Giovanissimi “Indiana Jones” ciociari scoprono un “tesoro” nel Liri.

 

Immagine in alto; la statua rinvenuta dal giovanissimo Diego Ottaviani e dai suoi amici, nell’alveo del fiume Liri a Ceprano (FR).

Giornata densa di emozioni quella che si è vissuta ieri a Ceprano (FR). Ove, sin da mattina presto, sono circolate voci sul ritrovamento, nell’alveo in secca del fiume Liri, di un, non meglio precisato, “tesoro”.

“Ieri mattina sono stata contattata dai genitori del giovanissimo Diego Ottaviani” racconta l’archeologa Teresa Ceccacci,  direttore del Museo Archeologico “Amedeo Maiuri” di Cepranoi quali, attenendosi a quanto previsto dalla normativa vigente, mi hanno informata che il loro figlio aveva rinvenuto il giorno prima tra le pietre del greto in secca del Liri, quello che aveva tutta l’aria di essere un reperto antico.  Mi hanno pure inviato alcune foto scattate con il cellulare in cui è stata immortalata quella che sembra una statua di un erotino o un puttino”.

Come nei migliori romanzi e film d’avventura per ragazzi, Diego l’aveva rinvenuto assieme ad alcuni suoi amici mentre stavano giocando. “Ma è stato Diego Ottaviani, quando i suoi amici se ne sono tornati a casa, a rimanere sul posto, chiamando con il cellulare il proprio papà, affinché accorresse per porre in salvo quel manufatto”.

Immagini sopra e sotto: l’area del fiume Liri in cui è stato rinvenuto il “tesoro” da parte dei giovanissimi Indiana Jones ciociari.

Avrebbe potuto fare come i suoi amici, disinteressarsi e andarsene e, invece, è rimasto li’ a proteggere quel “tesoro”, finché non è arrivato il padre. “Ormai s’era fatto tardi e, quindi, hanno pensato di avvisarmi, in quanto archeologa e direttore scientifico del locale Museo, il giorno successivo”

Quindi, nella tarda mattinata di mercoledì 30 marzo, la dottoressa Ceccacci, dopo aver prontamente notiziato il Soprintendente, e nonostante le avverse condizioni meteorologiche, si è recata assieme a personale comunale, lungo il Liri nel punto indicato da Diego e da suo padre. 

Alla fine, nonostante la pioggia, la vegetazione incolta, e un mare di fango, il gruppetto guidato dalla Ceccacci è riuscito a recuperare la statua e a portarla nei locali del Museo Archeologico cepranese. Tra la curiosità degli emozionati presenti. Toccherà ora alla Soprintendenza stabilire di che cosa si tratta, materiale con cui è stata realizzata e a quale epoca possa risalire. 

Immagine sopra: la statua del puttino finalmente al sicuro nel Museo Archeologico di Ceprano. 

A prescindere dalla effettiva natura del reperto, quello che desidero sottolineare è il comportamento tenuto dal giovanissimo Diego Otaviani spiega la Ceccacci, intenta a rispondere alle telefonate da parte di amministratori e giornalisti, tutti affamati di informazioni sul “misterioso” reperto “Diego ha fatto di tutto affinché il “tesoro” rinvenuto nel greto, venisse messo in sicurezza, recuperato e consegnato all’autorità preposta. Tutto ciò denota uno straordinario senso civico ed una profonda educazione che, evidentemente, i genitori hanno instillato nel proprio figlio. Un comportamento assolutamente encomiabile soprattutto se si pensa alle notizie che ci giungono dagli organi di informazione su comportamenti teppistici e atti vandalici nei confronti del patrimonio artistico e archeologico del nostro Paese. Mi piacerebbe proprio” conclude l’archeologa cepranese “che il gesto e il comportamento di Diego venisse preso ad esempio non solo da parte dei più giovani ma pure dagli adulti”.

Anche noi de IlPuntosulMistrrp non possiamo che essere concordi con la dottoressa Ceccacci e unirci al generale  plauso nei confronti del giovane Diego Ottaviani.

Immagini sopra e sotto: altri scorci dell’area del ritrovamento. 

Tutte le immagini sono state fornite dalla dottoressa Teresa Ceccacci che ringraziamo per la cortesia.

(La Redazione)

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