David Lazzaretti, il “Cristo dell’Amiata”, aveva seguaci anche a Piglio? di Giorgio Pacetti.

David Lazzaretti, il profeta del Monte Amiata detto anche “Cristo dell’Amiata”,  aveva anche in Ciociaria e più precisamente a Piglio (FR) dei seguaci ?
Sembra proprio di si.


Lo conferma la “campeggiana”, rinvenuta nella nicchia posta sull’architrave della porta di accesso all’abitazione rurale sita in Piglio in località “Campo Sorgivo” di proprietà della famiglia Del Signore e poi successivamente trafugata da ignoti.

David Lazzaretti, nato ad Arcidosso il 6 Novembre 1834 ha trascorso gli ultimi anni dal 1868 al 1878 (anno della sua morte) a predicare una strana dottrina che si basava su un oscuro desiderio di rinnovamento religioso e sociale. Probabilmente David Lazzaretti colse nell’aria qualche eco del socialismo utopistico di Charles Fourier o meglio ancora di quello cristiano del Lamennais e del Leroux. Ma influirono di più sulla sua predicazione certi ideali anarchici che hanno sempre serpeggiato nell’anima toscana e in particolare gli abitanti della zona del monte Amiata.


Le idee del Lazzaretti tentavano una conciliazione tra la fede religiosa e qualche contenuto sociale dell’anarchismo. Del resto anche la Chiesa in un primo tempo gli dette credito, perchè la sua conversione aveva del miracoloso e poteva servire a suscitare fervore religioso in una zona dove era sempre stato scarso (la zona era sostanzialmente atea ed anarchica).

Pio IX arrivò a riceverlo, ad ascoltarlo, a benedirlo. Poi quando la predicazione di Lazzaretti acquistò dei toni sempre più esaltati, in cui la critica severa si alternava all’inventiva contro il clero corrotto e la profezia si legava pericolosamente alle insoddisfazioni sociali, la Chiesa lo scomunicò, mise all’indice i suoi scritti e lo combatté con ogni mezzo.
David Lazzaretti incominciava a predicare alle folle che sempre più numerose assistevano ai suoi sermoni.


Un problema preoccupante per la Santa Sede e per lo Stato Italiano che vedevano in quella massa di persone un focolaio di rivolta in quanto i suoi seguaci si dichiaravano inosservanti ad ogni legge e statuto una sorte di Anarchia e di federalismo che vedeva nel comunismo per altro non ancora noto l’attuazione della propria vita: condivisione di beni, aiuto reciproco, sparizione della proprietà, per cui i contadini si sentivano padroni delle terre che lavoravano a danno dei Signori dell’epoca che si vedevano defraudati dei loro beni.

Quaranta giorni di povertà all’isola di Monte Cristo cibandosi solo di erbe ed altrettanti giorni passati a Palombara Sabina dove la sua predicazione, vivendo in una misera grotta nella boscaglia, fece numerosi “Proseliti” come nel Nord Ciociaria dove la gente accorreva nelle sue preghiere.

Davide Lazzaretti moriva ad Arcidosso il 18 Agosto 1878 come lui aveva profetizzato colpito dal piombo di un fucile di un bersagliere del nascente esercito italiano.

David Lazzaretti aveva fondato una setta che fu perseguitata dalla Chiesa. I suoi adepti dovettero vivere quasi nelle “catacombe” e per riconoscersi incidevano negli stipiti negli architravi delle “campeggiane” con le incisioni rappresentati nel significato classico di una Croce su un Monte per indicare il luogo di provenienza, che era la città Santa (Monte Amiata) la “Nuova SION” la “Nuova Gerusalemme” ed altri segni.

Quindi la “campeggiana” rinvenuta nella nicchia posta sull’architrave della porta di accesso all’abitazione rurale sita in Piglio in località “Campo Sorgivo” di proprietà della famiglia Del Signore e poi successivamente trafugata da ignoti racconta una storia particolare quella degli adepti della Chiesa detta “GIURIS-DAVIDICI”, ritenuti in buona parte sovversivi e comunque pericolosi per lo Stato e soprattutto per la Chiesa cattolica, in particolare in un periodo come quello, caratterizzato dagli attentati anarchici ma pure dalle prime lotte contadine e operaie. Ad Agosto, Arcidosso ricorda l’assassinio del Cristo dell’Amiata con numerose manifestazioni e con una mostra al Castello Aldobrandesco, promosse dal Comune e dal Centro Studi David Lazzaretti da oltre un ventennio; iniziative tese a rivalutare la figura e il movimento spirituale, a lungo screditati e accusati, a torto, di ogni sorta di nefandezza.
Basti dire che, a tutto oggi i giurisdavidici vengono incasellati dal Ministero dell’ Interno nella lista delle sette di stampo magico ed esoterico.


Viminale a parte, il contesto storico e culturale, il recupero della memoria popolare, almeno nell’Amiata, sono ormai ampiamente salvaguardati.


Così come, grazie alla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, sono stati restaurati i luoghi di culto sul Monte Labbro (o Labaro), sopra Arcidosso: dall’eremo alla grotta in cui David Lazzaretti dormiva (e dove venivano, e vengono, celebrate le funzioni religiose); fino alla torre nuragica da lui fatta costruire a oltre mille metri di altitudine, che avrebbe dovuto simboleggiare l’Arca della Nuova Alleanza.

(Giorgio Alessandro Pacetti)

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Un commento:

  1. Gremmo Roberto

    Sabato 7 dicembre 2019 convegno di studi ad Arcidisso su Davide Lazzaretti.

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