La giovanissima Maria Sole scopre un particolare interessante nella Psicostasia di Fiuggi

( Immagine sopra: i partecipanti all’Itinerario del Mistero del 2 febbraio a Fiuggi davanti alla Collegiata di San Pietro – foto Itinarrando)

LA GIOVANISSIMA MARIA SOLE SCOPRE UN PICCOLO MA INTERESSANTE PARTICOLARE NELLA PSICOSTASI DELLA COLLEGIATA DI SAN PIETRO A FIUGGI

di Giancarlo Pavat

 

In diverse occasioni abbiamo trattato l’argomento della “Psicostasia”, soprattutto quando, nel corso di eventi culturali come gli Itinerari del Mistero o trasmissioni televisive come “SIMBOLIKA”, ci siamo trovati davanti a opere d’arte in cui era raffigurata. Anzi con le nostre ricerche e i diversi esempi rintracciati e pubblicati, abbiamo contribuito a sfatare l’errata convinzione che le “Psicostasie” fossero rarissime e pertanto in odore di eresia e a far conoscere ad un pubblico più vasto questa particolare cifra iconografica. Nel Basso Lazio abbiamo segnalato quella della chiesa di San Tommaso a Roccasecca, della chiesa di Sant’ Antonio a Pofi, della chiesa dei Ss Sebastiano e Rocco ad Acuto. Su questo stesso sito abbiamo pubblicato un articolo in cui si è analizzata una raffigurazione iconografica dell’Arcangelo Michele visibile esternamente alla chiesa Serbo-ortodossa di Trieste. Persino sull’isola svedese di Gotland, in mezzo al Mar Baltico, durante la “Baltic Italian Expedition” dell’estate del 2012, si sono individuate rappresentazioni della “Psicostasia” nelle quattrocentesche Ganthemkyrka, Hallkyrka e Stekyrka. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.

(Immagine sopra: L’Arcangelo Michele nella lunetta della chiesa Serbo-ortodossa di San Spiridione a Trieste. Con la mano sinistra regge la bilancia per la Psicostasia – foto G. Pavat)

Non più tardi di Domenica 2 febbraio 2020, durante il riuscitissimo Itinerario del Mistero organizzato da ITINARRANDO in occasione della tradizionale “Festa delle Stuzze”, se n’è parlato all’interno della Collegiata di San Pietro nel centro storico di Fiuggi (FR).

(La tela con la Psicostasia visibile nella Collegiata di San Pietro a Fiuggi – foto E. Huller)

Nella principale chiesa fiuggina, infatti, in una cappella laterale sul.fianco destro della navata, è visibile una grande pala d’altare raffigurante, nella parta alta, la Madonna con il Bambino circondati dalle testoline alate di cherubini che sbucano dalle nubi. Nella parte bassa si riconoscono da sinistra San Biagio patrono di Fiuggi, San Michele Arcangelo, San Francesco d’Assisi e San Carlo Borromeo.

Concentriamo la nostra attenzione sull’Arcangelo Michele che è raffigurato con addosso l’armatura romana, intento a trafiggere, con una lancia retta con la mano destra, il demonio sotto i suoi piedi. Con la mano sinistra, invece, regge una bilancia a due piatti. In pratica è intento nella “Psicostasia”, ovvero la “pesatura delle anime”.

Come già spiegato si tratta di un tema iconografico che non trova alcun riferimento nelle Sacre Scritture Vetero o Neotestamentarie. Bensì nella tradizione religiosa dell’Antico Egitto.

(Immagine sopra: la tradizionale Psicostasia degli antichi Egizi. Anubis sovrintende alla pesatura del cuore (sul piatto sinistro della bilancia; assomiglia a un vaso perché i due oggetti sono resi da un medesimo geroglifico). Sul piatto destro della bilancia c’è la piuma “Maat” che significa “Giustizia”, “Rettitudine”. All’estrema destra Thot,  il dio della Saggezza e Conoscenza con la testa di Ibis, annota l’esito della Psicostasia. Sotto la bilancia compare l’essere teratomorfo Ammit, formato da parti di coccodrillo, leone ed ippopotamo, pronto a ghermire il cuore del defunto se il Giudizio sarà negativo)

Nei dipinti parietali dei monumenti egizi, e nei papiri si vedono spesso alcune divinità, soprattutto Horus, il dio con la testa di falco, o Anubis, la divinità dei morti che ha la testa di sciacallo, impegnate, appunto, a pesare il cuore del faraone, o, in epoca più tarda, dei defunti in genere.

Di fatto il San Michele con la Psicostasia è una interpretazione cristianizzata di quei culti antichissimi, giunti in Occidente probabilmente medianti attraverso le culture persiana e araba. Che può trovare giustificazione nel fatto che si ritiene che l’Arcangelo Michele sarà presente al momento del Giudizio Finale, ed essendo a conoscenza dei pensieri di Dio, come “psicopompo” condurrà le anime dei salvati verso la “Gerusalemme Celeste”. Come sembra adombrato da una delle “Lettere” di San Paolo; la “I^ ai Tessalonicesi”. “il Signore stesso, al segnale dato dalla voce dell’Arcangelo, dalla tromba di Dio, scenderà dal cielo e i morti che sono in Cristo risorgeranno per primi” (4, 16).

 

La Psicostasia della Collegiata fiuggina era già stata segnalata alcuni anni fa da Elio Huller ma, per quanto ne sappiamo (e siamo pronti a rettificare se così non fosse), nessuno aveva notato un piccolo particolare. Anzi due.

Ma procediamo per gradi. Si è detto che iconograficamente parlando la “psicostasia” in ambito cristiano, pur non avendo addentellati teologici certi nelle Sacre Scritture, appare nell’Arte Sacra all’inizio del Medio Evo. Lo testimonia l’arte romanica con capolavori come la chiesa di San Biagio a Talignano (PR).

In una lunetta sono stati scolpiti a bassorilievo un angelo armato di spada che impugna una bilancia assieme a un demonio alato. Sui due piatti della bilancia si trovano due anime, sottoposte a giudizio al momento del Trapasso. Molro esplicito il messaggio allegorico. Le Forze del Bene (ovvero l’Angelo o Arcangelo) stanno lottando contro quelle del Male (il diavolo alato) contendendosi le anime. Ovviamente il Male cerca di vincere barando. Infatti, sotto il demonio alato è stato scolpito un secondo diavolo che cerca, mediante un uncino, di tirare verso il basso il piatto destro della bilancia, per impadronirsi dell’anima del defunto. Da questa descrizione emerge che nelle “Psicostasie” cristiane invece che la piuma e il cuore del Faraone, sui piatti della bilancia si ritrovano le anime raffigurate o soltanto con la testa (come a Talignano) oppure a figura umana intera (come nell’affresco presente nella chiesa di San Michele Arcangelo alle Roncole di Bussetto (PR), paese natale di Giuseppe Verdi.

A volte, però, i piatti della bilancia sono vuoti, come nell’affresco rinascimentale sulla parete di fondo della chiesa dei SS Sebastiano e Rocco ad Acuto (FR) (a questo proposito si veda il mio libro “I segreti della chiesa dei SS Sebastiano e Rocco ad Acuto in Ciociaria”, scaricabile gratuitamente da questo sito).

(La Psicostasia della chiesa di San Biagio a Talignano – foto G Pavat)

E questo sembrava essere il caso anche della “Psicostasia” della tela fiuggina. Almeno fino all’Itinerario del Mistero organizzato dai ragazzi di ITINARRANDO guidati da Alex Vigliani, e alla scoperta fatta da Maria Sole Mele.

Infatti, la giovanissima di Sora, che stava partecipando all’Itinerario assieme ai genitori, mamma Chiara e papà Marco  (che ormai sta diventando un membro fisso del Mistery Team), mentre stavo spiegando la “Psicostasia” dentro la Collegiata di San Pietro, si è accorta di due piccoli particolari che, ripeto, nessuno (compreso lo scrivente) aveva mai notato.

Mentre si stava uscendo dalla chiesa, Maria Sole si è avvicinata facendomi notare che, secondo lei, sui due piatti della bilancia c’era qualcosa o qualcuno. Le ho risposto che probabilmente si trattava delle frange della corazza da legionario romano indossata dall’Arcangelo.

Maria Sole, giustamente non convinta, con il cellulare ha scattato (zoomando al massimo) alcune foto ed ecco che la verità si è palesata senza alcuna ombra di dubbio. Osservando la foto (si tratta proprio di una di quelle scattate da Mariasole) che pubblichiamo ognuno potrà rendersene conto.

(Immagine sopra: il particolare della bilancia retta dall’Arcangelo Michele. Si notano due piccole figure umane sui due piatti – foto Maria Sole Mele)

Maria Sole aveva ragione. Sui due piatti ci sono due piccole figure umane. Su quello di sinistra è quasi trasparente, evanescente; su quello di destra è meglio definita. Forse (ma è solo un’ipotesi) sta a significare che la prima è un’anima pura mentre l’altra ha qualche peccatuccio in sospeso. Ma a parte questo, l’aspetto secondo noi più importante di questa piccola scoperta è che l’ha fatta una giovane, con tutta la curiosità, caparbietà e intelligenza propria della sua età.

Noi de ILPUNTOSULMISTERO siamo sempre contentissimo quando vediamo l’interesse dei giovani in merito alle nostre ricerche ed iniziative. Ed anche una piccola (ma interessante) scoperta come quella di Maria Sole e il suo entusiasmo e la sua tenacia nel voler verificare e dimostrare quanto individuato,  ci rafforza nella decisione di continuare lungo la strada imboccata. Grazie Maria Sole.

(Giancarlo Pavat)

(Immagine in basso: la facciata della Collegiata di San Pietro – foto E. Huller)

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