Umbria misteriosa. Una nuova “Stonehenge italiana” scoperta in Umbria!

 

UMBRIA MISTERIOSA.

Marcello Betti scopre una nuova “Stonehenge italiana” in Umbria.

Ne parlano il sito “Luoghi Misteriosi” e la rivista “Fenix” di ottobre 2013 con un articolo di Emanuele Legumi.

Una scoperta casuale sembra aver regalato all’Umbria un nuovo sito archeologico e con esso un intricato mistero. Osservando alcune immagini aeree di Verchiano, piccola frazione montana del Comune di Foligno, su una collinetta prospiciente l’abitato, l’appassionato di storia Marcello Betti ha notato un’anomala presenza di tredici cerchi concentrici perfetti. La successiva visita del sito ha portato alla luce una costruzione in pietra a cui nessuno aveva fatto caso, e che nessuno riusciva a spiegarsi. Si tratta di una serie di ampi cerchi di pietre uno dentro l’altro a distanze regolari.

new_cerchi

Presumibilmente antico, l’idea che fosse un luogo di culto o che venisse usato per le osservazioni astronomiche ci ha condotto lungo una nuova pista, dopotutto le altre stonehenge italiane hanno in comune questa ipotesi. Non a caso anch’esso si trova esattamente in cima ad una collinetta nei pressi di una importante via di comunicazione del III secolo a.C. che univa la Valle Umbra all’Alto Piceno. Costruzioni circolari che riportano alla memoria la civiltà nuragica con la famosa Barumini in Sardegna o Arkaim negli Urali dove, intorno all’età del bronzo, la misteriosa popolazione dei Sintashta costruì un’intera città a geometria circolare.
Le pietre disposte in cerchi concentrici costituivano luoghi sacri a ricordare la forma del Disco Solare, che questa popolazione sembra venerasse come un dio. Ma qui siamo di fronte a qualcosa di differente.

Il cerchio più esterno, con diametro di circa 50 metri, se pur fabbricato con lo stesso materiale, sembra realizzato da una mano diversa.
Se gli altri sono composti da pietre tagliate rozzamente e accatastate in maniera casuale ma comunque secondo una linea precisa e ordinata, quest’ultimo è costituito per circa un terzo di circonferenza (per la parte rimasta oggi ancora intatta) da un vero e proprio muretto a secco alto più di un metro e largo altrettanto, eseguito con impeccabile precisione. Non è presente, come negli altri casi, il relativo solco e non si coglie il reale utilizzo di questo cerchio nell’ottica di un dissodamento di un’area montana. Ci suggerisce quindi essere un recinto per chiudere e chissà, forse proteggere l’area sacra.
Dunque i cerchi dovevano essere 12? Un numero non certo casuale. Simbologia numerica ben più antica dei 12 apostoli, essa tocca culti che vanno dall’Egitto al nuragico.Un disegno che doveva essere visto dall’alto, un’opera finalizzata a qualcosa di ancora sconosciuto, forse di sacro se posto in relazione con gli altri siti.
Quando viene rinvenuto qualcosa di enigmatico, è atto scientifico confrontarlo con elementi simili conosciuti, per cercarne le coincidenze. Come ad esempio i labirinti sull’isola di Gotland in Svezia, cerchi che affiorano dal terreno per la presenza di un flusso di energia tellurica che avrebbe un effetto benefico sull’organismo, in quanto se percorso si possono assorbire energie salutari. Non è casuale che occorre seguire le linee dei labirinti pavimentali per trarne beneficio. L’intenzione, fino a prova contraria, è di proseguire con le ricerche, sia nell’analisi del terreno, nella ricerca di documenti, che nella raccolta delle testimonianze affinchè si riesca a trovare una soluzione all’enigma.

Fonte: Estratto dell’Articolo di Emanuele Legumi (associazione Il Bosco di Armenzano) in collaborazione con “Luoghi Misteriosi” sulla rivista “Fenix” Isabella Dalla Vecchia
Sergio Succu
Luoghi Misteriosiinfo@luoghimisteriosi.it

Spread the love

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *