Presentato con successo a Pofi il libro su Jacques Boucher de Perthes, il “Padre della Preistoria”, di Giancarlo Pavat e Gerardo Severino.

Immagine di apertura; I protagonisti dell’evento del 12 aprile al Museo Preistorico “Pietro Fedele” di Pofi (FR). Da sx; l’assessore alla cultura Marco Savarese, il sindaco di Pofi Angelo Mattoccia, la prof.ssa Eleonora Campoli, il prof. Italo Biddittu, l’autore del libro Giancarlo Pavat, la dott.ssa Marisa D’Annibale e la proff.ssa Annalisa Copiz.

2. Immagine sopra; Eleonora Campoli che ha presentato l’evento del 12 aprile, rimarcando l’importanza di iniziative come quella della presentazione del libro di Pavat e Severino,  per valorizzare la ricerca e la valorizzazione del territorio. Inoltre ha voluto anch’essa rendere un diverso omaggio al professor Biddittu, “a cui tutti devono essere riconoscenti per quanto ha fatto per il progresso della Scienza”.
3. Immagine sopra; il libro di Giancarlo Pavat e Gerardo Severino.

Presentato con successo presso la Sala Conferenze “Nunzio Pantano” del Museo Preistorico “Pietro Fedele” di Pofi (FR), il libro “Jacques Boucher de Perthes. Da ufficiale dei Finanzieri Imperiali a padre della Preistoria (Rethel 1788 – Abbeville 1868)di Giancarlo Pavat e Gerardo Severino.

Egregiamente presentato dalla professoressa Eleonora Campoli, l’evento è iniziato con i saluti del sindaco Angelo Mattoccia che ha ricordato come la presentazione del libro dedicato al “Padre della Preistoria” facciata parte delle iniziative messe in cantiere dall’Amministrazione da lui guidata, per celebrare degnamente i 30 anni dalla scoperta del cranio di Argil, l'”Uomo di Ceprano”, da parte dell’archeologo Italo Biddittu, avvenuta il 13 marzo 1994.

Poi, ha preso la parola il vicesindaco nonché assessore alla cultura Marco Savarese, che ha sottolineato come la presentazione del libro si Jacques Boucher de Perthes sia stata fortemente voluta dall’Amministrazione sia per l’elevato spessore dell’opera, sia per i numerosi collegamenti con Pofi e con le ricerche preistoriche sul territorio.

Eleonora Campoli ha presentato Giancarlo Pavat, ricordando il suo ormai più che ventennale impegno nella divulgazione culturale e nella promozione della Ciociaria e come in passato abbia già collaborato con il Museo Preistorico e che, non a caso, uno dei crani di Stambecco preistorico da lui scoperto in una Grotta sul Monte Calvo (Vallecorsa) nel luglio del 2003, è esposto nel percorso museale. 

4. Immagine sopra; il ricercatore storico e scrittore Giancarlo Pavat.

Giancarlo Pavat ha spiegato il motivo per cui, assieme a Gerardo Severino (di cui Pavat ha portato i saluti in quanto assente per pregressi impegni personali), è stato deciso di scrivere un libro su questo giovane ufficiale dei Finanzieri Imperiali dell’epoca napoleonica, Jacques Boucher de Perthes. Geniale precursore negli studi sulla Preistoria, celeberrimo in tutto il Mondo ma poco noto nel nostro Paese, nonostante le sue prime scoperte siano avvenute proprio in Italia, anzi, più precisamente nel Lazio.

Agli inizi del XIX secolo, nel mezzo del turbinio delle Guerre napoleoniche, in una grotta sperduta del Lazio, il giovane Jacques Boucher de Perthes raccolse una pietra apparentemente simile a tante altre. Questo gesto cambiò per sempre non soltanto la sua vita ma la Storia del Progresso delle Umane Scienze.

Infatti, quella pietra non era un normale sasso ma la prova che l’Uomo aveva camminato su questo Pianeta ben prima di quanto da secoli asserivano le grandi religioni e i paludati Soloni delle accademie.

Infatti, ad esempio, l’arcivescovo anglicano James Ussher aveva stabilito in maniera incontestabile che la Storia del Genere Umano era iniziata il 23 Ottobre dell’anno 4004 a.C…..

Jacques Boucher de Perthes demoli’ tutto ciò.

5. Immagine sopra; il professor Italo Biddittu, scopritore il 13 marzo 1984,  di Argil, l ‘Uomo di Ceprano.

 

Il professor Italo Biddittu ha ribadito l’importanza di Jacques Boucher de Perthes nel campo degli studi sulla Preistoria dell’uomo, e ha spiegato da par suo, come insigni paleontologi, a cominciare da Alberto Carlo Blanc, hanno equiparato la figura di Jacques Boucher de Perthes a quella del sindaco di Pofi e già ufficiale della Guardia di Finanza, Pietro Fedele, a cui è, appunto, intitolato il Museo Preistorico di Pofi

 

6. Immagine sopra; la storica dell’arte nonché artista Marisa D’Annibale, autrice della copertina del libro di Giancarlo Pavat e Gerardo Severino. 

L’artista Marisa D’Annibale ha spiegato perché ha deciso di realizzare quella copertina…. ….motivi che affondano le radici nella sua interpretazione della vicenda di Jacques Boucher de Perthes e potrete leggere nel prossimo articolo su questo sito www.ilpuntosulmistero.it .

7. Immagine sopra; il pubblico in sala.
8. Immagine in basso; i relatori alla presentazione del libro su Jacques Boucher de Perthes.

 

9. Immagine sopra; da sx; l’assessore alla cultura Marco Savarese, il professor Italo Biddittu, Giancarlo Pavat e l’artista Marisa D’Annibale.

Un valore aggiunto alla presentazione del libro è  stato regalato ai partecipanti da parte della professoressa Annalisa Copiz, la quale ha letto un suo racconto inedito ricco di spunti anche attinenti alle tematiche della giornata. Racconto, intitolato “Le sciamane”, che è possibile leggere sempre su questo sito.

 

10. Immagine sopra; la professoressa Annalisa Copiz, autrice del racconto “Le sciamane”.
11. Immagine in basso; i relatori alla presentazione del libro su Jacques Boucher de Perthes. 

12. Immagine sopra; la professoressa Eleonora Campoli conclude la presentazione del libroJacques Boucher de Perthes. Da ufficiale dei Finanzieri Imperiali a padre della Preistoria (Rethel 1788 – Abbeville 1868)“.

L’evento è stato concluso da Pavat e Eleonora Campoli che hanno rimarcato, se mai c’è ne fosse ancora bisogno, come Jacques Boucher de Perths, sia stato un vero eroe del progresso scientifico ma pure della lotta contro ogni oscurantismo, contro l’omologazione intellettuale e il pensiero unico, contro ogni forma di intolleranza culturale, per il progresso della Conoscenza e del Cultura aldilà d’ogni bandiera e nazionalità.

Un impegno che gli farà guadagnare l’epiteto di “Padre della Preistoria” per aver aperto nuovi e sconfinati orizzonti al Sapere a vantaggio dell’Umanità intera.

Al termine della presentazione,  pubblico ha potuto visitare il Museo e ammirare il cranio originale di Argil, l'”Uomo di Ceprano”.

(La Redazione)

– Tutte le immagini sono di Beppe Donvito.

13. Immagine in basso; Giancarlo Pavat e Italo Biddittu.

 

 

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