CEPRANO (FR). SONO TORNATI A CASA I REPERTI ARCHEOLOGICI PROVENIENTI DAGLI SCAVI DELLA CITTA’ DI FREGELLAE.

 

Immagini sopra e sotto: scorci del sito archeologico di Fregellae, compreso nel territorio comunale di Arce,  in provincia di Frosinone – foto G. Pavat 2022.

SONO TORNATI A CASA I REPERTI ARCHEOLOGICI

PROVENIENTI DAGLI SCAVI DELLA CITTA’ DI FREGELLAE

di Giancarlo Pavat

 

Giornata storica, lo scorso sabato 19 febbraio a Ceprano (FR). Uno di quei giorni da incorniciare e da ricordare a lungo.
Sono infatti tornati “a casa”, ovvero al Museo Archeologico “Amedeo Maiuri”, diversi reperti archeologici provenienti dagli scavi nelle Domus e nelle Terme coordinati da Filippo Coarelli, professore emerito dell’Università degli studi di Perugia e dalla dottoressa Giovanna Battaglini coordinatrice delle ricerche sul sito archeologico di Fregellae.

2. immagine sopra: la dottoressa Teresa Ceccacci (seconda da sx) assieme alla dottoressa Giovanna Battagliani e  agli altri archeologi perugini.
Ad accogliere al Museo gli archeologi perugini guidati dalla stessa dottoressa Battaglini, è stato il direttore scientifico dell’importante ente culturale ciociaro, ovvero la dottoressa Teresa Ceccacci. All’archeologa cepranese va il merito per questo “nostoi”, ovvero ritorno degli importanti ed interessanti reperti.
Si tratta di oggetti che ci parlano della vita quotidiana dell’antica città di Fregellae ” spiega la dottoressa Ceccacci “si va dalle ceramiche ad elementi vascolari, sino ad una collezione numismatica
Fatte le debite proporzioni è come se tornassero ad Atene le metope del Partenone esposte al British Museum, oppure l’Austria restituisse a Palermo il mantello di re Ruggero II, o ancora, i Francesi riportassero a Mantova la Madonna della Vittoria, capolavoro del Mantegna, sottratto da Napoleone.
Ovviamente i reperti fregellani, appartenenti alla Repubblica Italiana, amorevolmente accolti dalla Ceccacci, non sono oggetto di trafugamento ma sono stati protagonisti di approfonditi studi da parte degli archeologi perugini.

3-4. immagini sopra e sotto: la dottoressa Ceccacci impegnata in alcune fasi della restituzione dei reperti archeologici fregellani al Museo cepranese.
I materiali (per lo più ceramiche e metalli) sono pertinenti alla pubblicazione del volume a cura di Giovanna Battaglini, Filippo Coarelli, Francesca Diosono, di prossima uscita “Fregellae. Le domus” (in Accademia Nazionale dei Lincei-Monumenti antichi-Serie Miscellanea-Giorgio Bretschneider Editore, Roma).
In ogni caso, rimane comunque un importante risultato quello conseguito appunto dalla dottoressa Ceccacci e dall’amministrazione comunale cepranense, rappresentata sabato mattina dall’assessore alla cultura Anna Letizia Celani.

5. immagine sopra: l’ingresso del Municipio di Ceprano (FE), attuale sede del Museo Archeologico “Amedeo Maiuri”
Questi reperti si aggiungono ora alle collezioni già presenti al Museo cepranese e saranno esposti (assieme al materiale conservato nei depositi) nella nuova sede museale a Palazzo Vespignani non appena saranno conclusi i lavori di ristrutturazione e allestimento.
(Giancarlo Pavat)

.– Se non altrimenti specificato, le immagini sono state fornite dalla dottoressa Ceccacci.

6. immagine in basso; la dottoressa Teresa Ceccacci, all’interno del  Museo Archeologico cepranese con lo splendido mosaico pavimentale romano riproducente un “Fiore della Vita”

 

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2 commenti:

  1. Carlo di Giovanna

    Ogni tanto qualche buona notizia. Tutti i musei italiani dovrebbero fare così. I reperti dovrebbero essere tutti esposti e resi fruibili al pubblico.
    Bravi a Ceprano, complimenti alla direttrice.
    (Carlo di Giovanna)

  2. Mario Ziccardi

    Bella notizia almeno Non staranno più dei depositi polverosi della soprintendenza riavvicinando la “storia” ai luoghi di provenienza per farla riscoprire e apprezzare dalle persone che andranno a vedere i reperti.
    Bellissima iniziativa!
    Sicuramente avranno la loro giusta collocazione.

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