Misteri del mare. La nave australiana che “viaggiò nel Tempo”.

 

Esattamente 122 anni fa un uomo, un vecchio “lupo di mare”, guidò la propria nave in un “viaggio nel Tempo”.

Sembra l’incipit di un racconto di fantascienza d’altri tempi. La cui trama, oggi, farebbe magari sorridere. 

La SS Warrimoo della marina mercantile australiana.  Varata in Inghilterra nel 1892, era lunga 345 foot (piedi) ovvero circa 105 metri. 

 

Eppure qualcosa del genere accadde davvero in mezzo all’Oceano Pacifico. E non c’entra nulla con qualche presunto esperimento di Tesla, con il fantomatico “Philadelphia Experiment”, con il Triangolo delle Bermuda (che ovviamente si troverebbe nell’Atlantico) o con gli immancabili esseri alieni provenienti dallo Spazio profondo.

Ma la spiegazione è molto più semplice anche se  non meno affascinante. 

Il vecchio “lupo di mare” si chiamava John D.S.Phillips ed era il comandante della “SS Warrimoo” della “New Zealand & Australian Steamship Company”.  Era la notte del 31 dicembre 1899 e la nave (che trasportava sia merci refrigerate che passeggeri) stava tranquillamente navigando nell’Oceano Pacifico, a circa metà della  rotta che dal Canada doveva condurla in Australia e più precisamente a Sydney.

Poco prima che scoccasse la Mezzanotte e che iniziasse un nuovo anno (non un nuovo secolo perché, all’epoca, si festeggio’ l’inizio del XX, il 1° gennaio del 1901) il Comandante Phillips si portò sul ponte  in attesa che il suo “secondo”, il “primo ufficiale” F. J Bayldon, gli comunicasse le coordinate esatte (all’epoca non c’erano satelliti, GPS ecc) alfine di poter tenere una precisa rotta.

L’eccentrico Comandante si era infatti reso conto di trovarsi con la propria nave in un particolare punto del Pacifico.

Ovvero avrebbe potuto portare, a Mezzanotte precisa, l’SS Warrimoo nell’esatto punto immaginario in cui la linea dell’Equatore interseca l’altrettanto immaginaria linea meridiana “di cambiamento di data” (che, per la cronaca, era stata istituita e internazionalmente accettata qualche anno prima, ovvero nel 1884). 

Per chi non è solito sfogliare Atlanti geografici, ricordiamo che la “Linea di cambiamento di data” “taglia” l’Oceano Pacifico dal Polo Nord al Polo Sud, seguendo grosso modo  la linea di 180° gradi di Longitudine (devia solo in prossimità di  alcuni gruppi di isole) . Se si attraversa la “Linea di cambiamento di data” andando da Ovest verso Est,  si riduce la data di un giorno (è come se si tornasse indietro nel Tempo!) .  Al contrario, se si attraversa la Linea andando verso Ovest la si aumenta.

Acquisite le esatte coordinate, Phillips manovro’ la nave in modo tale che, come ha scritto in un brillante articolo su “Il Giornale”, Davide Bartoccini, “si trovasse contemporaneamente e dunque nello stesso tempo “in due giorni, mesi, stagioni e anni diversi, ma soprattutto in due secoli diversi”.

In pratica tra il 1899 e il 1900, l’SS Warrimoo si ritrovò ad incrociare il meridiano 180° E/W tra le isole Ellice e Phoenix- ovvero sulla linea “immaginaria” del cambiamento di data.

La prua della nave si trovò  di fatto nell’Emisfero australe, dunque nella stagione estiva, mentre la poppa (105 metri più in là, perché questa era la lunghezza della SS Warrimoo) stava ancora nel nostro Emisfero, quello Boreale, quindi in pieno Inverno. Pertanto, mentre chi si trovava nella sezione di poppa era ancora nel giorno 31 dicembre del 1899, a soli  105 metri di distanza stavano già festeggiando l’arrivo del 1° gennaio del 1900!

La SS Warrimoo si era trovata contemporaneamente in due emisferi diversi (Boreale e Australe) e quindi in stagioni diverse (inverno ed estate), in due giorni diversi (31 dicembre e 1 gennaio), in due mesi diversi (dicembre e gennaio) in due anni diversi (1899 e 1900), in due decenni diversi.

E già. Paradossalmente la SS Warrimoo aveva viaggiato nel Tempo e pure nelle Stagioni!

La conoscenza dell’episodio rimase circoscritta a poche persone. Soltanto quasi 50 anni dopo, il Comandante Phillips, ormai in pensione, lo raccontò a un giornalista canadese dell’Ottawa Journal. L’SS Warrimoo non esisteva più da tempo, essendo affondato scontrandosi con la nave da guerra francese “Catapulte” nel 1918. Ma l’articolo ebbe il merito di onorare la nave della marina mercantile australiana, raccontando come in una notte alla fine del secolo precedente, grazie alla bizzarra idea del suo Comandante, aveva potuto “viaggiare nel Tempo e nelle Stagioni”

(Giancarlo Pavat)

Se non altrimenti specificato, le immagini sono tratte da Wikipedia, che si ringrazia.

 

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