“Svelato il mistero della Triplice Cinta vikinga!” di Sonia Palombo e Giancarlo Pavat.

new_Stoccolma

I Vikinghi e gli antichi scandinavi in genere, conoscevano il simbolo della Triplice Cinta? La diffusione di questo simbolo era arrivata sino a quelle latitudini settentrionali? E se sì; con quali valenze? Semplice uso ludico oppure con fini magici o apotropaici?
Sonia Palombo e Giancarlo Pavat, grazie ai loro viaggi in Svezia, svelano per noi questo affascinante enigma.
(nella prima foto a sinistra: Veduta di Stoccolma)

new_1 Historiska Museet - Stockholm

Sebbene il dibattito sull’antichità del simbolo della Triplice Cinta sia quanto mai acceso (al momento gli esempi più arcaici datati con certezza risalgono all’epoca romana), siamo in grado di fare chiarezza su un particolare esemplare, di cui molto si è discusso, arrivando persino a metterne in dubbio l’esistenza.
Si tratta della cosiddetta “Triplice Cinta vikinga”.
(nella foto: l’Historiska Museet).

new_2 ricostruzione di barca vikinga all Historiska Museet

Se non ricordiamo male, la prima a parlarne in Italia è’ stata la ricercatrice bergamasca Marisa Uberti nel suo bel libro del 2012 “Ludica, magica, sacra. Il censimento mondiale della Triplice Cinta”, giunto già alla terza edizione.
Ma di fotografie in giro non eravamo riusciti a trovarne nemmeno una. Qualche anima bella di studioso tradizionale era arrivato a dubitare che esistesse davvero.
(Nella foto: Sonia Palombo a bordo di una ricostruzione di una barca vikinga all’Historiska Museet).

new_3 Giancarlo Pavat nell Historiska Museet a Stockholm

Un altro ricercatore medievista nonchè docente universitario (per amor di Patria ne omettiamo il nome), conoscendoci e sapendo dei nostri viaggi di ricerca in Scandinavia, ci chiese se avevamo mai visto da quelle parti un esemplare di Triplice Cinta.
(nelal foto: Giancarlo Pavat all’Historiska Museet).

Alla risposta negativa, arrivò a dire che era, quindi, dimostrato che quel simbolo non era presente nelle tradizioni culturali di quelle Terre e quindi la citazione della Uberti era priva d’ogni fondamento.
(nelle foto in basso: la Triplice Cinta vikinga all’Historiska Museet).

new_6 TC Viking Age grave - Arby Uppland (8)

E’ vero che nelle decine di chiese e siti medievali visitati nei vari viaggi che ho fatto nel 2011, 2012 e 2013, nelle regioni del Dalsland e Bohuslan nella Svezia sudoccidentale, sul Mare del Nord, nella città di Goteborg, sull’isola di Gotland ed in altre località nel Baltico, nella stessa Stockholm e nella regione circostante dello Svealand, non ci siamo mai imbattuti in un esemplare di quel simbolo. Ma ciò non significa nulla.

new_5 TC Vikinga trovata nella barca funeraria di Arby - Uppland

La Scandinavia (in particolare la Svezia) è talmente vasta che possono essercene in giro centinaia in luoghi in cui non siamo ancora stati. O addirittura potremmo non averle viste. E’ successo anche dalle nostre parti.
A ristabilire la verità ci abbiamo pensato nel luglio del 2013, precisamente sabato 6, visitando l'”Historiska Museet” a Stoccolma in Svezia e vedendo con i nostri occhi la “Triplice Cinta Vikinga”.

new_4 Resti della barca vikinga in cui è stta trovata la TC

L`Historiska Museet, (Narvavägen, 13 17 – Stockholm) museo nazionale svedese di antichità, celebre per la notevole raccolta di reperti e oggetti di epoca vikinga, e nel cui cortile interno esiste una ricostruzione di un labirinto “baltico” di pietre, è nato nel 1943, su progetto di Bengt Romare e Georg Sherman.
(nella foto: i resti della barca vikinga in cui è stata trovata la Triplice Cinta dell’Historiska Museet).
Oltre a quelli vikinghi, il museo espone numerosi pezzi risalenti Medio Evo e, nella celeberrima “Guldrummet”, la “Sala d’Oro”, i tesori aurei della Storia svedese.

Ma torniamo alla nostra Triplice Cinta. Come riportato alla Uberti, l’esemplare doveva trovarsi esposto da qualche parte nel Museo; ma dove? Era ovvio che non era indicato e che, molto probabilmente, si trovava assieme a materiali di altro genere.

Approfittando del fascino magnetico dei reperti esposti al pubblico e del fatto che, volendo, avevamo una intera giornata a disposizione, cominciammo a scrutare con attenzione, ad una ad una, le numerose bacheche con le testimonianze della vita e della morte dell’epoca Vikinga.
Finché, nella penombra dell’evocativa sala con alcune sepolture e corredi funerari, l’abbiamo finalmente vista.
La Triplice Cinta fa parte del corredo funerario di un sovrano (o sovrana) dei vikinghi trovato nella barca con cui era stato inumato.
Per completezza di informazione riportiamo l’originale didascalia in svedese e inglese (con la traduzione in italiano) della tabella esplicativa.

MED BÅT MOT DÖDSRIKET.
“Vikingatidens gravar är fulla av symboler för resande – båtar, vagnar och ryttarutrustningar. Döden var start på en färd mot dödsriket.
Från Årbygraven I Uppland kommer båten du ser här intill. Det är den bäst bevarade vikingatida båten i Sverige.
Årbygraven plundrades innan den grävdes ut, troligen redan på vikingatiden. Därför hittades inga smycken eller vapen.
Mannen eller kvinnan hade placerats på en gräsbädd i båtens akter. Över liket hade delar av en vagn, båtens åror, styråra och en del träplankor lagts. Strax utanför båten fanns en sexårig hingst, som blivit halshuggen och intill den en ihjälslagen vinthund.
Graven hade grävts i fuktig lerjord som bevarat föremålen vål. Tusenåriga träföremål finns annars nästans aldrig kvar. Matskålarna, träskeden och spelbrädet är närmast unika fynd”.

new_5 TC Vikinga trovata nella barca funeraria di Arby - Uppland

BOAT VOYAGE TO THE KINGDOM OF DEATH.
“Viking Age graves are full of travel symbols – boats, carts and horse-riding equipment.
Death announced the start of a journey to the kingdom of Death.
From Årby grave in Uppland comes the boat in front of you.
It is the best-preserved Viking Age boat from Sweden.
The Årby grave had been robbed probably already in Viking times.
Hence on excavation no jewellery or weapons were found.
The man or woman had been placed on a bed of grass to the stern.
The body was covered with parts of a cart, oars, a steering-oar and wooden planks.
Found just outside the boat was a six-year-old stallion killed by a blow to its head.
A greyhound was beside this, throat cut.
The grave had been dug in wet clay, preserving the objects well. Normally, 1100-year-old wooden items do not survive.
The food bowls, a wooden spoon and game board are practically unique find”.

new_7 TC Viking Age grave - Arby Uppland

new_8 Copia della plancia medievale trovata a Lodose

BARCA PER VIAGGIO NEL REGNO DELLA MORTE.
“Le Tombe di Età Vikinga sono piene di simboli di viaggio – barche, carrelli e attrezzature per l’equitazione.
La Morte annuncia l’inizio di un viaggio verso il Regno della morte.
Dalla Tomba di Årby nell’Uppland arriva la barca di fronte a voi.
E’ tra le meglio conservate barca dell’Età Vikinga della Svezia.
La tomba Årby era stata derubata probabilmente già in Epoca Vichinga.
Quindi nello scavo non sono stati trovati gioielli o armi.
L’uomo o la donna che erano stati posti su un letto di erba sulla poppa.
Il corpo era coperto di parti di un carrello, remi, uno sterzo-remo e assi di legno.
Trovato appena fuori la barca era uno stallone di sei anni, ucciso da un colpo alla testa.
Un levriero era accanto a questo, con la gola tagliata.
La tomba era stata scavata in argilla bagnata, preservando bene gli oggetti. Normalmente, elementi di legno vecchi di 1100 anni non sopravvivono.
Le ciotole per il cibo, un cucchiaio di legno e tavolo da gioco praticamente sono ritrovamenti davvero unici”.

Come si vede nella didascalia non si fa cenno alla Triplice Cinta. Non almeno con questo termine o altro similare. In realtà, laddove si fa riferimento ad una “tavola da gioco”; “spelbrädet” in svedese e “game board” in inglese, si sta parlando proprio dell’oggetto della nostra ricerca.
Si trova incisa su una tavola di legno ed è evidente che veniva utilizzata per fini ludici. La conferma arriva da un’altra sezione dell’“Historiska Museet”, quella che ospita reperti manufatti medievali e rinascimentali.

new_9 games as amusement and a mirror of society (2)

In un espositore è visibile un’altra tavoletta in legno con realizzato sulla sua superficie l’inconfondibile disegno della Triplice Cinta. La didascalia la indica come “copia della plancia medievale trovata a Lödöse” (foto a lato) .
Nota anche come “Gamla Lödöse”, la località situata nella Svezia sudoccidentale, non lontano da Göteborg, esisteva ben prima dell’Anno Mille e la sua ricca storia medievale è raccontata dai numerosi reperti esposti nel locale museo aperto nel 1996.
Tornando alla sala dell’“Historiska Museet” dove si trova la “palncia” con la Triplice Cinta, nella tabella esplicativa non viene affatto citata, ma si spiega che “pezzi di gioco utilizzati nei giochi da tavolo, e anche i dadi, sono stati trovati in una varietà di ambienti e contesti sociali. I giochi di società erano, presumibilmente, un passatempo assai diffuso”.
Quindi sia in Età Vikinga che nel Medio Evo lo schema grafico della Triplice Cinta era notissimo ed utilizzato per un gioco. Ovviamente si ignora come sia giunto in Svezia. Ricordiamo che nella loro sfolgorante (e spesso sanguinaria) espansione tra il IX ed l’XI secolo, i Vikinghi sono arrivati a ovest in tutte le isole atlantiche: dall’arcipelago Britannico alle Fær Øer, dall’Islanda alla Groenlandia e persino in America del Nord. Verso oriente hanno colonizzato l’immensa pianura sarmatica gettando le basi per la nazione Russa e, discendendo i grandi fiumi come il Don, sono giunti sino al Mar nero e a Bisanzio. Verso sud, seguendo, la costa della Francia e della penisola iberica, sono entrati nel Mediterraneo, commerciando e predando. Una città italiana, Luni in Liguria al confine con la Toscana, venne saccheggiata e incendiata dai Vikinghi nel 860 d.C..

new_10 Pavat nel labirinto del cortile dell Historiska Museet

Quindi nulla vieta che nel corso di questi viaggi, spesso anche di esplorazione e commercio, magari in qualche regione, città o villaggio dell’Europa continentale, abbiano scoperto un gioco da fare su quello schema e l’abbiano importato nella loro terra.
Questo escluderebbe l’utilizzo simbolico, magico o apotropaico della Triplice Cinta, almeno finché non si scoprirà un esemplare enucleato da qualsiasi contesto ludico. La ricerca continua. Gli orizzonti del grande Nord d’Europa sono sconfinati.

(Sonia Palombo e Giancarlo Pavat)

Nota: Si ringrazia la Direzione dell’Historiska Museet per averci permesso di scattare le foto della Triplice Cinta vikinga.

new_11 Sonia Palombo e Giancarlo Pavat a Stoccolma

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Un commento:

  1. Bell’articolo. complimenti.
    Luigi.

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