INTRUSI – UN’INCREDIBILE INCHIESTA TRA AVVISTAMENTI UFO, MUTILAZIONI DI ANIMALI ED INCONTRI CON STRANE CREATURE

 

Cari lettori de ilpuntosulmistero.it, per la sezione Libri, vi proponiamo un interessante testo scritto da Vincenzo Tufano, giovane ricercatore di Alvignanello (Caserta), dal titolo che non lascia dubbi su quali siano gli argomenti trattati.

 

INTRUSI - UN'INCREDIBILE INCHIESTA TRA AVVISTAMENTI UFO, MUTILAZIONI DI ANIMALI ED INCONTRI CON STRANE CREATURE

INTRUSI 

UN’INCREDIBILE INCHIESTA TRA AVVISTAMENTI UFO, MUTILAZIONI DI ANIMALI ED INCONTRI CON STRANE CREATURE

Nello specifico Vincenzo Tufano affronta la tematica dell’interferenza aliena sul nostro pianeta conducendo in prima persona indagini su diversi casi riportati nel testo con oltre 30 foto che testimoniano le ricerche da lui condotte.

Di seguito riportiamo un estratto testimoniale molto interessante inviataci dallo stesso scrittore  su un incontro con una strana creatura in provincia di Caserta ed inserita nel libro:

Il 4 aprile del 1998 alle ore 17:30 Mario Cusano, allora 43enne, si trovava

nei boschi di Alvignanello, a pochi km da un allevamento di pecore. Era

tranquillo, sereno. Erano luoghi che conosceva bene, dove era solito

recarsi quotidianamente. Era alla ricerca di asparagi quando fu scosso da

un suono, molto simile ad un sibilo, acuto e fastidioso, non assimilabile a

nessun verso di animale conosciuto. <<Cosa potrà essere?>> bisbigliava

continuamente tra sé e sé. Nonostante la paura ed il cuore che pulsava

come non mai, decise di approssimarsi alla fonte del medesimo e

giunto a circa sei o sette metri di distanza vi fu un’ enorme vibrazione

seguita da un ronzio che smosse il fogliame. Ciò che gli si palesò in quel

momento fu raccapricciante: una strana creatura, che lui ha sempre

definito ‘’sagoma’’ dalle fattezze vagamente umanoidi, alta come un

uomo di media taglia o poco meno, tra 1,50 e 1,60 m., e completamente

scura. Lo strano ‘’essere’’ sembrava muoversi saltellando con movimenti

repentini. <<Quello strano ‘’coso’’ riusciva a camuffarsi molto bene

all’interno del fogliame come un camaleonte, quasi come se cambiasse

colore. Per me quella sagoma rappresentava solo paura. Terrorizzato

scappai via verso la mia abitazione>>. La descrizione più accurata di questo

sfuggente animale, (definito chupacabras o ‘’succhia-capre’’ in virtù della

sua natura ematofaga), secondo il parere di Jorge Martin, ufologo

sudamericano di fama mondiale e di maggior spicco, sarebbe la

medesima: ‘’Fattezze umanoidi, altezza tra i 60 e i 180 cm, ricoperto di

peli irsuti scuri lungo il corpo. Queste ‘’squame’’ appuntite sarebbero

fatte vibrare dall’essere producendo un suono assordante ed intenso,

come un urlo disumano’’. Non è mia intenzione associare ad ogni costo la

creatura vista da Mario al presunto identikit del ‘’chupacabras’’ sopra

citato ma le analogie sembrano essere a dir poco evidenti. Il lettore tragga

le sue conclusioni. L’uomo giunse a casa vistosamente impaurito, quasi

non riusciva a proferire parola a sua moglie per quell’esperienza ai

confini della realtà. Per poco non fu colto da un attacco di cuore. Non

aveva mai vissuto niente di simile. Tensione, paura, angoscia, terrore. Fu

un mix che non provò mai. L’unica cosa da fare, secondo Mario era

rimanere per un po’ in solitudine per riflettere e capire se era il momento

opportuno per parlare con qualcuno di questo suo incredibile e

sconcertante avvistamento. <<Sicuramente il mio racconto causerà paura

ad Alvignanello, ma prima o poi devo parlare con qualcuno, non posso

tenermi tutto dentro. E per quanto tempo poi?>>. Questi i pensieri e le

parole di Mario subito dopo l’accaduto.

Impronta e calco Chupacabras

Impronta e calco del presunto Chupacabras

Disegno Creatura Alvignanello

Disegno Creatura Alvignanello

 

Orme Alvignanello

Orme Alvignanello

 

Per contatti ed informazioni sul libro è possibile contattare lo stesso Vincenzo Tufano all’indirizzo vincitufi@virgilio.it

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Un commento:

  1. E se queste “cose” fossero robots creati dall’uomo a scopo militare, di esperimento sociale o di terrorismo rurale per dare un’immagine negativa e pericolosa della vita all’aperto? Potrebbe essere una strategia per urbanizzare gli ultimi campagnoli, come quella delle belve liberate nei parchi nazionali.
    Certo, vedere e sentire qualcosa di così inedito mette paura, quanto basta per ottenere l’effetto desiderato e vedere fuggire la vittima, incapace di dare altre valide informazioni, succede sempre così in questi casi.
    Poi c’è il paranormale da considerare, ma pare che mai nessuno abbia steso l’essere per dimostrarlo, chi ci ha provato ha visto sempre la “cosa” andarsene disinvolta.
    Immagino un robot militare con una sovrastruttura in lattice di gomma o altro materiale, dalle esembiance più varie ed orribili, un bestio hollywoodiano, ma con facoltà di movimento autonomo ed invulnerabile alle fucilate, come poter discernere tra le due cose?
    Di solito gli animali, anche quelli preistorici, se si nascondono non fanno rumori, tuttaltro, questi casi in cui il bestio sibila, urla, ronza, si dimena ed altro fanno capire che lo scopo è invece attirare l’attenzione dei malcapitati, però non li uccidono nè li divorano, e non credo che le criptobestie o gli alieni siano così burloni.

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