Cerchi di pietre, dolmen, labirinti e monumenti egizi: La Teoria dei Cerchi Concentrici di Vito Giorgio Zuccaro

Siamo lieti di poter pubblicare, per gentile concessione dell’autore, il ricercatore siciliano Vito Giorgio Zuccaro, l’interessante studio sulla “Teoria dei cerchi concentrici”. Innovativa ricerca che sta già creando scalpore e dibattiti. Siamo certi che susciterà la curiosità e l’interesse anche die nsotri lettori. Attendiamo, quindi, i commenti ed i contributi allo sviluppo della ricerca di Zuccaro, che sembra ordinare, in base ad un disegno cosmico di geometria sacra, innumerevoli (se non tutti) monumenti misteriosi del nostro Pianeta.

LA TEORIA DEI CERCHI CONCENTRICI
di Vito Giorgio Zuccaro

Perchè la teoria dei cerchi concentrici nasce a Piana degli Albanesi.

Premetto che l’Europa è una culla millenaria dove si annidano culture, tradizioni, storie dei popoli antichi e luoghi storici che narrano di un passato stupendo e talvolta arcano. Essa è anche l’unico lembo della terra, che vanta innumerevoli siti archeologici con cerchi concentrici. Il mio paese siciliano, Piana degli Allbanesi, come un ragno, è al centro per eccellenza e cattura tutto ciò che passa sopra questa fitta ragnatela. Non voglio peccare d’orgoglio, ma confermare umilmente le mie sensazioni e vengo al dunque: Piana degli Albanesi, Comune della provincia di Palermo, non è solo l’origine della mia nascita, ma anche di altre tante (anomale coincidenze).
E’ circondato come in un antico teatro greco da montagne mediterranee: “Kumeta”, la più elevata, a ogni tramonto si copre di uno spettacolare rosso porpora che rievoca gli antichi popoli di quest’Isola.

E’ proprio da questa intrigante e arcana montagna che nasce l’assillo dei cerchi concentrici.
Da questo fulcro naturale in giornate nitide d’inverno, si può averee l’onore di un incontro ravvicinato del terzo tipo, con quasi tutte le isole che ti circondano: Ustica, Eolie, Egadi, Pantelleria, i tre vertici della Sicilia e il vulcano Etna, tutti insiemi equidistanti da questo panorama.
Non solo, ma la cosa ancor più intrigante è che tutti gli antichi teatri siciliani assieme alle isole circostanti con qualche vulcano sottomarino, come Ferdinandea, ruotano tutti insiemi equidistanti da questo punto in cerchi concentrici.
Suppongo inoltre che questi allineamenti geometrici di teatri antichi adagiati idealmente su cerchi concentrici con centro il teatro antico dello “Jato”, con le isole circostanti, rappresentano per gli antichi ideatori, il sistema solare geocentrico già allora conosciuto dai greci antichi (mi riferisco a Tolomeo). Sono pienamente convinto che i primi abitanti che comparvero nel primo millennio ac, sopra questa montagna, lo avessero preso di mira come punto strategico per dominare visivamente tutta l’Isola al centro dell’Europa mediterranea.


Dai ritrovamenti e reperti del sito archeologico “Jato” adiacente alla montagna Kumeta”, testimonia il loro passaggio. Questi popoli antichi del posto erano già consapevoli di trovarsi al centro di un teatro naturale del mediterraneo e lo esprimeva naturalmente, con il loro ANTICO TEATRO APERTO ALL’INFINITO. Coincidenza o fatalità: allineando questo sito sulla longitudine terrestre, il diametro dei cerchi concentrici ottenuti, lambisce altri due siti archeologici, Segesta, Taormina e tocca (incredibilmente e inspiegabilmente) il teatro antico di Dionisio ad Atene.


Non solo, allungando tale longitudine, l’altra circonferenza ottenuta lambisce alcuni vertici cruciali dell’Europa, come la punta estrema occidentale Cabo de Roca. Passa sopra città importanti come Londra, tra l’altro tocca fantasticamente il sito archeologico di Carnac, Stonehenge, megaliti a forma di cerchi concentrici.

Sfiora inoltre un altro sito archeologico ancor più remoto, pure con megaliti a forma di cerchi concentrici: sto parlando di “Gobleki Tepe” in Turchia. Attraversa inoltre il sito archeologico di Baalbeck in Libano, dove risiedono enormi e misteriosi megaliti del passato.


Tale circonferenza, stimata approssimativamente dodicimila chilometri, proseguendo il suo viaggio, tocca sopra due antichissime capitali: Gerusalemme, arcaica città del mediterraneo, centro assoluto e sede di religioni controverse, denominata anche “l’ombelico del mondo”.
Poi la città di Luxor d’Egitto, antica Tebe, ricca di reperti archeologici, dove inoltre gli antichi Egiziani nei cerchi concentrici ottenuti dal taglio delle cipolle, alludeva la vita eterna.
Aggiungo che la latitudine che attraversa il nostro paese, passa (casualmente ?) sopra il comune di Alatri (in provincia di Frosinone), famoso, grazie alle ricerche dello scrittore Giancarlo Pavat, per il dipinto che rappresenta “Cristo Pantocratore” dentro un labirinto a 12 cerchi concentrici e inoltre attraversa anche un altro labirinto a 12 cerchi concentrici che si trova in una chiesa a Grinstad, in Svezia.


Allineando per intuito la latitudine di Piana degli Albanesi con Alatri fino a intersecare la longitudine di Chartres, mi trovo con sorpresa, sopra la città di Passau (Germania): unica al mondo per la confluenza di tre fiumi provenienti da tre punti cardinali per poi ripartire verso il quarto.
In parole povere, il labirinto di Alatri e di Chartres converge e si divergono nei quattro punti cardinali, dove anche i tre fiumi naturali eseguono lo stesso rito.
Collego col mio sesto senso, nello stesso tempo, la longitudine di Chartres nel suo percorso, al lato superiore del quadrato nel famoso bozzo “L’uomo di Vitruvio” di Leonardo da Vinci (vedi foto con mappa).


Tale figura umana, in rapporto di grandezza, la sovrappongo nel mio cerchio euro-mediterraneo. Straordinariamente scopro che combaciano nel loro percorso e il punto di unione fra il labirinto di Alatri e Chartres coincide oltre la città di Passau anche, sempre in rapporto di grandezza, dove la testa della figura umana è pressata, mentre il suo ombelico combacia perfettamente col nostro paese.
Il punto geografico di Alatri coincide con lo sterno del’uomo vitruviano, proprio come il libro della vita adiacente allo sterno del dipinto “Cristo Pantocratore” raffigurato dentro il labirinto a 12 cerchi concentrici del chiostro di San Francesco.
Il basso ventre del disegno umano coincide inoltre con l’isola di Lampedusa, dove dall’alto si possono notare dei cerchi concentrici eseguiti con massi del periodo neolitico.
Collegando inoltre tale basso ventre longitudinalmente con l’isola di Creta, arriva fantasticamente al famoso labirinto del leggendario Minotauro di Cnosso.


Infine, partendo dal labirinto di Chartres su una retta ideale, intercettiamo il labirinto della cattedrale di San Martino a Lucca (il cui percorso è anch’esso simile a quello Alatri-Chartres), di Alatri, i cerchi concentrici di Monte Sambucaro (al confine tra Lazio, Campania e Molise) e infine il labirinto di Cnosso.


Spettacolare, impossibile ma vero: i labirinti con cerchi concentrici più famosi, sono spaventosamente allineati e congruenti con la mia figura vitruviana.
Infine i due lati verticali del quadrato nel mio disegno vitruviano, delimitano il Mare Mediterraneo dagli Oceani passando sopra lo stretto di Gibilterra e sopra il canale di Suez.
Aggiungo di più: il cerchio e il quadrato, s’incrociano in un punto geografico preciso, ossia a Luxor, città antichissima di Tebe, mistica e arcana, dove si credeva che gli antichi Faraoni, una volta morti ascendessero da questa terra per proseguire un lungo viaggio. Questo punto, quindi, potrebbe significare senz’altro il confine tra la terra (quadrato) e il cielo (cerchio), ossia il punto, dove si coniuga la vita con la morte.


A maggior ragione, me lo confermano alcune osservazioni di vari intellettuali: esempio alcune congruenze tra il tempio di Luxor e la cattedrale di Chartres per quanto riguarda l’allineamento delle loro navate non simmetriche, ma forzatamente volute.
Fatalità, entrambi coincidono inoltre sui lati del mio quadrato vitruviano. A questo punto esaminando tale schizzo dentro la mia circonferenza euro mediterranea, il sottoscritto interpreterebbe una chiave di lettura personale e discutibile:
“L’uomo di Vitruvio” potrebbe raffigurare la crocefissione di Gesù Cristo!
La sua testa pressata, perchè carico di una corona di spine.
Il segno della croce in rito ortodosso si utilizzano le tre dita unite (Santissima Trinità) toccando la fronte alta, che coincide con quello vitruviano, dove geograficamente ritroviamo la città di Passau con i tre fiumi che ugualmente si uniscono insieme, interessando i quattro punti cardinali come avviene nello stesso rito del segno della croce. Qui, mi soffermerei per qualche istante per evidenziare la straordinaria combinazione di un concetto del Cristianesimo: ossia il numero 12 che è il simbolo di completezza. Corrisponde proprio alla moltiplicazione della Trinità per i quattro punti cardinali (tre x quattro = 12).
Dodici sono anche le stazioni per il Calvario e dodici sono gli Apostoli che lo seguono fino all’ultima cena.
Dodici sarebbero le porte di Gerusalemme celeste come dodici sono i cerchi concentrici dei labirinti di Chartres, Alatri, Lucca, Grinstad realizzati nel dodicesimo secolo.
Infine 12.000 chilometri è il (tragitto) della mia circonferenza europea.
Le braccia di Gesù sono dritte e tese, perchè uomo è messo in croce sul quadrato (terra).


I punti geografici allineati, sopra il disegno il disegno vitruviano, che sono i labirinti misteriosi a cerchi concentrici segnano punti espressivi sul (Corpo di Cristo):
La cattedrale di Lucca all’altezza della spalla destra o petto, è il punto dove la croce è sostenuta in buona parte, per portarla sul Calvario.
E’ anche il punto dove la testa di Gesù appoggia supina quando spira: ugualmente questa interpretazione coincide con quella navata non simmetrica, propriamente voluta, nella costruzione della cattedrale di Chartres e il tempio di Luxor, che prima avevo accennato.
La chiesa di Alatri (o altro ambiente, ora scomparso che in origine ospitava il “Cristo nel labirinto”) all’altezza dello sterno rappresenta il suo cuore umano trafitto: non per altro dentro il labirinto a cerchi concentrici è raffigurato “Cristo Pantocratore”.
I cerchi concentrici di Monte Sambucaro (San Vittore del Lazio – FR) si trovano all’altezza del sotto costa e indicano il punto orientativo, dove Gesù è ferito mortalmente da un lancia in direzione del labirinto di Cnosso allineato fino al labirinto di Chartres.
Partendo quindi, da quest’ultimo labirinto, dove una volta al centro vi era posta la figura mitica del Minotauro ucciso da Teseo, su questa linea ideale ripercorriamo sopra i labirinti, come le antiche crociate e pellegrini verso l’Egitto e la Terra Santa, rivivendo quindi, la storia umana di Gesù Cristo fino al suo calvario e alla sua resurrezione.
Infine, la figura vitruviana inscritta sul cerchio, rappresenta il “Corpo di Cristo” resuscitato e che tocca materialmente con la Sua immensità tutto l’universo (cerchio).
Questa mia interpretazione mi porta, ma con molta prudenza, al codice segreto di Leonardo da Vinci coadiuvato dalla geometria sacra.
Ancora oggi tutti siamo assillati dai cerchi concentrici: molti non se ne accorgono perchè disattenti o perchè talvolta sono invisibili.
Gli antichi popoli li proponevano perchè rappresentano i diversi gradi della manifestazione universale, dell’Essere Unico Non Manifestato.
Platone ne parla a riguardo della mitica “Atlantide” costruita da mura e canali a cerchi concentrici. Gli antichi greci li usavano anche per disegnare lo “Zodiaco” con i suoi (dodici) segni.
Il mitico Ulisse dopo aver peregrinato per tutto il mediterraneo con (dodici) navi, in cerchi concentrici, come in un labirinto, nel ritorno in patria ha dovuto affrontare (dodici) cerchi concentrici.
Il centro di un cerchio rappresenta la perfezione e se Piana degli Albanesi è addirittura al centro di più cerchi concentrici che si allargano geometricamente e geograficamente per tutta l’Europa mediterranea, essa ovviamente è l'”Eccellenza” in questo scenario.

Non solo: si presume che tutti i siti archeologici elencati dal sottoscritto, sono stati concepiti e costruiti in tali luoghi perchè emanerebbero energia arcana. Se così fosse, questo luogo è sicuramente la fonte, l’origine da dove si sprigiona e s’irradia tale energia a cerchi concentrici per tutta la sfera terrestre: Il famoso sasso lanciato nello stagno.


vitozuccaro@live.it
www.lateoriadeicerchiconcentrici.it

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10 commenti:

  1. ad anche qualella dai triangoli equilateri!!!

  2. Caro Roberto oltre a specificare che non condivido il tono del tuo commento volevo chiederti: a quale conferenza ti riferisci e soprattutto quale fosse la tua idea sulla cinta acropolare di Alatri. Saluti, Gregorio.

  3. Gli archeologi di oggi hanno i paraocchi. Come si fa a dire che i cerchi del Sambuccaro sono stati fatti recentemente quando ci sono allevatori della zona che dicono che esistevano già all’epoca dei loro nonni? Ne sanno forse più gli archeologi che chi da sempre vive su quelle montagne? Pensassero a valorizzare quello che c’è nei musei e prende la muffa! Ho letto su questo sito dlela spada con lo stemma di Alessandro magno! Ma dobbiamo andrae in Austria per vederla? Come mai non è mai stata esposta dalle nostre parti? Ennesima dimostrazione che i nostri reperti, i nostri capolavori, sono apprezztai più all’estero che in Italia. Di chi è la colpa? Io sono di Alatri e da noi gli archeologi hanno fatto più danni che altro. Ho saputo che l’altro giorno in una conferenza a Firenze si è ribadito ancor aun volta che le mura megalitiche le hanno fatte i romani!!!!! E finiamola!!!!!!
    Roberto.

    • caro roberto, non conoscimamo le dinamiche che hanno portato tle astio nei confronti degli archeologi e soprattuto non possiamo,noi, sapere cosa sia accaduto ad alatri. per quanto riuarda il contesto montano del Sammucro o Sambucàro siamo più che certi che i cerchi sono stati costruiti in tempi recenti. La ricerca da noi svolta ha stabilito – consultando archivi statali, fonti bibliografiche, foto aeree dell’Istituto Geografico Militare( foto che chiunque può consultare e acquistare presso la sede di Firenze) che i cerchi non sono antichi. Il sistema di terrazzamento a girapoggio – questo è il termine tecnico che definisce meglio i cerchi- è stato poi anche scavato da noi- Di tracce antiche neanche l’ombra. Poi in riferimento alla spada, proprio per evitare che ammuffisca, è stat esposta in austria nell’ambito di una mostar internazionale che raccoglie armi dall’intero bacino del mediterraneo dall’età del ferro alla romanità.Un ottimo palcoscenico per far conoscere il nostro patrimonio. A marzo, dopo la mostra di Innsbruck, sarà esposta in Italia, quasi sicuramente nel Museo archeologico nazionale di Cassino – spazio pubblico, dello Stato Italiano e aperto a tutti. Infine, a noi capita spesso di ascoltare gli anziani durante il nostro lavoro così come gli abitanti dei luoghi dove interveniamo. E se capita che qualcuno si confonda non ne facciamo un dramma o una caccia alle streghe. Confutiamo i dati orali e raccontiamo quello che è oggettivo. A presto, Progetto Summa Ocre info@summaocre.com

  4. Caro luca ci riferiamo alla stessa conferenza dell’archeologo Sacco in cui ha dimostrato che i cerchi sono stati fatti recentemente. In un altro intervento ha poi fatto vedere l’esatta data di costruzione di tali cerchi agricoli- io ho consultato per tali dati il sito de il punto a mezzogiorno – http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/wp-content/gallery/23aprile2012-presentazione-summa-ocre/la-ravagliara1.jpg del 23 aprile 2012- :Ora io ho visto le fotoe sono convinto della versione più chiara dell’archeologo Sacco Dante.

  5. Buongiorno, ho letto la email di Gregorio, desidererei sapere a quale conferenza si riferisce. Io ho assitito ad un altra ocnferenz atenuta dall’archeologo Dante Sacco in cui ha detto che i tanto decantati “cerchi” di S. Vittore sonos ttai fatti recentemente.
    Luca

  6. Non cocnrodo con gregoiro. le coincidenze non esistono. ma esite la sincronicità. tutto l’Universo danza al ritnmo di una medesima musica che noi, purtroppo, schiavi diq uesta società moderna alienante e iperindustrializzata, non siamo più in grado di ascoltare. Credo che gli Antichi realizzassero le loro opere architettoniche tenendo appunto conto di questa musica. Ecco perchè determinati luoghi sacri sono disposti lungo le onde concentriche che venivano percepite.
    Quanto alle emozioni che Gregoiro sembra aborrire, sono invece queste che guidavano i nostri Progenitori. Tramite le emozioni percepivano il respsiro, il suono della Terra. Qual’è la conoscenza di cui parla Gregorio? Forse l’ultimo Ipod? Oppure l’ultimo virus creato in laboratorio e poi deliberatamente seminato in qualche paese dell’Africa?
    Laura

    • Ho assistito ad una conferenza dove si parlava dei cerchi di san vittore del lazio. Sono stati fatti prima del 1990. Tale dato è certificato da foto dell’Istituto geografico Militare e non dalle supposizioni. Mi sembra chiaro che quaesta è “conoSCIENZA”!

  7. La velocità con cui si accostano tanti luoghi e tanti siti è disarmante. Sembrerebbe tutto vero se non fosse che parlate di cose distanti, non approfondite e senza alcuna base. I cerchi sono tanti. Fatti per motivi differenti. Per estetica, per fede, per gioco, per necessità. Mi sembra un calderone di emozioni più che un trattato di conoscIenza!

  8. Federica Tettamanzi

    Incredibile! Se la teoria è vera, allora è la prova che gli antichi avevano consocenze molto più sviluppate e davanzate non solo di quello che si è sempre creduto sino ad ora ma persino della nostra stessa attuale civiltà.
    Federica.

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