IL VIAGGIO ESOTERICO DI DANTE, di Teresa Ceccacci e Giancarlo Pavat

Immagine di apertura: La “Porta di Giano-Pisco Montano” a Terracina, considerata come l’ingresso AMENTID egizio.

 

IL VIAGGIO ESOTERICO DI DANTE

di Teresa Ceccacci (*)
in collaborazione con
Giancarlo Pavst (**)

 

Nella tredicesima epistola a Cangrande della Scala, Dante afferma che il senso della Commedia non è unico, ma lascia intendere che se ne possano ravvisare altri seguendo più modalità di lettura.
Egli scrisse il suo Poema “sotto il velame dello versi strani“. Nascondendo verità che potevano essere comprese solo da intelletti superiori, dotati delle conoscenze necessarie.
La Divina Commedia è stata interpretata sotto qualunque chiave esistente. Ma si continua a considerare il viaggio di Dante alla stregua di quello compiuto dai Faraoni nel Regno dei Morti, simbolico e irreale.
La Commedia, invece abbonda di riferimenti geografici, quasi turistici. Si ravvisano descrizioni puntuali di note località e monumenti come se venissero dall’osservazione diretta.
La realtà iconografica del viaggio dantesco permetterebbe l’individuazione di un “QUARTO SENSO” nella Divina Commedia.
Dante giunse a Roma, lo si deduce dall’identificazione dei monumenti della Città Eterna descritti nel poema.
  1. immagine sopra: Le statue di Dante e Virgilio sul Monte Cacume, realizzate nell’ambito del progetto del SENTIERO DI DANTE, voluto dal sindaco Lucio Fiordalisio e con la consulenza artistica di Cesare Pigliacelli e con storico-scientifica di Giancarlo Pavat (foto G. Pavat 2021).

 

Egli scelse come guida (duce) spirituale “il savio gentil che tutto seppe”: Virgilio, colui che rivelò i misteri appresi dallo studio degli Antichi.
Il viaggio agli inferi sarà per Dante necessario; egli infatti era desideroso di conoscere quei mondi, proprio come Enea che, prima di lui che l’aveva, appubti, fatto sotto “corruttibili spoglie”, ossia DA VIVO, e aveva appreso i futuri destini di Roma.

  1. Immagine sopra: Il tempio di Giove Anxur costruito su un’imponente sostruzione del I secolo a.C. sul monte Sant’Angelo, a monte di Terracina (LT) – (Foto G. Pavat 2006)

 

  1. Immagine sopra: Sulle pendici meridionale del monte Sant’Angelo (noto anche come monte Giove) sorgeva la città ausonia di Terracina. Poi il centro abitato fu conquistato dai Volsci che la chiamarono Anxur. Nel V secolo a.C. venne conquistato definitivamente dai Romani. Secondo diversi studiosi “Anxur “ o “Aneu xuru” significherebbe “senza rasoio”, ovvero che non ha ancora bisogno del rasoio, ovvero “Giove fanciullo”, che veniva ivi venerato. “Giove fanciullo” nella mitologia e nell’iconografia viene allattato dalla antica Dea Iuno (Giunone) che lo tiene sulle ginocchia come la Madonna tiene il Bambinello, assisa su un trono. O la dea egizia Iside lo fa con il piccolo Horus. Il “Giove fanciullo” è il bambino, figlio della Grande Dea Madre, che nasce durante il Solstizio d’Inverno, muore e risorge in Primavera. (foto G. Pavat 2017),

 

Il viaggio simbolico che gli iniziati alle dottrine orfiche e pitagoriche dovevano compiere per accedere alle Conoscenze Supreme, ha dei riferimenti precisi nella “Saturnia Tellus”, dove cioè si identifica il DUAT o AMENTID.

5. Immagine sopra: Il simbolo del DUAT egizio (disegno di G. Pavat 2019)

 

Molti autori successivi tenteranno di comunicare questa realtà destinata a sconvolgere le origini della nostra storia; tra questi il Tasso e l’Ariosto che seguirono dante nel difficile compito.
Sceverare il senso recondito di molti presunti miti permetterà di rivelare le Conoscenze acquisite e fino ad ora mai comprese,

(*) Teresa Ceccacci, archeologa e scrittrice. Direttore del Museo Archeologico “Amedeo Maiuri” di Fregellae  – Ceprano (FR).

(**) Giancarlo Pavat, scrittore e ricercatore storico e consulente storico-scientifico del comune di Patrica (FR) per il progetto del “Sentiero di Dante”.

 

– Se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dall’autrice.

 

  1. Immagine in basso: megaliti artificiali (forse vestigia di una Civiltà perduta) o carsismo naturale?. Sopra il Monte Leano, non lontano da Terracina.

E’ IN PREPARAZIONE UN LIBRO SUL VIAGGIO REALE/INIZIATICO DI DANTE ALIGHIERI NEL LAZIO MERIDIONALE!!

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