SCOPERTO UN “SATOR” ALL’ABBAZIA DEL GOLETO (AV)?

Continua a riscuotere grande interesse lo studio svolto dal ricercatore irpino Marco Di Donato sulle simbologie medievali presenti all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi (AV).

Uno studio nuovo, unico nel suo genere, che pone l’attenzione su tracce e segni lasciati incisi nella roccia e presenti in numero elevato presso l’abbazia santangiolese. Collegamenti con personaggi e luoghi storici di grande fascino quali la Cattedrale di Chartres in Francia, Castel del Monte di Bari, la Basilica di Collemaggio a L’Aquila, ma anche l’imperatore Federico II di Svevia ed i Cavalieri Templari.

Di grande interesse è la recente scoperta fatta da Marco Di Donato e dallo scrittore triestino Giancarlo Pavat. I due, grazie al contributo tecnico di Fabio Consolandi, sono riusciti a decifrare alcune lettere, parzialmente cancellate dal tempo, incise su una lapide murata alla base della Torre Febronia, nell’abbazia del Goleto.

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Secondo i due ricercatori di tratterebbe di un esemplare del celebre ed enigmatico SATOR: “il misterioso “quadrato magico” rinvenuto finanche tra le rovine di Pompei, la cui frase palindroma è ancora al vaglio di studiosi e ricercatori” ci spiega Di Donato “La nostra scoperta, che sta tropvando credito tra valenti ricercatori e stimati professionisti, proietterebbe il Goleto tra i più importanti siti storici del mistero non solo a livello nazionale ma anche internazionale”.

“Il SATOR del Goleto” prosegue Di Donato “è scritto in forma contratta e abbreviata, forse un modo per renderlo intellegibile solo a chi faceva parte di una determinata corporazione di scalpellini o confraternita d’iniziati. Non si tratta di una ipotesi troppo audace, perché sebbene normalmente lo si trova inscritto in un quadrato, vi sono anche rari casi in cui è inscritto in un cerchio o in “scriptio continua” ovvero senza soluzione di continuità”.
Quello sul Goleto e sui suoi misteri, è uno studio che sta catalizzando l’attenzione di ricercatori e studiosi, ma anche di semplici appassionati, che sempre più numerosi si stanno recando presso l’abbazia irpina per ammirare l’architettura medievale e osservare le simbologie che Di Donato ha descritto nei suoi studi, e che a breve saranno interamente pubblicate in un libro che il ricercatore irpino sta terminando di scrivere.

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