La “Madonna dell’elicottero”. L’elica volante che…non ispirò Leonardo. O forse sì? di Roberto Volterri.

Immagine di apertura; che cosa impugna con le sue manine Gesù Bambino nell’opera “Vergine e infante con S. Benoit” del “Maestro di Vivoin”?

La “Madonna dell’elicottero”.

L’elica volante che… non ispirò Leonardo da Vinci! O forse sì?

di Roberto Volterri 

 
Al grande Leonardo, genio universale davvero, vengono attribuite le invenzioni più strane e inverosimili. Certamente fu un genio che precorse i tempi in modo considerevole e inventò strumenti e macchine che ancora oggi fanno strabiliare, da una sorta di carro armato ad un embrionale “mezzo volante” che però assomiglia di più ad un ‘paracadute elicoidale’.
Visto il suo invidiabile background come inventore nulla di strano se gli è stata attribuita l’invenzione di un elicottero giocattolo ben visibile in un dipinto intitolato “Vergine e infante con S. Benoit” di un artista noto come ‘Maestro di Vivoin’ e conservato a Les Mans in Francia.

 

2. Immagine sopra: Il dipinto “Vergine e infante con S. Benoit” conservato in una chiesa di Le Mans, in cui Gesù bambino sembra azionare un’elica volante. Ma qualcuno sostiene che… facesse solo un po’ di rumore!

In realtà sembra che il curioso giocattolo fin dalla fine del XIV secolo sia noto in Francia come ‘moulinet’ – insomma, ‘mulinello’ – e che le sue piccole eliche producessero soltanto un po’ di rumore quando veniva tirata la cordicella che è ben visibile nel particolare ingrandito del dipinto.
Raimond Drake, studioso di ‘anacronismi’ – come d’altra parte chi scrive… – sostenne che tale giocattolo avrebbe poi ispirato Leonardo da Vinci nel progettare qualcuna delle sue “macchine volanti” alcune delle quali forse mai realizzate veramente.

 

3. Immagine sopra; La cosiddetta “vite aerea” di Leonardo da Vinci. (Manoscritto B, foglio 83 v. 1489. Institut de France, Parigi). Fonte Wikipedia. 

Drake sostenne anche presso il Victoria and Albert Museum, a Londra, sarebbe custodita una vetrata policroma, risalente ai primi decenni del XVI secolo, in cui sarebbe raffigurato un altro curioso “elicottero”.
Fantasie, solo e soltanto fantasie di chi – come, ripeto, anche chi scrive… – cerca nelle opere d’arte di un passato ben al di sopra di ogni sospetto possibili ‘testimonianze’ delle visite avvenute chissà quando da parte di qualcuno… non nato su questo piccolo, sperduto pianeta ai margini di una ‘sperduta’ galassia di un infinito universo?
È possibile che il ‘moulinet’ sia stato concepito solo come un rumoroso giocattolo? È possibile che l’elica azionata dallo srotolarsi della cordicella si innalzasse veramente in cielo a quote oscillanti da pochissimi metri fino anche a trenta metri, in relazione alle caratteristiche dell’elica stessa e delle ‘tecniche di lancio’?
È possibile che il grande Leonardo, notandolo evoluire in cielo, ne abbia intuite le applicazioni pratiche e da lì abbia iniziato a studiare il suo ‘elicottero-paracadute’?
Forse sono solo fantasie ma un giocattolo del genere era abbastanza diffuso qualche decennio fa e… volava, evoluendo in cielo, innalzandosi come un vero elicottero solo tirando una semplice cordicella avvolta attorno ad un piccolo rocchetto di legno.
Volete vedere come era realizzato e come potreste anche voi costruirne uno con mezzi semplicissimi?

4-5. Immagine sopra (disegno di Giancarlo Pavat basato su immagine di Roberto Volterri).

Non mi pare ci siano sostanziali differenze tra il giocattolo usato dai bambini fino agli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo e quello ben più ‘anziano’ raffigurato nel dipinto qui sotto riportato. Mi correggo, quello ‘antico’ era più ‘tecnologico’: aveva un’elica a quattro pale!

 

 

6-7. I0mmagini sopra e sotto: una versione ‘minimalista’ dell’elica volante raffigurata nel dipinto del ‘Maestro di Vivoin’: non ha il sistema di propulsione ‘a spago’!.


8-9. Immagini in basso; l’evoluzione della specie: la sveglia, all’ora stabilita, fa decollare l’elica e per ‘zittirla’, bisogna infilare l’elica stessa nell’apposito alloggiamento. Infallibile!.

 

 

(Roberto Volterri)

Se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dall’autore. 

10. Immagine sopra; la copertina dell’ultimo libro di Roberto e Susanna Volterri (Amazon Maggio 2023)
Misconosciuti scienziati italiani (e non solo), inventori di cose impossibili, “stregoni di scienze inesistenti”, ai confini della realtà, in bilico tra follia e genialità non compresa.

 

C’è una quinta dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce; è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità; è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell’immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi “Ai confini della realtà””
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