Puglia Misteriosa: una Swastika Lappone nella chiesa di S. Maria della Gallana a Oria; di Marco Di Donato

1 Immagine di apertura: la chiesa di Santa Maria della Gallana a Oria (BR)

 

UNA SWASTIKA LAPPONE NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DI GALLANA AD ORIA (BR)

di Marco Di Donato.

 

Non sempre sui social network sono riportate notizie banali o di poco fondamento, spesso vi sono gruppi o forum che parlano di storia e cultura con immagini e argomenti davvero interessanti.

È questo il caso di un post presente su “Facebook” ove si parlava dell’antico simbolo della Triplice Cinta, con tutte il vespaio di polemiche che si trascina tra quelli che lo definiscono come un mero simbolo ludico e quelli che lo considerano anche un simbolo sacro. Durante la discussione, mi sono imbattuto in una foto scattata all’interno della Chiesa di Santa Maria di Gallana ad Oria (BR) e raffigurante, secondo l’utente, il simbolo della Triplice Cinta. Alla vista di questo simbolo, mi sono subito resto conto che non si trattava di una comune Triplice Cinta, ma bensì della rarissima “svastica lappone”.

Ho quindi cercato su internet notizie su questa chiesa e mi sono imbattuto su di un sito ove era presente una bellissima e accurata descrizione della Chiesa di Santa Maria di Gallana con tutte le sue particolarità e nozioni storiche.

2 Immagine sopra: Interno della chiesa di Santa Maria della Gallana a Oria (BR)

 

La storia di questo luogo è davvero molto molto affascinante e fa parte dei tanti gioielli sparsi nel Sud Italia dei quali si è persa la memoria. Le sue origini sono legate a leggende che provengono da antiche memorie oritane, con protagonisti fantomatiche regine e personaggi appartenenti alla Chanson de geste, con particolare riferimento alla Chanson de Roland, che creano un’attenzione che va al di là del mero studio storico per condurci nel pieno delle tradizioni che vogliono le chiese fondate da personaggi illustri. Tutto su questo sito era descritto in maniera chiara ed esaustiva, l’unica eccezione era quella relativa al simbolo in questione che veniva così indicato: “”frammento lapideo su cui è incisa una “tabula lusoria”. Si tratta di un gioco molto in voga nell’antica Roma, molto simile all’attuale tris”.

Il simbolo in esame, come detto, è invece una “svastica lappone”, ossia una rara incisione utilizzata principalmente nelle zone della Scandinavia e Finlandia e in particolar nella cultura Sami in Lapponia.

3 Immagine sopra: La cosiddetta “Swastika Lappone” della chiesa di Santa Maria della Gallana a Oria (BR)

 

Finora, in Italia, ne sono stati trovati solo due casi simili: Uno nella Chiesa di San Cirillo di Carpino (FG) sul Gargano ad opera del Gruppo ARGOD e un altro nel Castello dei Conti di Ceccano (FR) da parte del ricercatore e scrittore Giancarlo Pavat. La sua particolare forma ricorda per l’appunto la svastica che è un simbolo molto antico utilizzato per secoli nelle decorazioni di edifici e oggetti sacri di tutto il mondo.

4 Immagine sopra: La “Swastika Lappone” di Carpino – foto ARGOD 2010.

5 Sotto: L’esemplare scoperto da Giancarlo Pavat nel Castello dei Conti di Ceccano (FR) – Foto Dino coppola 2016.

Ovviamente quando si parla di svastica il primo pensiero è legato alle SS Naziste, ma in realtà il suo significato è molto più ampio e sicuramente non negativo come invece appare oggi.

Hitler scelse la svastica per la convinzione dell’origine indo-europea dell’antico popolo “Ari”, credendo altresì che questo simbolo fosse stato da loro inventato. Di fatto, però, ciò non era vero e quello che per secoli è sempre stato considerato come il simbolo del Sole che ruota nel cielo è oggi inteso come simbolo del Male, della guerra e del razzismo.

L’analogia con il Nazismo è così forte che in Giappone, vogliono cambiare il simbolo che indica i templi sulle mappe, poiché i turisti credono che faccia riferimento a luoghi nazisti.

Ma solo quando saremo capaci di riscoprire i semi originari dei simboli e la loro essenza potremmo liberarci dal peso e dall’uso improprio che ne hanno fatto partiti politici e militari.

(Marco Di Donato)

  • Se non altrimenti specificato le immagini sono state fornite da Marco Di Donato.

6 Immagine sopra: “Swastika Lappone” – disegno di Giancarlo Pavat 2016

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