L’ULTIMO CENTRO DEI SAPIENTI. L’Enigma Templare della Contea dei Conti de’ Ceccano; di Mario Tiberia.

1 Ceccano-Stemma

L’ULTIMO CENTRO DEI SAPIENTI.

L’ENIGMA TEMPLARE DELLA CONTEA dei CONTI de’ CECCANO:

TRA STORIA E ANTICHI SIMBOLI DI SAPIENZA PERDUTA

di Mario Tiberia

 

Le mie lunghe ricerche sulla famiglia nobile dei Conti  de’ Ceccano, mi hanno  spesso portato in luoghi remoti ed a volte inaccessibili al grande pubblico, facendomi scoprire cose ed episodi della storia che non mi sarei mai immaginato che fossero legati a questa grande famiglia del passato.

Tannhauser il poeta cavaliere tedesco XIII in abito Teutonico- Cod Manesse XIV Heidelberg

(Foto 1 in apertura: lo Stemma di Ceccano. Foto 2 un Cavaliere Teutonico – disegno G. Pavat)

Premetto che In questo articolo non voglio descrivere la storia dei de’ Ceccano, già ampiamente documentata, ma riportare le mie personali considerazioni nate dalle mie ricerche e dai miei studi decennali sulla vita di questa antica famiglia del passato; sono le osservazioni di un vero ceccanese alla scoperta delle sue origini e della sua storia! Un Ceccanese che si pone delle domande sul glorioso passato della sua città e cerca di trovare delle risposte a degli enigmi ancora irrisolti che avvolgono in un alone di mistero la vecchia Contea !

Sepolti dalla polvere del tempo e nascosti, forse per volere di qualcuno a cui non era gradito far conoscere la verità su questa famiglia, sono lentamente riaffiorati dalle nebbie del passato e dall’oblio, simboli esoterici ed episodi storici sconosciuti ai molti, ma legati alla vita della Contea dei dè Ceccano che testimoniano la grandezza e la potenza di un piccolo stato e di una antica famiglia di nobili origini Germaniche.

Posto tra il Papato e l’impero Normanno del grande Federico II di Svevia, era un piccolo ma potente stato, tanto da influire nelle vicende più importanti della storia italiana del Medioevo, sia nel Basso Lazio sia a livello Europeo.

Federico II - Pergamena XIII sec - Salerno Museo Diocesano

(Foto 3: Federico II in una pergamena del XIII secolo – Museo Diocesano di Salerno)4 Federico II a Casamari

(Foto 4: Testina scolpita su capitello del Chiostro dell’Abbazia di Casamari (FR) in cui è stato riconosciuto Federico II di Svevia – foto Pavat)

Fu proprio la sua posizione geografica strategica che fece crescere la sua potenza ed importanza come piccolo stato; i de’ Ceccano oltre ad essere abili politici, erano anche astuti guerrieri (data la loro origine germanica) tanto che essi costruirono una serie di fortificazioni (oltre 20 fra castelli e torri) nei punti nevralgici del loro territorio per controllare e bloccare chiunque vi si fosse introdotto.

Nessuno mai (Saraceni, Normanni, Stato Pontificio), nella lunga storia della Contea durata oltre 600 anni, è riuscito ad occuparla ed a espugnare la maestosa rocca che dall’alto domina tutt’ora l’abitato della città di Ceccano e guarda a 360 gradi tutto il territorio della Campagna e Marittima.

Sia il Papa che l’Imperatore con i suoi potenti eserciti dovevano bussare alla porta dei de’ Ceccano ed aspettare di essere ricevuti, prima di poter attraversare il vasto territorio della Contea, scortati dai locali e temibili cavalieri dall’Aquila Imperiale Nera su tunica rossa. A che cosa era dovuto questo comportamento di riverenza nei confronti dei nobili Ceccanesi?  Timore…. Oppure senso di rispetto nei confronti di una potente ed autorevole casta nobile, discendente forse, di un ceppo regale?

5 Ingresso esterno castello di Ceccano

(Foto 5: L’ingresso esterno del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pavat)

6 Ingresso castello

(Foto 6: l’ingresso del Castello dei Conti di Ceccano – foto Tommaso Pellegrini)7 Castello di Ceccano

(Foto 7: Il mastio del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pavat)8 cortile castello

(Foto 8: il cortile del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)9 il monte Caccume visto dal castello

(Foto 9: il Monte Caccume, citato da Dante nella “Divina Commedia”, visto dal castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)10 la valle del Sacco vista dal castello

(Foto 10: la Valle del Sacco vista dal Castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)

Grandi personaggi storici sono appartenuti a questa famiglia; autorevoli politici che vantavano amicizie nelle caste regali del Nord Europa, tanto da diventarne fidati consiglieri e soprattutto potenti cardinali della chiesa, quasi tutti provenienti dall’ordine dei Cistercensi di San Bernardo di Chiaravalle ,al tempo stesso carismatici priori dell’antica e nota Abbazia di Fossanova, come ad  evidenziare il doppio filo che legava i de’ Ceccano ai Templari ed all’Ordine Monastico che aveva generato i mitici cavalieri.

12 la torre picta del castello di Ceccano

(Foto 11: le “Stanze picte” del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)

L’ENIGMA DEI SIMBOLI ESOTERICI NELLA CONTEA DEI de’ CECCANO.

di Mario Tiberia

Quando si parla di simboli esoterici ci si riferisce, nello specifico, non a simboli magici come erroneamente tutti siamo portati a pensare, bensì a simboli che rimandano ad una antica, mistica sapienza legata il più delle volte alla religione;

quindi esoterico = sapienza.

Le antiche civiltà avevano una sapienza arcaica molto legata alla religione ed usavano rappresentare questo sapere , attraverso simboli e numeri a cui assegnavano ad ognuno un significato particolare. (Vedi la mitologia Cristiana ed Ebraica)

Grazie a queste rappresentazioni simboliche, giunte sino a noi sotto forma di graffiti e disegni, possiamo farci un’idea dei livelli di conoscenza dei nostri antenati e della visione che essi avevano della vita.

Il piu’ delle volte noi possiamo trovare detti simboli ,solo nei luoghi di culto e negli antichi manieri, in quanto la sapienza era riservata ai nobili ed agli ecclesiastici; quindi trovarne tanti concentrati nello stesso luogo ed in un  vasto  territorio dominato da una sola stirpe nobile, crea le basi per una riflessione approfondita…

anzi….. crea il mistero ! Il mistero dei de’ Ceccano e dei simboli templari !

13 Cortile interno del castello di Ceccano

(Foto 12: Il cortile del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)

Facciamo un po’ di ordine e partiamo da lontano !

Famiglia di non ben note origini, si presume germanica perché compare per la prima volta nell’anno 750 quando arrivano, nel Basso Lazio, i Longobardi di Astolfo I° con al seguito le grandi famiglie teutoniche, ovvero i Sassoni e gli Ottoni delle quali, appunto, facevano parte gli Annibaldeschi, gli Stefaneschi e gli stessi de’ Ceccano.

Questi grandi ceppi germanici si insediano in tutto il territorio a Sud di Roma verso il mare, la valle dell’Amaseno e parte dell’attuale provincia di Latina, iniziando da subito la costruzione delle loro roccaforti, in ognuno dei feudi a loro assegnati.

A Ceccano, i nostri Nobili Cavalieri scelgono il punto più alto del territorio, uno sperone di roccia calcarea dalla cui sommità e possibile vedere oltre l’orizzonte e dominare la vallata circostante…. Ma soprattutto per essere vicini alle energie divine!

La costruzione del loro castello avviene in fasi successive ben distinte, ma è la prima che colpisce l’attenzione perché non è una dimora residenziale… bensì  una  rocca fortificata di tipo Normanno, con una alta torre centrale con visione a 360° del territorio  e muri di cinta con base obliqua allargata , per impedirne l’assedio:

è l’aspetto della classica fortezza Templare…ovvero l’esempio di architettura a cui si ispireranno i Cavalieri del Tempio per le loro fortezze in Terrasanta, un vero e proprio labirinto verticale fortificato che si eleva verso il cielo… verso Dio !

Ed ecco che compaiono i primi misteri legati a questa famiglia, a partire dal nome originale che nessuno conosce e di cui non vi è alcuna traccia scritta nei documenti a noi pervenuti; sappiamo soltanto che essi prendono il nome della località in cui si stabiliscono, appunto Ceccano…. Perché ?  Perché il loro vero nome non è mai venuto alla luce ? Sembra quasi che volutamente abbiano adottato un altro nome per confondersi con le popolazioni locali…. Abbiano voluto celare la loro origine. Ma allora chi erano questi nobili? Da chi discendevano ?

Quale grande segreto si cela dietro la loro origine? Le prime notizie che si hanno  di questa stirpe, denotano la loro natura di cavalieri, di abili guerrieri ed astuti diplomatici, il loro stemma è un aquila bipartita su uno scudo con i colori del bianco e del nero alternati…. Un’aquila imperiale  i cui colori ricordano quelli dei mitici cavalieri Teutonici e che saranno poi adottati dai Cavalieri Templari;  ovvero il bianco ed il nero !

SchlossThorn dei Cavalieri Teutonici XIII sec

(Foto 13: Il castello dei Cavalieri Teutonici di Thorn – disegno Giancarlo Pavat)

La loro ascesa al dominio del vasto territorio circostante a Ceccano fino al mare è vertiginosa, tutte le posizioni strategiche della vallata del fiume Amaseno, vengono occupate con presidi militari a controllo del territorio, nascono castelli ad Amaseno, e Maenza, ma anche verso Montecassino, Alatri e Vallecorsa , i de’ Ceccano acquisiscono territori  espandendo i loro poteri.

In pochi decenni la Contea è definita, i suoi confini delimitati… e a quel punto compaiono i primi insediamenti Cistercensi provenienti dalla Borgogna, da Clairveaux; i primi monaci  francesi si stabiliscono a Fossanova dove iniziano la costruzione della omonima Abbazia, per poi trasferirsi ad Amaseno perché protetti dai de’ Ceccano e dai Templari e da questa località, cominciano la loro espansione in tutti i territori dominati dai de’ Ceccano ed oltre. Con i Cistercensi arrivano anche i grandi sapienti dell’ordine monastico,  la contea si trasforma e diventa un vero e proprio centro sapienziale, con a capo la roccaforte di Ceccano…. Anzi è proprio dalla sommità del Castello di Ceccano, centro di potere e sapienza che parte l’impulso per l’espansione cistercense nel territorio, con la nascita di chiese ed abbazie dove i monaci possono esercitare e trasferire il loro antico sapere.

Ma come hanno fatto gli uomini di una volta, a far giungere fino a noi la loro antica e mistica sapienza ? Come facciamo noi uomini moderni e razionali a capire le conoscenze che essi avevano ?

Semplice…come abbiamo detto all’inizio, attraverso i simboli esoterici ed il loro intrinseco significato.

Sappiamo benissimo che i nostri antenati avevano una cultura arcaica e mistica legata all’osservazione dei fenomeni naturali e dall’interpretazione delle sacre scritture. Il loro rapporto con la religione era più profondo e più intimo del nostro, un legame metafisico e non razionalistico come noi abbiamo adesso. Il sovrannaturale e l’irrazionale erano parte integrante della vita.

Per loro erano le forze divine che dettavano le regole del vivere quotidiano…. manifestandosi ad essi  in molteplici forme, attraverso le porte di comunicazione tra il mondo terreno e quello ultraterreno, le forze celesti  trasferivano le conoscenze alle forze telluriche ed i sapienti che ricevevano queste conoscenze, le interpretavano in dottrine come la numerologia ed il simbolismo esoterico.

I Templari definivano i luoghi in cui queste forze Divinatorie si erano palesemente manifestate, come luoghi di sacralità tellurica ed usavano marcarli, con simboli come le note croci patenti , la Triplice Cinta, il Nodo di Re Salomone, il Fiore della Vita ed il Centro Sacro, appunto per evidenziare i centri in cui la sapienza divina ed universale era stata trasferita agli esseri umani…. I segreti della vita e dell’universo!

In tutto il territorio della Contea dei de’ Ceccano possiamo trovare questi simboli disseminati nei luoghi più disparati, dai numerosi insediamenti Cistercensi alle dimore residenziali e nei centri storici dei paesi appartenenti alla ex Contea, ma è nel Castello di Ceccano che si trova quello , forse, più importante di tutti che racchiude in esso il senso della vita.

Dall’alto della torre della rocca, vi è un maestoso occhio ottagonale borgognone, il primo di una lista di esemplari presenti nel territorio (Fossanova, Priverno, Ferentino); è il simbolo della sapienza infinita, un simbolo della mitologia paleocristiana che richiama l’esegesi dell’Ottavo giorno della Creazione del mondo da parte di Dio, il giorno in cui Dio ha contemplato la nascita della nuova vita.

Un  simbolo tanto magico ed esoterico al cui interno , i  Templari dissimulavano la loro famosa Croce Patente, un simbolo di potenza dalla doppia valenza che racchiude in se il mistero della creazione del mondo e della vita ! Non a caso le nostre fonti battesimali hanno la forma di ottagono !

17 CROCE PATENTE

(Foto 14: Croce Patente)

Ma non basta, nella parte più antica del castello vi sono due stanze in cui possiamo trovare misteriosi graffiti Templari, come se qualcuno ci avesse voluto lasciare un messaggio a testimonianza del suo passaggio terreno…. Ed ancora antiche chiese Cistercensi anzi vere e proprie abbazie Templari che nascondono capolavori esoterici come uno splendido Nodo di Salomone a 5 anelli inciso in un affresco….. veri e propri marchi per far capire a colui che transita in questi luoghi che si trova in un antico centro sapienziale, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

16 Ottagono al castello

(Foto 15: L’Ottagono del castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)

Ci sono tanti perché e tante domande da porsi , a cui non troveremo mai una risposta adeguata, ma soltanto una serie di indizi che ci portano tutti nella stessa direzione: quella di una famiglia tanto potente  quanto misteriosa che si è spinta oltre i confini dei loro possedimenti, fino ad arrivare in luoghi remoti in cui si erano compiuti veri e propri miracoli ! Provate ad andare in Toscana, a San Galgano dove si trova la vera e leggendaria Spada nella Roccia…. E chiedete chi ha costruito la cappella intorno alla Spada del Santo, chiamata la Rotonda di Montesiepi e la mitica Abbazia cistercense , senza tetto , che si trova più a valle… vi risponderanno : “il cardinale Stefano de’ Ceccano priore dell’abbazia di Fossanova e Camerlengo di Papa Innocenzo III, un de’ Ceccano !“. Inoltre quell’abbazia, è la copia identica di Fossanova in stile borgognone… con tanto di simboli esoterici come il Nodo di Re Salomone ed il Fiore della Vita… che strana coincidenza !

A mio parere ,da tutte le prove che sono riuscito a trovare ed analizzare, emerge il profilo di una stirpe potente, autorevole e sapiente che conosceva perfettamente la numerologia ed il simbolismo esoterico, una famiglia temuta e rispettata da tutti per le sue origini e per le conoscenze che aveva,  forse essi conservavano il segreto di una antica sapienza sconosciuta alle genti dell’epoca, ma nota solo ai Templari ed ai Cistercensi e questo dimostrerebbe la presenza di ambedue gli Ordini  ,in maniera capillare, nella Contea e nel castello di Ceccano.

Per finire posso affermare che i de Ceccano hanno esteso la loro influenza, in tutti quei luoghi di “Sacralità Tellurica” così definiti dai Templari, ovvero dove le forze divine si erano manifestate con miracoli ed eventi sovrannaturali…. Oppure in quei luoghi carichi di energie positive… dove le forze della natura si mescolavano a quelle celesti, formando l’unione primordiale del Nodo di Salomone. Sembra quasi, che essi già sapessero dove andare e cosa fare… infatti a Ceccano esistevano centri di culto primordiali, millenari… quindi la loro non fu una scelta a caso, ma ben precisa e mirata. La recente scoperta di un sito megalitico, proietta Ceccano sotto una nuova luce, un sito che ha l’aspetto di un osservatorio astronomico, dove antichi sacerdoti scrutavano le stelle in cerca di risposte sul principio della vita; chi siamo… da dove veniamo… dove andiamo… e se i de’ Ceccano sapevano già dell’esistenza di questo luogo magico, tanto da arrivare da lontano e fermarsi per cercare una forma di conoscenza perduta ?

13 Cortile interno del castello di Ceccano

(Foto 16: Il cortile e l’Ottagono del Castello dei Conti di Ceccano – foto Pellegrini)

Domande alle quali gli uomini del passato hanno cercato di dare delle risposte sin dalla notte dei tempi, lasciando giungere sino a noi queste risposte celate negli enigmi dei simboli esoterici, in modo che la loro sapienza non potesse mai perdersi, ma rimanere per sempre a disposizione di chi avesse gli occhi per coglierla…. Come i Conti de’ Ceccano.

Ma dove sono finiti questi Nobili sapienti cavalieri? Nessuno lo sa… la famiglia sparì misteriosamente come era venuta… come se avessero ripreso la loro vera identità, tornando ad essere quello che erano 600 anni prima e lasciando le tracce di essi, nel carattere dei Ceccanesi e nel dialetto locale totalmente differente da quello tipico ciociaro, anto da essere quasi una lingua.

14 il Dream Team del Mistero al Castello di Ceccano

(Foto 17: Novembre 2015: il “Dream Team del Mistero” in azione nel castello dei Conti di Ceccano: da sx Giancarlo Pavat, Giulio Coluzzi, Roberto Adinolfi e Adriano Forgione – foto Pellegrini) 

Intanto a noi rimangono il mistero ed il fascino di una antica spada piantata nella roccia, trasformata da strumento di morte in simbolo di fede… e  l’enigma di un volto di pietra… il volto di un guardiano millenario che dall’alto, sin dal principio dell’universo veglia su Ceccano e su i suoi tanti misteri irrisolti !!!!!

SURSUN CORDA ET AD MAIORA !!!

 

PHOTO GALLERY BY MARIO TIBERIA:

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Abbazia cistercense/templare di Valvisciolo (LT): Piccola Croce Patente su uno dei bracci del rosone centrale della chiesa abbaziale di Valvisciolo; Da notare che la croce è inserita all’interno di un altrettanto piccolo ” occhio ottagonale Borgognone” simile a quello piu’ grande che si trova nel Castello dei Conti de’ Ceccano. Questo rafforza e testimonia, ancora di piu’, il legame tra i Templari e la Famiglia dei Conti de’ Ceccano… il mistero continua!

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Abbazia cistercense/templare di Valvisciolo (LT) Triplice Cinta sul muretto interno nel giardino del chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo. Simbolo Trinitario che simboleggia, appunto la Santissima Trinità ed il percorso che l’uomo deve fare per raggiungere la salvezza della vita eterna.

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Abbazia cistercense/templare di Valvisciolo (LT):  particolare fregio nascosto sotto un capitello; Si tratta di una “Rosa Templare” a cinque petali, simbolo della purezza associato alla Madonna.

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Chiesa di S. Giovanni battista a Ceccano (FR): “Nodo di Salomone” inciso su un affresco nella chiesa di S. Giovanni. Trattasi della versione del Nodo a cinque anelli ; il  numero 5 nella simbologia cristiana rappresenta, appunto, le 5 stigmate di Cristo.

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Centro storico di Ceccano (FR): particolare di Chiave di Volta di un portale (non medievale però, bensì ottocentesco) con il simbolo del “Fiore della Vita“.

 

MARIO TIBERIA.

16 M Tiberia e dil Dream Team in azione

(Foto 18: Mario Tibria ed il “Dream Team del Mistero” in azione. Da sx: Andrea Selvini,  Mario Tiberia, la giornalista Mikaela Zanzi, Alex Vigliani di “Vivi Frosinone”, Giulio Coluzzi, Tommaso Pellegrini e Adriano Forgione – foto Pavat).

 

 

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3 commenti:

  1. Ho dei dubbi sulla dicitura :
    “Abbazia cistercense/templare di Valvisciolo (LT): Triplice Cinta sul muretto interno nel giardino del chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo. Simbolo Trinitario che simboleggia, appunto la Santissima Trinità ed il percorso che l’uomo deve fare per raggiungere la salvezza della vita eterna.
    potreste darmi qualche informazione in merito???

    • ilpuntosulmistero

      Gent.mo Angelo, aldilà dei contenuti dell’articolo in argomento che non corrispondono necessariamente e ialle idee della Redazione dei 4 (ri)fondatori/proprietari del sito (soprattutto laddove si attribuiscono ai Templari conoscenze e intenzioni che non trovano riscontri storici accertatii) si consiglia la lettura di due libri che hanno riscontrato un grande successo di pubblico e di critica. Entrambi scritti dal.nostro Giancarlo Pavat.
      Il primo è NEL SEGNO DI VALCENTO (edizioni Belvedere 2010) che a tutt’oggi è l’opera più completa sulla presenza dei Templari ex degli altri Ordini monastico-cavallereschi nel Lazio.meridionale. Volume in cui, tra l’altro, potrà trovare tutte le informazioni utili sull’Abbazia di Valvisciolo.

      Il secondo libri è GUIDA CURIOSA AI LABIRINTI D’ITALIA (Newton Compton 2019).
      In questo libro, Pavat espone, tra le altre cose, l’ex sue ultime scoperte e ipotesi anche sulla vera origini e sul significato della Triplice Cinta.

      Buona lettura
      (La Redazione)

  2. Bruno Spaziani Testa

    Interessantissima pubblicazione che aiuta in maniera significativa a conoscere, capire, apprezzare la terra in cui viviamo e che mai avrei immaginato essere cosi ricca di storia, personaggi importanti, vestigia di una Contea capace di mantenersi indipendente all’interno dello Stato Pontificio segno che era governata con saggezza e sapeva esprimere una raffinata diplomazia che le dava lustro e preservava dall’essere sopraffatta. Ci fa conoscere ed apprezzare i reperti storici frutto di continui studi e continue nuove scoperte. In definitiva ci induce ad amare ed ad appassionarci alla storia di Ceccano

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