Il barone Albert Barnekow, Bob Dylan e la Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor; di Guglielmo Viti.

Immagine di apertura; La “Trasfigurazione di Cristo” di Raffaello, ultima opera del genio urbinate, completata nella parte inferiore da Giulio Romano. Tempera su tavola (410×279 cm) databile al 1518-1520 e oggi  conservata nella Pinacoteca Vaticana (Fonte Wikipedia)

 
Trasfigurazione: l’atto, il fatto di trasfigurare, di trasfigurarsi; mutamento di figura o di aspetto o di espressione.
Questa è la definizione del termine “TRASFIGURAZIONE” ma in verità questo termine viene usato in modo specifico per indicare l’episodio evangelico della TRASFIGURAZIONE di Gesù sul Monte Tabor.
2. Immagine sopra; La “Trasfigurazione di Cristo” di Luca Giordano (Napoli 1634 – 1705), realizzata attorno al 1685 e oggi conservata agli Uffizi di Firenze.
 
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu TRASFIGURATO davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candite come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui, Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: “Signore, è bello per noi restare qui, se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia (Luca aggiunge: “non sapeva quello che diceva”).
Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li accolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva “questi è il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo” (Mt 17, 1-8).
A conferma di questo avvenimento e per chiarirne il significato, nella seconda lettera di Pietro è scritto:
Siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Questa voce noi l’abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.” (Pietro 1,16).
Questo è il racconto del Vangelo ed ecco, invece come racconta Albert Barnekow la sua TRASFIGURAZIONE avvenuta il 15 gennaio 1863, sulla facciata di Casa Barnekow :
Spirito Santo Dio Onnipotente in TRASFIGURAZIONE di Aquila erniko disceso ad Alberto di Barnekow conferendolo incancellabile podestà maximus ecc..”

3. Imnagibe sopra; La lapide murara a Casa Barnekow ad Anagni (FR).

Questo racconto è inciso nella lapide sottostante un grande tondo che raffigura Albert Barnekow mentre avvolto in una candida veste bianca abbraccia e quasi si confonde con l’Araba Fenice, qui chiamata Aquila erniko per indicare l’aquila dello stemma di Anagni ovvero la Fenice.

4. Immagine sopra; il barone Albert Barnekow, raffigurato in una veste bianca, abbraccia L’Aquila Erniko. Affresco sulla facciata di Casa Barnekow.
Tralascio in questa sede l’esame del testo che segue e mi fermo sul racconto della TRASFIGURAZIONE.
Albert Barnekow usa in modo corretto e determinato il termine TRASFIGURAZIONE per il chiaro riferimento all’episodio del Vangelo, abbiamo la veste bianca (immagine 5, in basso),

il volto luminoso, il fondo del dipinto in tessere di mosaico dorate e una scritta in alto sulla cornice del tondo che recita: “Beato chi ascolta” (in alto rispetto al dipinto). (immagine 6, in basso)

 

Anche il messaggio religioso è analogo infatti Pietro specifica che Gesù dimostra la sua divinità e “riceve onore e gloria da Dio Padre”, così il barone Barnekow scrive di aver ricevuto “incancellabile podestà maximus” dallo Spirito Santo che è “disceso” in lui.
Il processo è lo stesso: con la TRASFIGURAZIONE si raggiunge la perfezione divina, il barone ne da conferma con la sua identificazione con l’araba Fenice, simbolo alchemico della fissazione per l’eternità di questo stato di grazia.

 

7. Immagine sopra; l’Aquila Erniko ovvero l’Araba Fenice affrescata sulla facciata di Casa Barnekow ad Anagni (FR).
Abbiamo un risultato certo della TRASFIGURAZIONE la legittimazione a guidare, dirigere, indirizzare la comunità verso nuovi orizzonti morali ma anche politici,
Oggi chi legge queste parole di Barnekow stenta ad accettare questa realtà dei fatti, la storicità di questa esperienza mistica, il personaggio poco si adatta a questo tipo di esperienze: l’apparizione dell’Immacolata Concezione prima con la rivelazione di dieci messaggi e la TRASFIGURAZIONE poi.
Un luterano, un ufficiale degli ussari, un cultore di scienze alchemiche, un seguace di Tommaso Campanella, un Rosacroce, un uomo di 43 anni, svedese… non ha proprio i caratteri comuni per essere creduto, sembra più un farneticante eretico.

8. Immagine sopra; Casa Barnekow ad Anagni (FR).

 

 

Ma un altro personaggio altrettanto “difficile” ci aiuta invece a credere nella storia vissuta dal barone in Anagni, questo personaggio si chiama Robert Zimmerman, in arte Bob Dylan.
 

9. Immagine sopra; Bob Dylan.

 
Cento anni dopo i fatti narratici da Barnekow il cantante ebreo racconta un’esperienza incredibile che lo porterà alla conversione al cristianesimo tra il 1978 ed il 1981.
In realtà ci sono diverse versioni sui fatti che portarono alla conversione di Bob Dylan: si racconta che il 17 novembre 1978 durante un concerto a San Diego dal pubblico qualcuno lanciò sul palco una piccola croce d’argento che il cantante raccolse e portò con se in albergo.
Da quel momento avviene il suo accostamento a Gesù.
Un altro fatto, invece, sembra essere l’origine del suo cambiamento, un fatto che racconta lui stesso in una intervista: Alla domanda del giornalista su come era avvenuto un misterioso incidente motociclistico nel 1964 in cui sembra fosse morto un certo Robert Zimmeran e se questi fosse un suo omonimo, Bob Dylan rispose :
io sono morto nel 1964 e poi mi sono TRASFIGURATO”.
Alla domanda seguente su cosa significasse questa TRASFIGURAZIONE e se lui intendesse una trasformazione, Dylan rispose di no, intendeva la TRASFIGURAZIONE vera, quella di Gesù nel Vangelo e, specificatamente, quello di Matteo.
10. Immagine sopra; Bob Dylan (Fonte Wikipedia)
Alla insistenza del giornalista che cercava di capire quale esperienza avesse vissuto Dylan e cosa era per lui la TRASFIGURAZIONE, si sentì rispondere:
Tocca a te indagare cos’è la TRASFIGURAZIONE. Ma se credi puoi tranquillamente scrivere che stai intervistando un morto. Io non avrei ragione di oppormi.”.
Per Dylan il tempo non è una dimensione lineare, noi viviamo quotidianamente il passato ed il presente e la morte convive con noi, “facciamo colazione insieme” scrive Dylan.
Ė con la TRASFIGURAZIONE che in Bob Dylan si ha la conversione che, per lui non vuol dire abbracciare una nuova religione, parola che definirà “una bestemmia” (“l’Oppio dei popoli” di Karl Marx) ma rivivere come nuovo essere con Gesù la realtà del messaggio evangelico.
Molti testi delle canzoni di Bob Dylan hanno richiami biblici, sta nella musica il suo essere guida e messaggero di verità, nuova vita ed un nuovo equilibrio politico (non partitico) .
Scrive Dylan:
Ti svegli un giorno e sei rinato, sei divenuto un’altra persona, Se ci pensi fa paura. Accade sul piano spirituale, non su quello mentale”.
Il suo essere regista e spettatore nel suo cammino che alterna smarrimento, paura, caduta, risalita…e poi il ritorno alla coscienza del proprio destino e la rinascita conseguente, si leggono nei brani delle sue canzoni come “I Shall Be Released” del 1967 in cui scrive
Da qualche parte così in alto sopra questo – muro – vedo la mia luce risplendere – da ovest verso est” oppure in “The Garden” (l’orto del Getsemani) del 1979;
Ogni potere mi è stato dato in cielo – e sulla terra – Sapevano in quel momento quanto valeva quel potere?” ed ancora in “Where Teardrops Fall“Spogliarsi di tutto – Pensando a te (Gesù) quando sorge il sole – dove cadono le lacrime”.
Ma è in “You Changed My Life” che Dylan si esprime in modo esplicito quando scrive :
Ma tu mi ha cambiato la vita – sei venuto un tempo di discordia.- In fame e bisogno, il mio cuore l’hai fatto sanguinare,- tu mi hai cambiato la vita…Mio Signore e mio Salvatore, mio compagno , amico mio,- medico del cuore, controllore dei pensieri, sincero fino in fondo,- mio creatore, mio conforto, mia ragione di gioia,- che il mondo vuole abbattere e che mai distruggerà.”.
Questo per Bob Dylan è Gesù, suo, nostro Salvatore, colui che gli ha cambiato la vita, che gli ha permesso la sua TRASFIGURAZIONE; ed allora come non ricordare il barone Albert Barnekow quando scrive che la sua TRASFIGURAZIONE avviene “in epifania di Nostro Signore Gesù Cristo“.
Certo le esperienze vissute in epoche così lontane vengono raccontate con linguaggi diversi, strumenti diversi ma con gli stessi obiettivi, con la stessa sostanza.
Nell’esperienza della TRASFIGURAZIONE di Gesù ci abbiamo creduto o, per altri, sarebbe stato possibile che un personaggio simile l’avesse vissuta, così abbiamo accettato con entusiasmo la veridicità del racconto del Premio Nobel Bob Dylan, perché dubitare del racconto del barone Albert  Barnekow da Anagni ?
(Guglielmo Viti)

Se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dall’autore. 

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