Una Giornata di grande Cultura: la presentazione dell’ultimo romanzo di Teresa Ceccacci; NON PIU’ OLTRE.

 

L’intervento di Giancarlo Pavat alla presentazione di NON PIU’ OLTRE. Da sx, oltre a Pavat, Marisa D’Annibale, l’autrice Teresa Ceccacci e Barbara Pellegrini, Presidente dell’Associazione Culturale “Argil”.

Grande successo di pubblico per la presentazione del romanzo NON PIÙ OLTRE dell’archeologa Teresa Ceccacci (Arbor Sapientiae editore), tenutasi domenica 22 maggio presso il “Giardino Celeste Ferrari” dell’ASP sede di Ceprano, in via Regina Margherita. L’evento, di elevato spessore culturale è stato organizzato dall’Associazione “Argil” e con il patrocinio del Comune cepranese.

Presenti tra il pubblico il vicesindaco Vincenzo Cacciarella, l’assessore alla cultura Anna Letizia Celani e la consigliera Greta Mazzettino, il dottor Roberto Redolfi in rappresentanza dell’ASP di Ceprano. 

L’autrice Teresa Ceccacci spiega la copertina del suo romanzo.

La presentazione è stata arricchita con letture tratte dal romanzo NON PIÙ OLTRE curate dagli attori dell’Associazione Culturale “Argil” e accompagnata dalle suggestive musiche del maestro Egert Pano. Al tavolo dei relatori, oltre alla moderatrice Barbara Pellegrini, Presidente dell’Associazione Culturale “Argil” e all’autrice Teresa Ceccacci, l’artista Marisa D’Annibale e lo scrittore e ricercatore storico Giancarlo Pavat, in quali, ognuno dai rispettivi punti di vista, hanno sottolineato alcuni temi e spunti del romanzo, rimarcando la profondità psicologica e non solo, del lavoro della Ceccacci.

 

La moderatrice Barbara Pellegrini, Presidente dell’Associazione Culturale “Argil”

Un romanzo che scandaglia i recessi più oscuri dell’animo umano, e i sentimenti più forti, come la sofferenza, il dolore per la perdita dei propri cari, la solitudine…che ci invita ad andare oltre alle quiete apparenze dell’esistenza…dello stagno dalla acque placide della nostra società e dei luoghi comuni, creando un parallelismo tra un viaggio di esplorazione, realmente avvenuto, nei Mari più settentrionali, quelli dell’Ultima Thule, di Iperborea, e un viaggio nelle regioni sconosciute dell’inconscio umano, un viaggio metafisico evocato dai un quadro che è un capolavoro dell’arte simbolista. L’isola dei morti di Arnold Böcklin. Un quadro di cui sono esistite ben 5 versioni e che ha sconvolto artisti del calibro di D’Annunzio, Dalì, De Chirico, psicanalisti come Freud e persino Adolf Hitler che se ne aggiudicò all’asta la terza versione (quella del 1883, oggi esposta alla Alte Nationalgalerie di Berlino) tenendosela poi nel proprio ufficio della cancelleria del III Reich.

Un momento della lettura di alcuni passi del romanzo NON PIU’ OLTRE di Teresa Ceccacci.

In sintesi, quello di domenica 22 maggio, è stato un momento di notevole valenza intellettuale e formativa. A dimostrazione come sia possibile fare Cultura con l’iniziale maiuscola anche laddove in molti lo ritengono inattuabile. E anche di questo dobbiamo essere grati alla scrittrice Teresa Ceccacci e al suo romanzo NON PIÙ OLTRE.

Un simpatico fuori programma si è avuto quando il giovanissimo Jaco, nel momento in cui Giancarlo Pavat, spiegando la valenza simbolica del Viaggio, ha nominato la foresta del Borneo, ha alzato la mano chiedendo la parola. subito, con una spigliatezza straordinaria, ha spiegato a tutto il pubblico presente quali animali selvatici vivano su quella lontana isola e quali siano in pericolo di estinzione. Denotando che già alla sua tenera età ha contezza dei rischi che corre la fauna e le biodiversità ancora incontaminate del nostro Pianeta.

(La Redazione)

 

Sopra e sotto: alcuni momenti della presentazione di NON PIU’ OLTRE.

Se non altrimenti specificato, le immagini sono di Gianluca Riggi.


Immagine sopra: da sx Marisa D’Annibale, Teresa Ceccacci e Giancarlo Pavat – foto Beppe Donvito.

 

 

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