Il ricercatore Adriano Forgione sul monte Sambucaro per vedere i cerchi di pietra concentrici

San Vittore del Lazio – Visitatori d’eccezione domenica scorsa sul Monte Sambucaro (al confine tra Molise, Lazio e Campania) per vedere gli ormai famosi “cerchi concentrici” di pietra. Da Roma sono arrivati numerosi ricercatori di livello nazionale assieme a curiosi ed appassionati ed organi di informazione televisivi, accompagnati dal fotoreporter Antonio Nardelli di San Pietro Infine (CE). Tutti assieme sono saliti sino alla collinetta sulle pendici della montagna dove si trovano i cerchi. Tra questi una vera e propria star della ricerca e divulgazione del mistero ovvero Adriano Forgione. Editore e giornalista è pure un esploratore degli angoli più perduti e misteriosi del pianeta ed è conosciuto in tutto il mondo. È stato direttore responsabile delle riviste “Hera. Miti, civiltà scomparse, misteri archeologici”, “Graal”, “Misteri di Hera”, “Area 51”. Inoltre ha realizzato varie monografie e documentari dedicati a tematiche misteriose. Conferenziere anche in convegni internazionali. E’ pure un personaggio televisivo. Infatti ha collaborato con trasmissioni televisive e radiofoniche di successo. Tra cui “Voyager”, “Turisti per caso”, “Stargate. Linea di confine”, “Enigma”, “I popoli del mare”, “Mistero”. Sulla rivista “FENIX”, di marzo, in edicola in questi giorni, Forgione ha pubblicato un lungo articolo a firma di Giancarlo Pavat,  dedicato proprio ai “cerchi concentrici” del Monte Sambucaro.

Forgione ha voluto compiere personalmente una ricognizione sulla montagna per farsi un idea a proposito degli enigmatici manufatti. Con lui Alessandro Moriccioni, ricercatore, scrittore e regista di “Terra Incognita”, il ricercatore Alessandro Middei, Salvatore Costanzo, che collabora con il sito www.luoghimisteriosi.it , il ricercatore locale Alessandro Barbieri, e, ovviamente lo scrittore e ricercatore storico (nonché uno dei maggiori esperti italiani di labirinti) Giancarlo Pavat. 
“Sono venuto qui perchè ritengo questo sito , segnalatomi da un ricercatore storico del livello di Giancarlo Pavat, davvero importante” ha spiegato Forgione “Ma non solo. Questa struttura ha due strutture gemelle, ma non qui in Italia, bensì in una località chiamata Arkaim, sugli Urali, in Russia. Anche lì abbiamo la stessa tipologia, con sette cerchi concentrici formati da rocce. Due strutture gemelle , ma quelle russe sono state datate con precisione al 2.500 avanti Cristo”. Forgione, ovviamente, non si è espresso sulla datazione, funzione ed artefici dei cerchi del Monte Sambucaro, ma li ha analizzati dal punto di vista simbolico “Questi sette cerchi riprendono il simbolo molto antico dei tre cerchi, che troviamo in tutte le società arcaiche come simbolo sacro. Raffigurano la perfezione del Creato, l’unione dei tre stati dell’Essere e quella tra il Cielo e la Terra e lo Spirito, ovvero il Mondo Divino”.

Tutti i presenti hanno convenuto che il sito dei cerchi e quello adiacente con i tratti di mura megalitiche deve essere valorizzato e salvaguardato. Nel frattempo le ricerche continuano.

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