STORIE DI AMORI E DI PASSIONI – II parte; di Marisa D’Annibale.

Mosaico monocromatico, ora situato nel Palazzo Antonelli a Ceccano (FR).

 

“…Ciò che siamo oggi è il risultato delle nostre scelte.

Ciò che saremo domani dipende dalle scelte di oggi.

Il presente è il nostro dono più grande…”

(Mahatma Gandhi)

 

STORIE DI AMORI E DI PASSIONI

II Parte
di Marisa D’Annibale 

L’ingresso di Palazzo Antonelli a Ceccano, l’antica Fabrateria Vetus (foto G Pavat 2021)

 

ROMANA VETUSCOLANORUM AMOR

(Romana, l’amore dei vetuscolani)

 

I vetuscolani, gloriosi abitanti di Fabrateria Vetus, in auge fino al III secolo d.c. divenuta l’odierna Ceccano

 

Affresco in Villa Farnese

 

“…L’uomo che mille belve non furono in grado di vincere…………lo vince Amore…”

(Ovidio)

 

 

…salgo la riva e cammino nel viale, un viale d’altri tempi, tra colonne fontane e in fondo un tempio, due figure sedute…lei regale e sensuale, avvolta da una tunica bianca con finiture color oro, Onfale è il suo nome, Regina della Lidia, lui figlio di Alcmena e di Zeus, dal fisico possente tra l’umano e il divino, Ercole lo chiamano.

Così è, per tre lunghi anni, perso, incantato dalla bellezza, inconsapevole dell’odierno quotidiano, sottomesso ma felice nel turbinio si sensazioni nuove, inaspettate, inspiegabili, ma vissuti pienamente fino all’annullamento della sua identità.

Oppure no! Forse cerca di capire la sua parte umana, divisa tra il maschile e femminile, si concede ad Onfale alla pari, si scambiano i vestiti, mette la tunica, le braccia ornate da bracciali e un suono di tamburelli si odono in lontananza, mentre Lei con grande fierezza tiene in mano la clava d’oro e si veste della pelle del leone Nemeo sconfitto da quell’uomo che gli siede accanto.

Ercole appare sottomesso, appare schiavo in balìa della regina di Lidia. Onfale e Ercole hanno una meta, un fine, capire cosa gli manca per essere completi, dove la completezza non risiede nella dualità che è visibile nella forma, è il cercare di capire come il loro due può diventare uno per far emergere la loro divinità.

 

“…Ogni forma visibile è forma dell’Essere, ogni forma dell’Essere è forma di Dio…”

(Giovanni Scoto Eriugena filosofo Irlandese)

 

I loro pensieri rapiti dal vento vibrano all’unisono con la melodia dell’acqua che scorre, che impatta sulle sponde del fiume impregnandosi della memoria di chi vi ha vissuto trasportandoli lungo il suo corso, che possiamo chiamare vita.

Scorre l’acqua, trascina e gioca con quello che incontra nel suo cammino, un momento è tranquilla e subito dopo è impetuosa, dispettosa, ed è in questo turbinio di correnti che…

 

…. “Leandro, guidato dall’ Amore, attraversa nuotando l’Ellesponto per raggiungere Ero…”

 

LEADER, Amore duce, Helespontum trasnatans ad Hero Lolle latus soeuis

Sempre dalla (litografia del Caracciolo copia degli affreschi di villa Farnese)

Di Lendro e Ero si narra che…..

Il viaggio continua…….

 

(Marisa D’Annibale)

  • Le immagini soono state fornite dall’autrice

 

 

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