LA MONTAGNA DI DANTE. Da Patrica alla Cima…

VASSI IN SAN LEO E DISCENDESI IN NOLI,

MONTASI SU IN BISMANTOVA ‘N CACUME

CON ESSO I PIE’, MA QUI CONVIENE CHE CH’OM VOLI;”

(Canto IV del Purgatorio).

Il SENTIERO DI DANTE è nato da una idea del sindaco di Patrica (suggestivo borgo arrampicato su uno spintoni roccioso alle falde del Monte Cacume, in provincia di Frosinone) Lucio Fiordalisio, che lui stesso ha definito visionaria.

Il Monte Cacume, citato da Dante nel IV Canto del Purgatorio,  si trasforma metaforicamente nella stessa Montagna del Purgatorio, immaginando di camminare a fianco dell’Alighieri, di attraversare le varie cornici dantesche e di incontrare i personaggi principali” ha spiegato Lucio Fiordalisio “In questo modo il Cacume è il SENTIERO DI DANTE potranno diventare una tappa naturalistica-culturale la cui connotazione e valenza, visto che si parla del Sommo Poeta, non può che estendersi a livello nazionale“.

Ora, grazie alla collaborazione di tutta l’Amministrazione comunale e con la consulenza dei due scriventi, è diventato realtà.

Ci siamo saliti sabato mattina, assieme all’assessore alla Cultura Tatiana De Alexandris, per un’anteprima di cui vi proponiamo una breve “GALLERY”.

Giancarlo Pavat e Cesare Pigliacelli assieme a Dante e a Virgilio all’inizio del SENTIERO DI DANTE .

Partenza dall’ingresso di Patrica (quota 437  metri slm circa) presso la Galleria, oltre la quale inizia la strada che porta a Supino oppure dall’interno del paese, dove comincia la salita della Madonna della Pace che porta all’omonima chiesetta. 

Superate la colonna con  Statua della Vergine Maria, la chiesa e le ultime case di Patrica, inizia la mulattiera che corrisponde al vero e proprio SENTIERO DI DANTE.

Seguirlo è decisamente agevole sia perché è ben tenuto, sia perché lungo il cammino, sino alla Vetta a 1.095 metri slm, si farà conoscenza con 12 personaggi che il Sommo Poeta incontra o cita nella sua ascesa alla Montagna del Purgatorio. 

In questo modo la salita al Cacume consente di immedesimarsi in Dante stesso che nell’immortale Poema. Il tutto immerso in una Natura incontaminata. 

Sopra: I due coprotagonisti della realizzazione del.SENTIERO DI DANTE con Marco Porcio CATONE detto l’Uticense. Visto da Dante come l’ultimo difensore della Liberta’ della Roma repubblicana.

In basso: l’assessore alla Cultura del Comune di Patrica, Tatiana De Alexandris e Giancarlo Pavat con MANFREDI, figlio del grande Federico II e ultimo Re di Sicilia della stirpe Sveva.

Sopra: BELACQUA (Duccio di Bonavia), famosissimo fabbricante fiorentino di liuti e chitarre. “Belacqua,  a me non dole di te ormai;  ma dimmi: perché assiso quiritto se’? Attendi tu iscorta o pur lo modo usato t’ha ripriso? ” (IV Canto)

In basso: l’Imperatore TRAIANO. “Quiv’era storiata l’alta gloria/ Del roman principato” (X Canto, v. 87)

Sopra: l’Arcangelo Michele sconfigge l’angelo ribelle Lucifero e lo fa precipitare giu’ dal Cielo sulla Terra.

In basso: la MADONNA.

Sopra: “sotto lo ‘mperio del buon Barbarossa” (XVIII Canto).

In basso: Veggio il novo Pilato si’ crudele/  Che ciò nol sazia ma senza decreto/ Porta nel Tempio le cupile vele” (Canto XX, vv. 91-93).

Quella che si incontra sul Cacume è la prima (e finora unica) statua esistente in Italia dedicata al Gran Maestro Jacques de Molay in ricordo del sacrificio dei Cavalieri Templari , condannati e distrutti dal re di Francia Filippo IV il Bello e dal papa Clemente V, sebbene fossero innocenti.

In basso: il poeta latino Publio Papinio STAZIO,  vissuto nel I secolo d.C. all’epoca degli imperatori della Dinastia dei Flavii.

In basso: GUIDO GUINIZZELLI, il poeta italiano iniziatore del “Dolce Stil Novo”. “Sono Guido Guinizzelli e già mi purgo” (Canto XXVI, v. 92)

Arrivati sulla Cima ci accoglie…..

“BEN SON, BEN SON BEATRICE!”

Sopra: Tatiana de Alexandris, Giancarlo Pavat e Cesare Pigliacelli sulla cima del Monte Cacume con BEATRICE.

In basso: Tatiana de Alexandris, Giancarlo Pavat e Cesare Pigliacelli con BEATRICE e la chiesetta medievale restaurata nel 2006.

PATRICA E IL CACUME VI ASPETTANO!

(Giancarlo Pavat e Cesare Pigliacelli)

Se non altrimenti specificato, le foto sono di Tatiana de Alexandris.

In basso: breve sosta sulla vetta prima di ridiscendere a Patrica (foto G.Pavat)

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