Il Museo Archeologico di Ceprano fa ancora centro. Un successo la visita di decine di camperisti campani.

Immagine di apertura: i camperisti campani davanti al Museo Archeologico cepranese assieme al sindaco Marco Galli, all’assessore alla cultura Anna Letizia Celani, al direttore Teresa Ceccacci e a Giancarlo Pavat.

Ancora una volta il Museo Archeologico “Amedeo Maiuri” di Ceprano (FR) si conferma come attrattiva culturale di prim’ordine nel panorama turistico non solo laziale.

Lo dimostrano le decine di camperisti dell’associazione “Viaggiare in camper”, quasi tutti campani, che la scorsa domenica 13 marzo, hanno affollato le sale del Museo cepranese. 

Ad accoglierli per I saluti di rito, il sindaco Marco Galli, l’assessore alla cultura Anna Letizia Celani e, ovviamente,  il direttore scientifico, l’archeologa e scrittrice Teresa Ceccacci.

Immagini sopra e sotto: la dottoressa Ceccacci illustra il Museo Archeologico agli ospiti campani. All’archeologa cepranese va il merito della costante rivalutazione e valorizzazione di questa importante istituzione scientifica e culturale ciociara.

Ed è stata proprio la dottoressa Ceccacci, coadiuvata dal dottor Enzo Passamonti, operatore del SIF (Sistema Integrato del Frusinate), a guidare i camperisti (tutti dotati di SIFCARD) nelle sale del Museo, illustrando i vari reperti esposti e raccontando la storia della città di diritto romano di Fregellae. 

Infine, nell’ultima sala, dove è esposto lo splendido pavimento di una domus fregellana decorato con un mosaico raffigurante un FIORE DELLA VITA , la dottoressa Ceccacci si è avvalsa della consulenza del ricercatore storico e studioso di Simbologie Giancarlo Pavat.

Immagine sopra: Giancarlo Pavat e lo splendido Fiore della Vita della città di Fregellae, conservato al Museo Archeologico cepranese.

Giancarlo Pavat ha illustrato ai visitatori le diverse valenze simboliche e allegoriche del FIORE DELLA VITA.

Immagine sopra: Pavat illustra le valenze simboliche del FIORE DELLA VITA nel Museo cepranese 

Terminata la visita al museo, gli ospiti, sempre guidati dalla dottoressa Ceccacci, si sono recati alla Torre trecentesca, simbolo della stessa città di Ceprano.

Immagine sopra: la trecentesca Torre di Ceprano 

In sintesi, una giornata indimenticabile per gli ospiti campani, e la dimostrazione di come il territorio ciociaro, e cepranese in particolare, abbia tutte le carte in regola per generare cultura e turismo che vuol dire anche economia e opportunità di lavoro soprattutto per i giovani.

(LA REDAZIONE)

Le immagini sono state fornite dalla dottoressa Ceccaci, che si ringrazia per la cortesia.

Immagine In basso: la dottoressa Teresa Ceccacci,  direttore scientifico del Museo Archeologico cepranese e il Fiore della Vita di Fregellae.

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