare i vestiti completamente bagnati, riferiscono ai preoccupati genitori di essere cadute in un ruscello mentre osservavano estasiate… alcune fate e dei dispettosi gnomi.

Poiché vale più un’immagine che mille parole, le due “creative” fanciulle affermano anche di aver fotografato questi incantevoli personaggi: le foto sono lì, nella macchina fotografica e basta portare a sviluppare le lastre per constatare che esse non hanno mentito.

La notizia diviene ben presto di dominio pubblico e suscita l’ilarità e l’incredulità dei vicini di casa e degli abitanti della tranquilla cittadina di campagna.

Suscita però anche l’interesse della stampa – è ben noto che d’estate le notizie ‘serie’ scarseggiano e ci si rifugia ben volentieri nel soprannaturale ad ampio raggio – facendo così arrivare i particolari della stranissima vicenda anche alle attente orecchie di Sir Arthur Conan Doyle, ‘padre letterario’ del celeberrimo investigatore a cui nulla sfugge: Sherlock Holmes.

Egli chiede di vedere le fotografie, esaminate anche dai soli ‘esperti ’, e scrive un articolo per autenticare, forse dall’alto della sua notorietà, l’episodio e l’esistenza delle ‘creature del bosco’, del cosiddetto ‘piccolo popolo’.

La maggiore delle due ragazze, Elsie, è figlia di un ingegnere il quale, con spirito più che pragmatico, quando vede le foto delle ‘fate’ le ritiene dei falsi e proibisce alla figlia di usare ancora la macchina fotografica di famiglia.

Diversamente, la madre, Polly, più portata al misticismo e influenzata dalle teorie occultistiche dell’epoca, le giudica autentiche.

Molti mesi più tardi, nel 1918, Frances Griffiths scrive una lettera a una sua amica, Johanna Parvin, residente in Sudafrica, asserendo di essere in ottimi rapporti con le ‘Fate’, allega una fotografia che la ritrae in loro compagnia e si dice sicura che nel Continente Nero esse non potrebbero sopravvivere… a causa del caldo torrido!

3. Immagine sopra; La maggiore delle due fanciulle davanti ad una bellissima fata vestita… con abiti dell’epoca!

4. Immagine sopra; ratto di uno spirito notturno opera dell’artista  John Atkinson Grimshaw

Un anno dopo, la madre di Elsie, Polly Wright, si reca a una riunione della Società Teosofica proprio perchè tema principale della serata è una discussione sul ‘piccolo popolo’. Durante la conferenza ella confessa al suo vicino di possedere alcune foto che ritraggono sua figlia mentre gioca con le ‘Fate’: la cosa fa gola alla stampa locale e se ne interessa anche la Società Teosofica, con Edward Gardner in testa, il quale esprime parere più che favorevole riguardo alle fotografie.

dopo l'immagine5. Immagine sopra; Edward Gardner, giornalista e scrittore molto – ma molto… – interessato all’apparizione delle Fate sui cui pubblicò, in tempo reale, un suo libro…

 

Sir Arthur Conan Doyle – per ironia della sorte – ha, proprio allora ricevuto l’incarico da parte dello Strand Magazine, di scrivere un articolo sulle ‘Fate’ per il numero di Natale del 1920.

Mai occasione si rivela più propizia poiché egli si mette subito in contatto con Edward Gardner e riceve da questi una copia di alcune fotografie.

dopo l'immagine6. Immagine sorpa; Sir Arthur Conan Doyle, “padre letterario” del celeberrimo investigatore Sherlock Holmes.

Inizialmente scettico, egli mostra le stampe al grande fisico Sir Oliver Lodge che le giudica, ovviamente, un falso ma le sottopone anche al giudizio di esperti del ‘piccolo popolo’ i quali, a loro volta, esprimono parere sfavorevole giudicando troppo… alla moda le acconciature delle ‘fatine’.

dopo l'immagine7. Immagine sopra; Sir Oliver Lodge, “fatine” a parte, fu veramente un autorevole fisico inglese.

Ma Conan Doyle non si da per vinto e convince Gardner a recarsi sul posto, munito di personale macchina fotografica, e con l’intenzione di convincere le due ragazze a partecipare ad altre ‘sedute fotografiche’ sui generis.

Conan Doyle, nel frattempo, pubblica il suo articolo dal tolo “Fairies photographed. An epoch making event (ovvero, Le Fate fotografate. Un evento epocale), corredato da due delle fotografi e eseguite dalle ragazze.

Quando esce il giornale – per la cronaca, andato le eralmente a ruba! – si creano le solite due fazioni: quella degli entusiasti sostenitori dell’esistenza delle ‘fate’ e quella dei ‘cicappiani’ molto ante li eram, capeggia dallo studioso Major Hall-Edward e supporta anche da quo diani quali il Truth e il City News.

8. Immagine sopra; Una delle due ragazze alle prese con uno ‘Gnomo’ alato.

dopo l'immagine10. Immagine sopra; Una ‘Fata’ con acconciatura in perfetto stile Anni Venti si libra davanti ad una delle due fantasiose fanciulle.

Nonostante Conan Doyle abbia usato la precauzione di utilizzare degli pseudonimi per proteggere la privacy delle due ragazze, la Westminster Gazette ha modo di scoprirne l’identità e invia a Cottyngley un giornalista il quale, però, se ne torna con le classiche pive nel sacco perché ha solo modo di constatare l’onestà intellettuale delle due famiglie coinvolte e di appurare qualche altro dettaglio sulla modalità con cui le foto sono state eseguite.

Nulla di più…

11. Immagine sopra; Il torrente nei cui pressi le due fanciulle avrebbero scattate le prime fotografie delle “Fate”.

12. Immagine sopra; Scorcio del piccolo bosco in cui le due “immaginifiche” fanciulle vissero la loro fantastica vicenda…

dopo l'immagine13. Immagine sopra; Frances e Elsie all’epoca delle “apparizioni” delle Fate.

Le fotografie effettuate all’inizio da Frances ed Elsie sono esaminate accuratamente da esperti fotografi ma non emergono manipolazioni di sorta.

Però alcune ‘stranezze’ incuriosiscono i più scettici.

Ad esempio, viene notato che una delle ‘fate’ sembra tratta dal libro Pincess Mary’s Gift Book , scritto con la collaborazione… di Conan Doyle, il quale, però, nel 1930 passa in un lontano ‘Altrove’ e della strana vicenda non si parla più anche se ormai l’opinione corrente è quella che vedrebbe le due ragazze come autrici di una sorta di truffa ottenuta ritagliando immagini prese da libri sulle ‘Fate’ per poi infilarle nel terreno o sospendendole adeguatamente per fotografarle insieme a loro stesse.

Princess Mary's Gift Book | Arthur Rackham, William Russell Flint, E. J. Detmold | First edition14-15. Immagini sopra e sotto; il libro scritto con la collaborazione… di Conan Doyle e un recente libro sull’argomento.

Sherlock Holmes e le fate di Cottingley di Francesco Calè

16. Immagine sopra; Recentissimo libro sui “magici” eventi del lontano 1917.

Passarono gli anni e delle “Fate di Cottingley” non si parlò più, almeno fino a quando Elsie Wright, nel 1988, lasciò questo troppo reale mondo sostenendo fino all’ultimo istante che le foto erano autentiche. Almeno una di esse…

La sua amica Frances Griffiths l’aveva preceduta nel 1986.

E oggi, nei nostri tecnologici e scettici giorni?

(Roberto Volterri)

  • Tutte le immagini sono state fornite dall’autore.

17. immagine sopra; Ai nostri giorni suggestive decorazioni appaiono in un giardino di Cottingley

18. Immagine sopra; E appassionati cultori della materia abbelliscono l’ambiente con arredi ispirati alle Fate…

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